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Comunali Foggia 2014

Cislaghi: “Marasco e il PD si condannano a cent’anni di solitudine all’opposizione”

Il segretario del circolo ‘Che Guevara’ d Foggia ed ex candidato al Consiglio comunale nelle liste di ‘Foggia a Sinistra’, replica all’ex candidato sindaco del centrosinistra, Augusto Marasco

Non solo Tarquinio e D’Emilio, ora anche Giorgio Cislaghi “bacchetta” Augusto Marasco, l’architetto ed ex candidato sindaco del centrosinistra, protagonista, lo scorso 25 luglio, di una conferenza stampa al vetriolo in cui, oltre ad ufficializzare il ricorso al TAR, evidenziando le anomalie in sede di scrutinio, ha parlato di ‘corrente del risentimento delle primarie del 9 marzo, quelli che hanno tradito i loro stessi patti che hanno giocato, più o meno scopertamente, a sfasciare”

GIORGIO CISLAGHI. “E’ evidente che l’architetto Marasco ha visto un film, quello delle “primarie di coalizione”, che non rispecchia la realtà dei fatti accaduti e meglio sarebbe stato se non fosse tornato sull’argomento continuando a sostenere la tesi del “risentimento” nei suoi confronti. Prima di straparlare ancora, avrebbe fatto bene a consultarsi con chi, per il PD, ha partecipato all’organizzazione delle primarie, ha contribuito a scrivere il programma della coalizione, ha contribuito a scrivere le regole delle primarie ma, prima di tutto ciò, avrebbe fatto bene a farsi raccontare la riunione del comitato organizzatore quando si è discussa la sua autocandidatura.

In quella riunione molte erano le resistenze all’accogliere la sua autocandidatura sostenuta dal PD provinciale tant’è che esponenti che lui elogia per la “fedeltà dimostrata” hanno preteso che fosse messa a verbale la loro opposizione ad accettare una candidatura ostile allo “spirito delle primarie di coalizione”, ossia a una candidatura avanzata per rompere l’armonia che si era creata tra le forze politiche proponenti. E’ bene che si sappia che la candidatura dell’architetto è stata accettata solo per non dare occasione a chicchessia di rompere il fronte del centrosinistra, per non dare sponda a chi, come a San severo, su una candidatura ostile alla coalizione aveva costruito una lista alternativa al cartello San Severo bene comune.

Non vale la pena ricordare quello che è successo durante le votazioni per le primarie, preme solo sottolineare che persone impegnate nella preparazione di liste concorrenti si sono presentate a votare e hanno portato centinaia di persone al voto. Vale la pena di ricordare che quelle primarie sono state precedute da accordi firmati dall’architetto con esponenti di cartelli concorrenti, accordi tenuti nascosti sia agli organizzatori che agli esponenti del comitato di garanzia, accordi che da soli avrebbero inficiato la sua candidatura.

E’ utile ricordare, all’architetto, che subito dopo il risultato delle primarie tutto ha fatto meno che rispettare le regole che la coalizione si era data stravolgendo il programma condiviso, ridotto con la complicità del PD a semplici “indicazioni programmatiche”, e allargando la coalizione a forze organiche al centrodestra, l’UDC, non solo senza rispettare il vincolo della condivisione delle scelte ma anche senza avere informato gli alleati delle sue intenzioni.

Avremmo preferito evitare di ricordare all’architetto e al PD cosa è realmente successo perché speravamo che il tempo potesse far decantare la rabbia sorda di chi ha perso le elezioni per una manciata di voti. Speravamo che con il tempo, metabolizzata la sconfitta, architetto e PD provassero a ricostruire l’unità persa del centrosinistra foggiano, partendo da un’opposizione unita alla giunta Landella, cosa purtroppo smentita dalle dichiarazioni fatte nei giorni scorsi.

Non è nostra intenzione offrire alcun tipo di sostegno alla maggioranza di destra al governo della città e continueremo nella nostra azione di sostegno a chi vive il disagio sociale acuito dalle scelte devastanti dei governi a guida Berlusconi, Monti, Letta e Renzi. Continueremo il percorso di riunificazione di una Sinistra di governo iniziato con Foggia a Sinistra e L’altra Europa con Tsipras.

All’architetto e al PD facciamo i nostri migliori auguri per i ricorsi che presenteranno, ma non resta che prendere atto del loro isolamento politico che, se continueranno a perseverare i rancori e le ricostruzioni fantasiose, a dimenticare i voti persi e l’astensionismo elettorale, le responsabilità nello sfascio dei conti dell’amministrazione comunale, li condannerà a “cent’anni di solitudine” all’opposizione”.

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