Frattarolo chi? Lorenzo, il commercialista renziano che vuole prendersi Foggia
Con Scalfarotto e Ferrante a sostegno, in Corso Cairoli il commercialista e candidato sindaco Pd si è presentato alla città: tra gli obiettivi, un ricambio in Consiglio comunale e il recupero del centro storico
Zainetto, montgomery, jeans, scarpe marroni, cintura in pelle nera, camicia bianca e giacca grigio chiara. Si è presentato così, alla prima da candidato sindaco di Foggia (presso il comitato elettorale di via Cairoli), Lorenzo Frattarolo, il giovane commercialista foggiano sostenuto dal deputato Ivan Scalfarotto e da Fabrizio Ferrante, che si è posto, rompendo indugi e schemi, in alternativa a chi ha governato la città negli ultimi dieci anni.
Ma Frattarolo chi? Lorenzo, il renziano che ha giocato d’anticipo su tutti e che nella sua ingenuità (apparente?) o nella sua schiettezza, con un colpo da biliardo ha messo in difficoltà cuperliani, civatiani e vendoliani, che starebbero lavorando insieme, ma su un fronte contrapposto, per convincere l’assessore regionale al Bilancio, Leo Di Gioia, a guidare il centrosinistra foggiano alle prossime amministrative di maggio.
Frattarolo, chi? L’uomo giovane che nel Partito Democratico ha aperto una discussione interessante, che vuole discutere del PD, “non in formissima a Foggia” – dice Scalfarotto - ma che rappresenta, o vuole rappresentare, una candidatura che parli alla città e la coinvolga direttamente nelle scelte future, che ristabilisca quel contatto con la gente che i governi Ciliberti prima e Mongelli dopo, hanno incredibilmente perso.
Foggia, città del Terzo Settore sì, ma “piatta come una tavola” che affoga nel cemento. Ivan Scalfarotto non ha dubbi e – parafrasando Gandhi – chiede un piccolo sforzo alla città: “Siate il cambiamento che volete vedere a Foggia”. C’è bisogno di una scintilla. Ecco perché Lorenzo Frattarolo.
Emozionato, ma non troppo, accolto e applaudito dai suoi amici, Frattarolo esce allo scoperto e scioglie ogni dubbio sulla sua candidatura: non auto, ma voluta dalla gente, quella che gli scrive in privato (“Foggia sarebbe in ottime mani se venisse affidata a te”), che gli implora un ricambio generazionale e gli chiede di riportare entusiasmo ed ottimismo, nel centrosinistra e tra la gente; di stravolgere il modo di interpretare la politica, di non scendere a compromessi e di preferire il Pianeta Foggia alle stanze dei bottoni.
Sulle difficoltà e le divisioni interne al partito di via Taranto, il candidato sindaco del PD non chiede la testa di nessuno (difficilmente la otterrebbe), ma trova sconcertante che a pochissimi mesi dalle elezioni si debba ancora procedere a un’analisi politico-amministrativa. Un ritardo, nei tempi e nei modi, che rischia di placare gli entusiasmi e le ambizioni del giovane commercialista, che ha sia il merito, che la colpa, di aver deciso di scendere in campo senza bussare o chiedere il permesso a qualcuno. Perché avrebbe dovuto farlo?
Frattarolo ha giocato d’anticipo, ma anche d’astuzia. Non boccia il passato, ma lo invita ad una assunzione di responsabilità, a cedere il passo, non perché si è vecchi o per quell’idea renziana – già vecchia – di rottamazione, ma semplicemente perché Foggia ha bisogno di rompere gli schemi, di voltare pagina e sfatare un tabù che ha fatto storia da queste parti, secondo il quale se si è giovani si è automaticamente inesperti e incapaci. Una specie di autodifesa da Prima Repubblica che difficilmente questa volta reggerà. Oggi, per far breccia nei cuori della gente, serve altro. Forse uno, dieci, cento Frattarolo: "Una testa d'ariete per quei cittadini che si sentono esclusi".
“Quello che vuole fare il sindaco di Foggia per fermare il consumo del territorio, che vuole recuperare il centro cittadino, che vuole un ricambio generazionale in Consiglio comunale e che vuole Foggia città della Gioventù Europea 2017”. Lorenzo Frattarolo chi? Il candidato sindaco che non ha paura, che mostra i muscoli e indica la rotta ai foggiani, quella del cambiamento.
CANDIDATURA FRATTAROLO, INTERVISTA A SCALFAROTTO
