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Comunali Foggia 2014 San Michele / Corso Giuseppe Garibaldi

Sel a picco. De Santis abbandona: "Non mi ricandido". Il futuro? "E' Michele Emiliano"

Il consigliere comunale a ruota libera dopo lo strappo con Sinistra Ecologia e Libertà. "E' un partito confuso, politicamente arcobaleno. Io non mi ci ritrovo più"

Candidato nella lista del sindaco Gianni Mongelli 5 anni fa ed autore, a stretto giro di posta, della nascita del gruppo SEL in seno al consiglio comunale, Leonardo De Santis non tornerà tra i banchi del consiglio comunale. Non si ricandiderà in questa tornata elettorale. Non perché non abbia “casa” politica (varie forze politiche, rivela, avrebbero gli avrebbero aperto le porte all’indomani dell’autosospensione col collega Sisbarra dal partito di Vendola), ma perché non ne ravviserebbe l’utilità. La confusione politica è tale in questo momento che De Santis preferisce, evidentemente, far decantare alcune situazioni e decidere, in serenità, cosa fare “da grande”. In effetti, qualcosa si sta muovendo, ci rivela…

De Santis, è caos a sinistra…

Le primarie ci hanno consegnato un vincitore e bisogna sostenerlo, altrimenti non avrebbe avuto senso farle. Io e Michele Sisbarra ci siamo adeguati. Certo io, a differenza di Michele, non scenderò in campo personalmente.

Ma SEL pare non sia ancora pronta a sostenere Augusto Marasco…

Per quanto mi riguarda, SEL può fare quel che vuole. Parlo anche a nome di Sisbarra: abbandoniamo il partito.

Perché?

Come segretario di Sinistra Democratica, mi sono speso personalmente  per la nascita a Foggia di Sinistra Ecologia e Libertà. L’obiettivo era costruire un progetto da incanalare nel solco del Pse. La virata del congresso nazionale, al quale non abbiamo avuto l’onore di partecipare, mi lascia sgomento: non si può chiedere l’adesione al PSE e poi aderire alla lista Tsipras per le imminenti elezioni europee. Un partito confuso, politicamente arcobaleno. Io non mi ci ritrovo più.

Lascia la politica?

Assolutamente. Non mi candiderò al consiglio, ma la politica si può fare in molti modi. Ritengo che l’interlocutore più credibile oggi e che dà maggiori garanzie sia Michele Emiliano.

Ma è segretario regionale del Pd….

Che a noi (Sisbarra, ndr) non interessa. Michele si candiderà in Realtà Italia, che è un contenitore già pronto riconducibile alla figura di Emiliano. Per quanto riguarda me, ci penserò su. Dopo le amministrative potremmo pensare ad un nuovo movimento più spostato a sinistra. Ci saranno altre elezioni.

Pensa già alle regionali?

Vediamo.

Naturalmente ha sentito Emiliano su questo…

Si, con lui c’è un rapporto quotidiano, cosa che non è mai accaduta con Vendola.

Mai?

Dopo la nostra autosospensione ci aspettavamo di essere contattati da qualcuno, non è mai avvenuto. So che Annalisa Pannarale, già coordinatrice regionale ed oggi parlamentare di Sel, è venuta a Troia sabato scorso. Non ha ritenuto di incontrarci.

Con Emiliano si è parlato sicuramente dell’esito delle primarie.

Ritiene che la città non abbia capito fino in fondo il lavoro sul risanamento dei conti svolto dall’amministrazione uscente. Ovvio che però ora miri alla compattezza del centrosinistra: Foggia è una grosso bacino di voti per la sua candidatura a presidente della regione Puglia.

Lavora alla sostituzione di Vendola. Ma Vendola si farà sostituire?

Secondo me Vendola ha in testa di fare il terzo mandato. Potrebbe esserci una guerra. Un’eventualità che creerebbe quella definitiva spaccatura che noi pugliesi non meritiamo.

Tornando alle amministrative imminenti, era proprio il gruppo consiliare di SEL a ritenere Marasco “troppo di destra”...

Comincio a convincermi che la figura di Marasco sia molto osteggiata perché evidentemente poco governabile.  E poi è stata questa amministrazione, da Mongelli al Pd, a legittimarlo in ambito centrosinistra. Oggi, per quanto mi riguarda, è questione di schieramento e di coerenza.

Sin dove dovrebbe spingersi con le alleanze per non “annacquare” lo schieramento?

Dico semplicemente che spero non sentire mai la parola “buongoverno” che tanti danni ha prodotti nella consiliatura che va a chiudersi. Per il resto, mi pare che alcuni passi vadano nella giusta direzione.

Ossia?

L’Udc è con noi. Cera avrebbe sostenuto Landella, Eugenio Iorio no. E senza Iorio l’Udc qui non fa molta strada. Mi creda: l’Udc sosterrà Marasco. Ad horas l’ufficializzazione.

SEL cosa farà?

Sel chi?

Battuta forte…

Proveranno a lanciare una candidatura di sinistra ma non vedo molti margini. Quando lo chiedevamo io e Michele non ci hanno dato ascolto. Oggi è un po’ tardi. Resta la soddisfazione di aver tolto il tappo, però. Di aver sfatato quel tabù secondo il quale la sinistra non può esprimere proprie candidature, preferendo sempre ricorrere a figure esterne, più moderate. Lo faranno anche stavolta: appoggeranno Leonardo Di Gioia, come vuole Vendola.

C’è Vendola dietro la candidatura di Di Gioia?

Si. Quando la proponemmo noi, col famoso patto di consultazione promosso assieme a Pino Lonigro, non era fattibile. Oggi evidentemente hanno cambiato idea.

Perché?

Perché è una candidatura che spacca il centrosinistra e toglie consensi a chi ha vinto le primarie.

Paradossale sostenere che Di Gioia, ex An-Pdl, spacchi il centrosinistra…

Ritorniamo all’idea malsana che la sinistra abbia bisogno di un candidato moderato per vincere. E poi è assessore della giunta Vendola. Il marchio c’è e farà il suo effetto.

Quale sarà il risultato delle elezioni?

Ballottaggio. Marasco sicuramente uno dei candidati. E confido in un apparentamento col centro-sinistra di Di Gioia.

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