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Anche il NON escluso dall'incontro con la CISL

Meglio stare distanti anni luce da chi vorrebbe già scrivere gli scenari futuri della politica locale con conferenze e dibattiti organizzati a porte chiuse

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FoggiaToday

Abbiamo avuto il piacere di non essere stati invitati al convegno tenutosi dalla CISL il 16 aprile. E, allo stesso tempo, abbiamo visto quali sono le scelte di preferenza che il sindacato ha già compiuto a favore di certi candidati sindaci. Letti i nomi degli invitati pare che per i capi della CISL locale poco importi se il vincitore sarà di destra o di sinistra. E' probabile che a loro importi più il proseguimento dei vecchi criteri della politica, (io do il voto a te e tu dai una cosa a me) che non il rispetto della legge in materia di elezioni. Si, perchè pare che vi sia uno strano concetto all'interno di quel gruppo di sindacalisti.

Possono sedere al tavolo solo i candidati sindaci con i quali Cisl ha "avviato da tempo un dialogo con la nostra organizzazione sindacale". Visto che nessuno ci ha detto nulla circa le trattative menzionate, allora due sono le cose: o tali trattative sono iniziate ben prima del periodo elettorale, o hanno preferito invitare quei candidati sindaci perché già inseriti nel contesto della vita pubblica e politica della città, quindi detentori del potere politico occorrente per evitare qualsiasi cambiamento di rotta. Un bel modo cosiddetto "democratico" di intendere legge e diritti.

L'assenza dell'invito da parte di questi signori poco attenti alle modalità e al rispetto delle regole, non può che farci piacere. Meglio stare distanti anni luce da chi vorrebbe già scrivere gli scenari futuri della politica locale con conferenze e dibattiti organizzati a porte chiuse o, comunque, con un pass d'ingresso riservato ai "soli soci", così come era nello stile dei carbonari di un tempo.

L'esempio dato dalla CISL chiarifica una volta per tutte quali sono i metodi usati da certi poteri locali. Oggi, queste lobbies, non usano più neanche il tatto. Con una sfacciataggine tipica di chi si sente più forte, si arrogano il diritto di dare segnali esterni usando procedimenti interni e camuffandoli come riunione tra "vecchi amici".

Ipocrisia e arroganza che vanno sanzionati con un voto di protesta che avvalori chi, con quella congrega, non ha mai avuto nulla a che fare e che, al contempo, penalizzi coloro che per decenni hanno fatto il gioco delle tre carte rappresentative del popolo, della politica e dei poteri locali. Qual'e' la carta vincente? Il potere locale. Loro dicono. Ma il 25 maggio potremmo dimostrare che questa volta si stanno sbagliando di grosso. E con il Nuovo Ordine Nazionale al comune il loro errore diventerebbe certezza.

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