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Comunali Foggia 2014

Di Gioia con Marasco, D’Emilio NCD: “Foggiani non cadano nel tranello”

Ciccio D’Emilio: “Non ci resta che rimetterci al volere sovrano dovrà decidere se dare continuità al malgoverno del centrosinistra o sterzare verso l’opposta strada del rinnovamento”

In una nota indirizzata agli organi di stampa, Francesco D’Emilio (NCD) esprime le sue perplessità in merito al connubio tra il candidato sindaco del centrosinistra e l’assessore regionale al Bilancio. “Se si ripercorrono attentamente le recenti vicende politiche nostrane, appare evidente quanto l’accordo con Marasco ufficializzato da Di Gioia nella conferenza stampa del 2 giugno sia caratterizzato da molteplici, imbarazzanti ed inaccettabili contraddizioni”.

“Non più di due mesi fa, esplicando le ragioni del suo impegno civico distante dalle logiche di partito, Di Gioia parlava testualmente di “un centrosinistra lacerato che, peraltro, ha già dimostrato in questi anni i suoi limiti”, rimarcando come la sua fosse “un’offerta diversa per provare a restituire alla città il ruolo che merita”. Oggi, invece, l’assessore regionale al Bilancio, in barba ad ogni evidenza, in quello stesso centrosinistra lacerato e con evidenti limiti ravvisa maggiori spinte al rinnovamento.

Ora, a prescindere dalle legittime ragioni personali che possono essere alla base di questa sua (solo apparentemente improvvisa) inversione di marcia, appare assurdo ed irrispettoso nei confronti dell’elettorato moderato che gli ha dato credito al primo turno il tentativo di far passare per innovatrice la medesima classe politica che ha tenuto le redini di Palazzo di Città nell’ultimo decennio.

Ma il sodalizio politico benedetto dal segretario regionale del Pd Michele Emiliano sancisce una volta per tutte la collocazione a sinistra di Leonardo Di Gioia che, dopo aver sempre rimarcato il carattere meramente tecnico del suo ruolo nella giunta Vendola, decide oggi di togliere la maschera, sconfessando i proclami iniziali di esperimento civico e facendo una scelta politica netta e chiara: quella di porsi a sinistra, al fianco dell’ex assessore all’urbanistica dell’amministrazione Mongelli, la cui “inadeguatezza”, più volte ribadita dallo stesso Di Gioia, aveva indotto l’assessore regionale ad avanzare alla comunità foggiana “un’offerta diversa dettata dal senso di responsabilità”.

Un senso di responsabilità piuttosto ballerino che, dopo aver ammaliato gli elettori moderati con quelle che apparivano come sincere parole di allontanamento dall’amministrazione uscente, li chiama ad un inaccettabile retro-front, sballottandoli a sinistra, loro malgrado, come fossero numeri della tombola da collocare a piacimento sulle tabelle dei giochi di potere. Tuttavia, siamo certi che i cittadini pervasi dalla reale volontà di cambiamento non cadranno nel tranello, optando per il cambiamento reale che, sulla base di criteri oggettivi, non può che estromettere i protagonisti del malgoverno di sinistra di cui Marasco e la sua coalizione sono stati artefici. 

Nel frattempo, è nostro dovere stigmatizzare l’atteggiamento di chi, come Di Gioia, al primo turno raccoglie consensi in nome del rinnovamento e di una ben argomentata contrapposizione all’amministrazione comunale uscente, salvo poi accasarsi con l’establishment di quest’ultima, affiancandosi a quei partiti e a quei personaggi responsabili del declino cittadino nell’ultimo decennio.

Non ci resta che rimetterci al volere sovrano della comunità cittadina che, domenica prossima, sulla scorta di quanto visto in città nel corso degli ultimi infelici anni e delle incoerenze sinistrorse constatate negli ultimi giorni, dovrà decidere se dare continuità al malgoverno del centrosinistra o sterzare verso l’opposta strada del rinnovamento, affidando Foggia a Landella che, fatti alla mano, merita la chance di guidarla sulla rotta della rinascita”.


 

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