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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Lega foggiana sul podio, Caroppo ci crede: "Ora vicepresidenza di Palazzo Dogana e Miranda sindaco"

Conferenza stampa questa mattina del segretario regionale con gli eletti alla competizione provinciale. "Civismo è morto, la Lega apre un altro ciclo". "Noi compatti, priorità è centrodestra"

Il giorno dopo la vittoria a Palazzo Dogana sembra scoppiata la pace in casa Lega. Parola d’ordine mostrarsi uniti e compatti, al netto dell’affermazione dell’ala dissidente capeggiata da Raimondo Ursitti, che “rischia” finanche di rivestire l’incarico di vicepresidente della Provincia, accanto a Nicola Gatta. Perché la consuetudine ed i numeri di Ursitti, primo degli eletti nel partito di Salvini, e della lista (prima nel centrodestra), conducono Ursitti dritto dritto alla seconda poltrona di Piazza XX settembre. Se ciò avverrà, saranno le prossime ore a dirlo. Di certo il segretario regionale, Andrea Caroppo, ha dovuto far buon viso a cattivo gioco e rivendicarla, quella carica. Seppur con garbo e toni pacati. “Al presidente Gatta non vogliamo chiedere nulla ma credo che la vicepresidenza sia nelle cose” ha dichiarato oggi Caroppo in conferenza stampa, che ha liquidato le divisioni a mere "ricostruzioni di stampa". 

L’incontro con i giornalisti è stato convocato in tutta fretta. Ed è comprensibile: con i suoi 18.348 voti ponderati, la Lega conquista il secondo posto nella competizione elettorale. 80 amministratori hanno votato la lista “Impegno per la Capitanata”, molti di più di quelli che la Lega ha sul territorio. Ben tre i consiglieri eletti. Presentarsi in pompa magna alla stampa era d’obbligo. Raimondo Urstti, Paolo La Torre e il vicesindaco di Apricena Anna Maria Torelli. Questa la pattuglia che “Impegno per la Capitanata” manda a Palazzo Dogana. Un risultato frutto del fatto che “abbiamo cercato di fare una lista che fosse competitiva e di qualità. Ciascuno doveva impegnarsi. Ed è stato questo il segreto del successo, che ha spronato ad una competizione vera”. L’esito va oltre ogni più rosea aspettativa, ammette Caroppo, ricordando a se stesso che trattasi di elezione di secondo livello, certo, dove votano gli amministratori, “ma se questo è il risultato di una siffatta elezione, le tornate elettorali vere, quelle in cui vota la gente, andranno ancora meglio. Perché siamo convinti che le nostre idee siano maggioritarie nel Paese e sul territorio”.

Un passaggio che gli consente di introdurre il tema primarie. Accanto a lui Luigi Miranda, candidato sindaco ai gazebo del 24 febbraio a Foggia. “Ci affermeremo come primo partito del centrodestra” galvanizza Caroppo, che assicura, ad ogni modo, il sostegno leale a chiunque dovesse vincere. “Le Grandi alleanze in cui vi è dentro tutto e il contrario di tutto non solo non ci fanno paura – avverte il segretario, con riferimento alla coalizione che va maturando dall’altra parte, in casa centrosinistra-  “ma la Lega è l’antidoto più importante a che queste non tornino. Noi con un gruppo dirigente rinnovato daremo un futuro a questa città” afferma il segretario (e pazienza se, allo stato, di rinnovato c’è solo il nome, molti dei leghisti sono ex forzisti). “Prima gli italiani, dunque prima i foggiani” gli ha fatto eco il candidato Miranda, che ha aggiunto: “Posso promettere sin d’ora ai cittadini che noi faremo le cose perbene”.

L’unità del centrodestra è il tema che più sta a cuore al segretario regionale e che lo porta a liquidare anche le polemiche interne di questi giorni con sufficienza. Quali? Il Comitato di garanzia sta discutendo se sia giusto o meno apporre sulla scheda il simbolo che sostiene ciascun candidato. Per la Lega sarebbe questione dirimente (e si capisce perché); Forza Italia preferirebbe di no (e anche in questo caso se ne comprende il motivo). I salviniani però non cedono e avrebbero addirittura minacciato di far saltare il banco. “A Bari ci saranno i simboli. Credo  che sia una cosa normale. Mi auguro che ciò avvenga anche a Foggia ma non ci spaventa andare senza simbolo” dichiara Caroppo. “Certo – aggiunge- sarebbe illogico. Tuttavia, noi stiamo facendo un percorso di estrema responsabilità. Siamo stabilmente all'interno del centrodestra e il nostro principale obiettivo  è la tenuta del centrodestra. Vedremo, sarà compito del comitato di garanzia valutare”.


E mentre Ursitti si lancia in un’opa Lega per le prossime elezioni regionali (“Caroppo presidente” lo slogan), torna impellente il tema proprio delle Province. La Lega da sempre è favorevole ad un ritorno ante Legge Delrio. In Parlamento vi è anche un disegno di Legge firmato dallo stesso Salvini in questo senso. Ma nulla si muove ancora su quel fronte. I cinquestelle, è notorio, sono per l'abolizione di questi enti intermedi. Caroppo promette l’impegno dei suoi tre parlamentari pugliesi (“faremo squadra con le altre province pugliesi”), così come lo assicura sul fronte “fondi alla Capitanata”, penalizzata di recente dalla ripartizione delle risorse previste nella Legge di Bilancio. “Ci riserviamo di dare risposte nei prossimi giorni con documenti precisi. Crediamo che le responsabilità affondino nella gestione precedente. Il nostro compito, comunque,  sarà quello di fare in modo che si ripari a questa ingiustizia”. Ed un affondo ai 5stelle: “Noi di parlamentari pugliesi ne abbiamo tre. Il M5S 42”.

Per il momento il partito di Capitanata e di Foggia resta commissariato, conferma Caroppo, che invita i suoi uomini a radicarsi nel Subappennino: lì il partito è ancora scoperto. A domanda dei cronisti, poi, sulle elezioni in altri comuni medio grandi, tipo San Severo, il segretario dichiara: “Noi non vogliamo nulla, non vogliamo candidati sindaci ma candidati sindaci vincenti. I grandi comuni non sono guidati dal centrodestra per miopia. Non partiamo per imporre nulla. A San Severo non abbiamo ancora un nome. Va privilegiata una coalizione più ampia possibile”. Anna Paola Giuliani candidato della Lega a San Severo? Caroppo storce il muso: “E’ un assessore dell’amministrazione Landella a Foggia". Finite le primarie, par di capire, toccherà anche agli altri centri addivenire ad una soluzione condivisa.

“Una cosa è certa – conclude il segretario regionale-: è morto il civismo . Quello che vinse a San Severo, a Cerignola, a Lucera non c’è più. Si è chiuso un ciclo. La Lega apre un altro ciclo”.

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