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Elezioni provinciali, le liste scendono a sei: ricusata 'Iniziativa Democratica per la Puglia'. "Vizi formali"

L'Ufficio elettorale ha escluso la lista sotto il cui simbolo avrebbero corso i progetti civici di Pisicchio e Cassano. Dodici i candidati, era la lista più robusta della competizione. Lega costretta a cambiare il simbolo

L’Ufficio elettorale ha ufficialmente ricusato la lista “Iniziativa Democratica per la Puglia”. Approvate le altre sei, anche se la Lega dovrà cambiare il simbolo (la Provincia ci Lega) nel termine di 24 ore per scongiurare di non partecipare anch’essa alla competizione (al lavoro in queste ore su un nuovo nome, “La Provincia ci Lega alla Capitanata”). . 

Quella che è fuori da subito, invece, è la novità di questa campagna elettorale per il rinnovo del consiglio provinciale di Foggia, Iniziativa Democratica appunto, che non supera l’esame tecnico di validità. Vizi formali quelli riscontrati nella documentazione preparata dagli emissari sul territorio degli assessori Pisicchio e Cassano, che nelle settimane scorse avevano provato a fare incetta di amministratori, riuscendo a mettere (insieme) le 40 firme minime necessarie per presentarsi alla competizione elettorale. Restano dunque fuori uscenti come Gaetano Cusenza, Giuseppe Pitta, Pasquale Cataneo. Ma i componenti erano in tutto dodici (era la lista più numerosa praticamente): il sindaco di Carapelle Umberto di Michele, il presidente del consiglio di San Paolo Civitate Mercurio Occhionero, il cerignolano Sandro Moccia, da San Severo Ciro Matarante. E le donne, la lucerina Francesca Niro, Gerarda Fabiano, Carmela Ciotti, Lucia Rita de Lallo, Maria Pia Prezioso. Grande il lavoro fatto attorno alle due liste da Rino De Martino, Salvatore Malerba, Sergio Clemente, Cusenza ed altri: gente che non è certamente alla prima elezione. Ma tant'è: la lista si ferma alla porta.

“Avverso il provvedimento – si legge- è ammesso ricorso al TAR della Puglia entro tre giorni dalla data della notifica”. Stante così le cose, ne beneficeranno le liste approvate per le quali si abbassa il quorum per l’elezione dei consiglieri.

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