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Elezioni Politiche 2022

Campagna elettorale in una serata Lgbt+. Marrazzo replica alle accuse di Arcigay Foggia: "Poco gradevole"

Il portavoce del Partito Gay, candidato nel Movimento 5 Stelle, replica al circolo 'Le Bigotte'

Non sarebbe stata gradita, a giudicare da un post comparso ieri sui social, la partecipazione del candidato alla Camera Fabrizio Marrazzo del Partito Gay ad una serata organizzata dal comitato territoriale Arcigay di Foggia ‘Le Bigotte’. “Questi signori – scrivevano dal circolo - giacché non vengono invitati da nessuno perché nessuno vuole ascoltarli, hanno partecipato al nostro Giovedì Bigotto, serata aperta a tutte e tutti, e si sono messi a fare campagna elettorale, chiedendo voti ed importunando ragazzi e ragazze uno ad uno”. Peraltro, l’Arcigay faceva sapere di essersi rivolta alle autorità competenti per il post del Partito Gay in cui si leggeva, a caratteri cubitali, “accolti a braccia aperte dalla nostra comunità Lgbt+ di Foggia”.

“Di gente che strumentalizza le nostre vite e le nostre lotte – scriveva ancora l’Arcigay di Foggia – ne abbiamo le mongolfiere piene: fuori dai nostri spazi”. Più chiaro di così. I post non sono più visibili, probabilmente perché il Partito Gay ha rimosso la foto, come richiesto dall’Arcigay Foggia che lamentava la presenza di una persona riconoscibile dalla maglietta. Ma anche attraverso il suo profilo personale, la presidente del circolo locale, Alice Rizzi, parla di “una versione totalmente inventata dei fatti” e di gente che si è intrufolata.

Fabrizio Marrazzo, candidato nel collegio uninominale di Cerignola-Gargano con il Movimento 5 Stelle che ha accolto il Partito Gay nelle sue liste, si dice basito e non trova giustificazione, “se non in una querelle politica. Peraltro – evidenzia - Foggia non è neanche il mio collegio”. Ha trovato il post “poco gradevole”, confessa. “Ero a Foggia per altre iniziative, e dei ragazzi gay che hanno partecipato ad una di queste iniziative hanno proposto di andare in questo locale che io non conoscevo perché c’erano anche altre persone gay e poteva essere interessante – racconta - Quando siamo andati ho visto che c’era la bandiera Arcigay. Io sono tra i fondatori di Arcigay a Roma e faccio parte del consiglio nazionale di Arcigay dalla fine degli anni ’90, inizi anni 2000”.

Il portavoce del Partito Gay - Solidale Ambientalista Liberale - Lgbt+ non accetta che lo si accusi di strumentalizzare le vite delle persone Lgbt+: “Il Partito Gay è l’unico che ha fatto delle iniziative concrete come il fondo per le vittime Lgbt, che ho scritto io nel 1999 ed è stato attuato nel 2020”, afferma Fabrizio Marrazzo. Si tratta di un fondo da 4 milioni di euro per le vittime di omotransfobia destinati ai centri antiviolenza e alle case famiglia. “Ho anche fondato una casa famiglia per persone Lgbt, e con questo fondo oggi sono attive oltre 40 strutture in tutta Italia, Puglia compresa. Dal 1996 ad oggi mi occupo di diritti Lgbt, ho scritto la legge contro l’omofobia che è andata in Parlamento e che poi il Pd, purtroppo, ha rovinato”. Nel 2005 ha fondato il primo numero verde che fornisce supporto alle ragazze e i ragazzi della comunità Lgbt+. Originario di Napoli, vive ha Roma, ma si è candidato al Sud per sensibilizzare soprattutto i territori dove “la vita è più difficile per la comunità Lgbt”. Punta soprattutto su matrimonio egualitario, lotta alle mafie negli ambienti Lgbt+, aiuti alle persone trans per l'autoimpresa. Ripercorre la serata trascorsa a Foggia e passa in rassegna le conversazioni che ha avuto con i ragazzi e le ragazze che ha incontrato: “Tutti ci hanno fatto i complimenti per il lavoro fatto”, a parte qualcuno che la pensa diversamente e con cui, a detta sua, si sarebbe instaurata una normale dialettica. 

“Ho visto che la presidente di Arcigay sulla propria pagina sponsorizza la candidata alla Camera di Sinistra Italiana. Forse le ha dato fastidio quando delle persone mi parlato delle differenze tra noi e Sinistra Italiana e ho spiegato loro che Sinistra Italiana e Verdi, purtroppo, vivevano un po’ uno stato confusionale”, riferendosi ai deputati di area contrari alla legge contro l’omotransfobia. "Io poi sono stato presidente di associazioni a livello locale e nazionale fino a che non mi sono occupato del partito, e ho sempre avuto un ruolo apartitico, che mi appartiene ancora oggi - afferma Marrazzo - Trovo anche poco elegante che un presidente di un’associazione possa scrivere, seppur sulla propria pagina personale, che vota la propria professoressa, per poi fare un attacco di questo tipo a me, e basterebbe conoscere la mia storia: se oggi c’è un fondo per le vittime di omotransfobia è grazie al mio lavoro e alla senatrice Alessandra Maiorino che, non a caso, è dei Cinquestelle. E non a caso oggi sono candidato con loro, perché hanno accolto il Partito Gay e hanno accettato al 100% il nostro programma. Siamo gli unici che hanno fatto qualcosa per la comunità e se sarò eletto – ripete a chi incontra - sarò comunque un riferimento per la comunità, sia per chi mi ha votato che per chi non mi ha votato”.

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