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Leghisti foggiani da Splendido, senza Ursitti ma con Salvini: "Saremo i più forti"

Assente il dirigente Raimondo Ursitti, si rivede Luigi Miranda, primo dei non eletti in Consiglio regionale

Erano almeno 500, secondo gli organizzatori, i militanti e simpatizzanti accorsi in una calda serata di fine agosto al Parco del Gusto per Matteo Salvini, che ha aperto a Foggia la campagna elettorale. Il leghista Silvano Contini, mentre si occupava del servizio d’ordine, si è spinto a contarne anche 800. “Se qua fossero venuti Letta e Calenda sarebbe bastato il bar, noi abbiamo dovuto prendere uno spazio più grande”, ha scherzato al microfono il Capitano, come continuano a chiamarlo i suoi seguaci. Di certo, erano centinaia e centinaia, quanto basta per galvanizzare il partito in provincia di Foggia. Fuori ci sono Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Locale, con un massiccio dispiegamento di forze e via Luigi Pinto chiusa al traffico davanti al ristorante. 

Si rivede Luigi Miranda, che si era immerso nel lavoro del suo studio legale defilandosi per un po’ dalle scene politiche. Stringe in un abbraccio il leader del Carroccio al suo arrivo. Se Joseph Splendido, candidato alla Camera al secondo posto nel listino plurinominale Puglia P01 Foggia-Cerignola-Andria, riuscisse nell’impresa di arrivare a Montecitorio, lui da primo dei non eletti con 4.065 voti, entrerebbe in Consiglio regionale. Stringe mani e sorride anche l’europarlamentare Massimo Casanova che sta spingendo la campagna elettorale. E no, il dirigente regionale Raimondo Ursitti non c’era e si nota. 

“Chi sceglie la Lega il 25 settembre, sceglie anche di mandare a casa Emiliano, perché siamo stufi delle promesse di questo signore”, ha esordito il leader della Lega. Dal pubblico un bambino urla “Forza Milan” suscitando ilarità. “Bravo – risponde dal palco Salvini – D’altronde il rosso sta bene solo abbinato al nero, a Foggia e a Milano”. E la platea s'infervora. 

Lo stop agli sbarchi è il mantra, impegno numero uno cancellare la Legge Fornero, Flat tax al 15%, la rottamazione delle cartelle dell’Agenzia delle Entrate, addio al numero chiuso per accedere ai Corsi di Laurea in Medicina, la leva obbligatoria, in ordine sparso. Salvini invita i foggiani ad alzare la testa, con orgoglio: “Questa è una terra di sacrificio, lavoro, ricchezza, bellezza, persone perbene, via la minoranza di delinquenti”, dice infiammando il suo popolo.

“Su questo palco ci sono donne e uomini di Puglia. Altri partiti hanno usato la Puglia per candidare gente che arriva da mezza Italia”. Quando gli si fa notare che la capolista alla Camera è il sottosegretario Vannia Gava del Friuli Venezia Giulia, risponde stizzito che “verrà eletta nel collegio di Pordenone”. Lui è capolista al Senato in Puglia, e la considera l’unica deroga: “Ho l’onore di essere io perché a questa terra ci tengo, e sarebbe per me un onore rappresentare voi e la terra di Puglia in Parlamento”.

Convincere gli indecisi è l’imperativo. Salvini si aspetta "quantomeno di raddoppiare donne e uomini che rappresenteranno la Puglia in Parlamento a nome della Lega". Pensa che "il modello Emiliano in Puglia sarà punito pesantemente col voto del 25 settembre". Si dice "assolutamente contento della squadra leghista in Puglia": "Se devo azzardare un pronostico, saremo i più forti"

Joseph Splendido, che ha finito per condividere con tutti i candidati la sua apertura di campagna elettorale, è al settimo cielo: “Tantissima gente, tanti applausi, un grande leader che si fa amare dal popolo”. Teso prima dell’arrivo di Salvini, si scioglie quando i giardini del locale si popolano fino ad un balletto accennato e ai selfie a ripetizione alla fine della festa, durante un ricco buffet. Sul bavero delle giacche abbondano le spillette dell’eroe leghista Alberto da Giussano. Tra le donne spiccano gli abiti blu in pendant con i gadget a profusione, marchiati con lo slogan fideistico. Sul palco c’è anche Marianna Natale, terza nel listino proporzionale.

Il segretario cittadino Antonio Vigiano non appare nel selfie di rito finale e non è salito sul palco. I malumori non sono ancora sopiti tra i dirigenti locali. Non sarebbero state tenute in considerazione le loro indicazioni. E sarebbe saltata così anche la candidatura di Ursitti. “Ci adeguiamo a quelle che sono le decisioni che vengono prese dal nostro segretario federale, ma devono esserci dei chiarimenti, perché i territori devono avere la loro voce in capitolo – afferma ai microfoni di FoggiaToday prima dell'evento - Spero che possa esserci un confronto leale e sincero e si possa ripartire con nuova enfasi”. Non si può certo dire che manchi una vivace dialettica interna.

Sul punto, il segretario provinciale Daniele Cusmai è più conciliante: “Ci sono state tante disponibilità per le candidature, c’è chi è entrato in lista e chi no, la cosa importante è che tutti aderiranno al progetto e faranno votare la Lega”.

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