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Elezioni Politiche 2022

Naturale tradita dalla sua Torremaggiore: “Cerco il riscatto e il mio impegno raddoppia”

La portavoce M5S, eletta nel collegio plurinominale di Foggia, torna in Senato con un sogno: far rivivere la Fiera dell'agricoltura

Per un pugno di voti, per l’esattezza 1.417, Gisella Naturale non ha soffiato il collegio uninominale di Foggia al centrodestra, ma ha marcato stretto la diretta concorrente, conservando a lungo il vantaggio, fino a fermarsi a 94.296 preferenze. Serafica, dopo aver assaporato la vittoria, ha atteso il responso del plurinominale. “Sinceramente, non ho mai pensato di non farcela – racconta oggi la senatrice M5S – la notte dell’uninominale mi ha fatto sognare di poter battere i miei competitor, ma se su quello avevo dei dubbi, sulla candidatura nel proporzionale no, ho sempre avuto molta fiducia. Nell’ultimo mese, la par condicio ha consentito a Conte di rappresentare i nostri temi, sono certa che per questo siamo saliti nei sondaggi, perché finalmente siamo riusciti a comunicare quanto abbiamo fatto. La nostra logica è forte e corroborata dai fatti. Quindi chi ci segue non può che apprezzarci”.

In punta di piedi, torna a Palazzo Madama, ma con un pizzico di amarezza: la sua Torremaggiore l’ha tradita. Ha perso con uno scarto dall’avversaria di 1.364 voti. Nemo propheta in patria. “Sicuramente, il risultato di Torremaggiore, che ha dato largo spazio a Fratelli d’Italia, mi ha lasciato un po' di amaro imbocca. E, magari, me ne faccio anche una colpa. Forse, non sono riuscita a comunicare abbastanza, perché ritengo che votare per Fratelli d’Italia o Lega dalle nostre parti sia soltanto frutto di una cattiva informazione. Questa campagna elettorale è stata davvero un tour de force, probabilmente se avessimo avuto un po’ più di tempo sarebbe andata meglio. Non sono riuscita a raggiungere tanti cittadini”.

Nel 2016, nella corsa a sindaco, era arrivata solo quinta. L’attuale amministrazione tifava per il Partito Democratico, ma congratulandosi con la rieletta senatrice il sindaco Emilio Di Pumpo ha riconosciuto che con lei “è sempre intercorso un confronto attivo, cordiale e disponibile di cui la città tutta ha reso e rende merito”. Ma il 24% non le basta. “Ho aperto una sede a Torremaggiore con molto entusiasmo per la voglia di mettermi a disposizione della gente e invece ho visto tanta ritrosia, molto scetticismo, e di questo sono amareggiata. Ho messo anche una cassetta della posta per i più timidi”. È il suo più grande rammarico, ma non si rassegna, anzi. “Cerco il riscatto anche su queste persone che non mi hanno votato: ho l’ambizione di riuscire a convincerli sul mio buon operato e quindi il mio impegno raddoppia”.

In questa legislatura sarà all’opposizione. Sente che ci sono i margini per riuscire a portare a casa dei risultati per il territorio?

Ho sempre ambito ad una opposizione costruttiva, non per distruggere l’avversario come hanno fatto gli altri finora, per partito preso, come si suol dire. Sul reddito di cittadinanza hanno detto 'peste e corna' e, invece, adesso comincio a vedere un certo cambio di prospettiva, se ne parla come di un provvedimento che offre un’opportunità di riscatto, e mi sembra proprio il segnale che la campagna elettorale è finita. Credo molto nel rispetto e nei rapporti istituzionali tra chi ricopre ruoli importanti, penso a tutti gli enti che poi devono approntare progetti o dare l’ok su proposte. Ritengono che se sono ben fatte, anche se provengono da noi all’opposizione, verranno accolte, sono fiduciosa.

Continuerà ad indirizzare il suo impegno, come ha fatto in questa legislatura, soprattutto sul mondo dell’agricoltura?

Sì, perché approfondendo i vari temi mi sono appassionata ancora di più. È un campo molto difficile, perché si innescano tanti altri aspetti che vanno dalla tutela dell’ambiente alla tutela di un’economia che si deve rafforzare sui territori. Adesso mi sto occupando dello sversamento dei rifiuti sui terreni agricoli, per esempio. Quindi, è evidente che parlare di agricoltura non significa soltanto seguire il prodotto che si coltiva. Poi, io che sono appassionata di ambiente, vedo in questo ambito il mio campo ideale.

Ha presentato un Ddl per la tutela del comparto agricolo che per contrastare i furti nelle campagne che prevedeva un fondo per la realizzazione di sistemi di sicurezza innovativi e per la promozione della stipula di polizze assicurative agevolate. Lo porterà avanti?

Sicuramente, quel disegno di legge ha trovato delle criticità. Parlare di Ddl significa anche fare un lavoro di squadra con i territori, perché quel mio disegno di legge era quasi un invito alla progettualità per trovare delle soluzioni che siano anche innovative. Ho pensato anche a progetti che contemplassero i droni, poi ci siamo scontrati con le criticità legate alle vaste zone militari nella nostra terra tra il Gino Lisa, l’Amendola e la Foresta Umbra e, nei fatti, si è rivelato complicato. C’è da approfondire come attenzionare questa è una grandissima problematica, che va a braccetto con le calamità naturali. Su queste abbiamo portato quasi a compimento un grande traguardo che è quello di un fondo mutualistico nazionale che consente di avere una copertura dei danni da calamità naturale fino al 40% senza che l’agricoltore sia preso da quel dubbio di assicurarsi o meno, e senza ricorrere al fondo di solidarietà che copre pochissimo.

Ci sono altre battaglie che ha avviato, per esempio la Dop per l’oliva Peranzana. Su quali sente di poter prendere un impegno per questa legislatura?

Continuerò a lavorare per la realizzazione della condotta del Liscione, per portare l’acqua alla diga di Finocchito, quindi per consentire l’indispensabile manutenzione della diga di Occhito. Senza questa alternativa, ci potrebbero essere dei danni gravissimi non solo al settore agricolo, ma anche al rifornimento idrico potabile. Ebbi già un incontro al ministero perché ritengo che la politica debba, in questo caso, concertare il tutto con i tecnici, con i diretti interessati, con gli ingegneri e chi di competenza nelle regioni e convogliare le idee su un tavolo, altrimenti spesso non si raggiunge l’obiettivo. Il mio impegno è ritornare a creare questo tavolo, anche con l’Autorità di Bacino che monitora le possibilità e le disponibilità di acqua dell’intero territorio. Portare i dati e le risposte scientifiche che non possono essere confutate da una politica di pancia è l’unica soluzione per portare questo risultato a casa. E su questo mi impegnerò tantissimo. Sono innamorata del mio territorio, e ritengo che sia necessario promuovere i tratturi della transumanza. Quello che va avanti sono soprattutto le unicità. Anche la via Francigena, che passa anche dai nostri territori, ritengo sia un volano necessario per sviluppare il turismo non prettamente stagionale e anche tutto quello che è il settore enogastronomico. Ne avevo tante di idee, però abbiamo dovuto correre sulle emergenze, tra Covid e guerra non si è potuto parlare di altro, e di questo ero dispiaciuta, quindi sono felicissima di ritornare per portare finalmente a compimento queste progettualità.

Le donne diminuiscono nel prossimo Parlamento, ma dalla Capitanata ne partono tre, con la sua collega portavoce M5S alla Camera Carla Giuliano e la collega senatrice di Fratelli d’Italia Anna Maria Fallucchi.

Con il Movimento 5 Stelle siamo abituate ad essere tante donne, quindi per me niente di nuovo. Spero di trovare la collega senatrice vicina in quelle che sono le necessità per il territorio. Non vorrei che ci ostacolassimo, io non lo farò e, anzi, mi piacerebbe riorganizzare ad esempio la Fiera dell’Agricoltura di Foggia, con un nuovo comitato tecnico scientifico e innovazione. Ha lasciato un grande vuoto. Magari, chissà, avremo più forza insieme per portare a casa questo risultato.

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