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La dimaiana Faro prova a sgonfiare l'effetto Conte: “Votandolo non avrete un rappresentante"

La deputata uscente di Impegno Civico, insieme alla sottosegretaria Anna Macina, rivendica le battaglie vinte

“Chi metterà la ics su quel simbolo con capolista Conte è consapevole che sarà completamente assente dal proprio territorio? I cittadini sono consapevoli che votando questa persona non ci sarà un rappresentante del territorio, ma ci sarà una persona che si occuperà di un partito?”. Gli strali più avvelenati contro i Cinquestelle li lanciano gli ex Cinquestelle. In questo caso, è la dimaiana Marialuisa Faro, vice presidente del gruppo alla Camera di Impegno Civico, candidata nel collegio plurinominale di Foggia, a provare a sgonfiare l’effetto Conte.

Racconta un aneddoto, per corroborare la sua tesi. “È facile ora salire sui palchi e prendersi gli applausi, però bisogna raccontare la verità. Non posso tacere su certe cose - ha affermato Marialuisa Faro - A febbraio o marzo, dopo l’ennesimo omicidio, eravamo pronti ad incatenarci davanti al Tribunale per attirare ancora di più l’attenzione. Alla fine, purtroppo, la maggioranza decise di sentire prima il capo politico. L’incontro avvenne un mese dopo. Arrivammo nella nostra sede e, dopo l’attesa di un’ora, finalmente riuscimmo a parlare con lui dieci minuti contati. La sottosegretaria gli parlò della convenzione con la Caserma Miale per il trasferimento dei magistrati da Bari a Foggia e di come fosse una vittoria nostra, del territorio e del movimento. Gli chiedemmo di dare forza alla nostra azione e di spingere la proposta di legge per l’istituzione della Dda a Foggia. Una volta firmata la convenzione, il capo politico non ha detto una parola, non ha supportato quello che noi volevamo fare e non è riuscito neanche a mediare per portare in aula la proposta di legge”.

Per i dimaiani, catapultati nella campagna elettorale un mese dopo la scissione, non è una passeggiata, ma l’onorevole Faro ci crede: “Non sarà un punto di arrivo, ma sarà un punto di partenza, perché continueremo a lavorare per ricostruire una rete locale. Secondo me, potremo essere la sorpresa di queste elezioni”.

Accanto alla sottosegretaria alla Giustizia Anna Macina, anche lei candidata nel collegio plurinominale, nell’abito dei civici moderati, vuole testimoniare che Impegno Civico parla di legalità e lotta alla mafia. Rivendicano i risultati di quand’erano Cinquestelle e si intestano le battaglie vinte: “Tutto ciò che è stato fatto come vecchio programma dal partito dal quale noi siamo uscite, è stato ottenuto grazie all’insistenza e alla bravura nella mediazione di Luigi Di Maio quando era capo politico del movimento: Spazzacorrotti, decreto dignità, reddito di cittadinanza”.

La sottosegretaria Anna Macina parla di una “campagna elettorale molto brutta”: “C’è una rincorsa a chi la spara più grossa”. Ripercorre anche lei i risultati conseguiti: “In questi anni si è arrivati ad avere la Dia a Foggia e un trasferimento fisico della Dda, segnali fondamentali". Si dice assolutamente favorevole a rivedere la geografia giudiziaria, mettendo mano ai criteri, “ma smettiamola - afferma - di pensare che sia un potere attribuito all’esecutivo, e quindi al Governo, perché quelle sono leggi di iniziativa parlamentare. Dopodiché, io vi invito ad andare a vedere chi ha votato la riforma della geografia giudiziaria, magari sono gli stessi che oggi dicono di riaprire i tribunali che loro hanno chiuso, visto che il governo Monti sappiamo tutti da chi era sostenuto”.

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