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Elezioni Politiche 2022

I no vax foggiani di Paragone puntano su vessati e indecisi: “La libertà prima di tutto”

Presentati oggi i candidati alla Camera e al Senato di Italexit in Capitanata

‘Bomba o non bomba noi arriveremo a Roma’: Marcello Mariella, coordinatore di Italexit per la provincia di Foggia, la dice con una canzone di Antonello Venditti. Il movimento di Gianluigi Paragone è uno dei partiti antisistema, l’unico che non finisce nel calderone delle ‘altre liste’ nei sondaggi sulle intenzioni di voto degli italiani. Viaggia intorno al 3%, sopra Più Europa e Impegno Civico di Di Maio.

“Italexit è l’unico partito che non ha paracadutato dall’alto candidati”, afferma fiero il coordinatore provinciale, replicando quello che, in questi giorni e da queste parti, è il leitmotiv soprattutto dei partiti di centrosinistra. “Stiamo lavorando alacremente”. La raccolta firme tra l’8 e il 18 agosto ha fruttato in Capitanata e nella Bat 1347 firme (ne bastavano 750 per far apparire il simbolo sulle schede).

I candidati

Italex ha presentato le liste nel comitato di via Lucio De Palma a Foggia, con la partecipazione del responsabile cittadino Giulio Scalera. Sullo sfondo, ancora lì, a caratteri cubitali, l’hashtag 'liberiamoli' e lo slogan ‘via le mascherine a scuola’. Carmela Maria Elisabetta La Notte è la capolista alla Camera nel collegio plurinominale Foggia-Bat ed è candidata anche nell’uninominale di Foggia. Dopo di lei c’è il coordinatore provinciale Marcello Mariella e, a seguire, Stefania Dell’Oro, tutti di Foggia. Francesco Ferraro è candidato, invece, nel collegio uninominale di Cerignola che comprende il Gargano. Cerignolano, anche lui si è soffermato sulle candidature calate dall’alto imposte dalle segreterie in altri partiti. Ha legami con la provincia di Foggia anche Antonio Pica, ex Fiamma Tricolore, candidato nel collegio uninominale di Andria, che oggi ha partecipato alla presentazione dei candidati della Capitanata in sostituzione del coordinatore provinciale della Bat Luigi Cassio Telesforo Dipace.

Al Senato, al terzo posto nel listino proporzionale, c’è l’avvocato foggiano Massimo Garruto, che ha parlato della campagna elettorale come di “un’esperienza mistica” e punta al ‘partito degli indecisi’. Nel collegio uninominale di Foggia, sempre in corsa per un posto a Palazzo Madama, c’è Valentina Bratti.

Nell’occasione, la consigliera comunale di Torremaggiore Lorena Saragnese, eletta con il M5S abbandonato dopo un anno, ha annunciato ufficialmente la sua adesione a Italexit. “Tante persone hanno scelto di farsi sospendere e non farsi ‘siringare’ e hanno tutta la mia stima”, ha detto.

A livello nazionale, il movimento di Paragone ha costituito un pool di ‘Avvocati Ultima linea’ e, in Puglia, Mariella ha organizzato la rete di avvocati che hanno difeso gratuitamente “tutti coloro che sono stati vessati dalle angherie del governo Draghi”, sospesi e multati.

“Siamo convinti che la destra e la sinistra siano anacronistiche – afferma Mariella - Noi pensiamo di poter avere il consenso di chi si è stancato di essere vessato, di pagare bollette esose, di essere costretto a fare qualcosa che non vuole. La libertà innanzitutto, e non è né di destra né di sinistra”.

Le storie

La candidata al Senato Valentina Bratti lavora nella sanità ed è stata sospesa due volte perché non vaccinata, così ha scelto Italexit: “A tutt’oggi sono sospesa proprio per non aver accettato questo ricatto. Ho subito il green pass e quindi discriminazione, mi hanno tolto la libertà”.

Pasquale Simone, candidato al Senato nel collegio uninominale di Andria, ha portato la sua testimonianza: “Sono usurato da vent’anni dalle banche – ha raccontato - Ero un normale imprenditore fino al 2000. Ho perso tutto il patrimonio, ho fatto 18 denunce, ho mandato in galera 7 persone finora e non mi fermo”.

I punti principali

No green pass, no obbligo vaccinale, no euro sono in cima al programma di Italexit. Ma nella lista dei ‘no’ c’è anche quello alle aste delle concessioni balneari, al caro bollette e carburanti, al numero chiuso per le università. ‘Sì’ alla commissione di inchiesta su Covid e vaccini, all’aliquota al 15% per chi produce Made in Italy, alla rottamazione delle cartelle degli ultimi due anni, al condono delle multe e sanzioni del periodo Covid, al reintegro dei sospesi dal lavoro e al risarcimento anche per i “danni da viccino”. Ha sintetizzato i punti principali nel suo intervento la candidata Stefania Dell’Oro che nel suo discorso inneggia alla libertà. “Vogliamo la pace e anche il condizionatore”, dice con un battuta e conclude con un “evviva il Made in Italy” contro le multinazionali.

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