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Elezioni Politiche 2022

Centrodestra e Terzo Polo foggiano contro Boccia sulla "destra infiltrata": "Ha offeso tutta la città"

Le parole pronunciate dal capolista del Pd al Senato in Puglia hanno sollevato un vespaio

Il capolista del Pd al Senato in Puglia Francesco Boccia “ha offeso tutta la città con le accuse al centrodestra di infiltrazioni mafiose che noi respingiamo al mittente”. Così il senatore Dario Damiani, vice commissario regionale di Forza Italia in Puglia e candidato al Senato, oggi a Foggia accanto alla senatrice Licia Ronzulli, capolista al Senato nel collegio plurinominale della Puglia, ha espresso “solidarietà ai foggiani per le offese che sono state rivolte sul palco a San Severo da chi forse, in questo momento, brancola nel buio. Questa città tutta non le merita”.

Hanno scatenato un vespaio le parole del responsabile Regioni e Enti locali della segreteria nazionale Pdpronunciate in un comizio a San Severo: "La destra foggiana o è infiltrata dalla criminalità o la infiltra. Altrimenti non si spiegano gli scioglimenti dei Comuni di Foggia e Cerignola – ha detto - E Salvini e Meloni che fanno? Anziché scusarsi con i foggiani vengono qui e dicono che non c’entrano nulla con questo scempio. Anzi, vengono qui e assolvono al posto della magistratura i protagonisti di questi disastri”.

Il senatore Damiani gli risponde per le rime: “Non può parlare, e se fa degli esempi specifici noi ne abbiamo tanti altri ai quali far riferimento dei suoi amministratori locali, non ultimo il comune di Polignano a Mare. Vogliamo ricordare i tre moschettieri 2019 a Manfredonia? Sono freschi anche per quanto riguarda loro i fatti che devono vedere la magistratura fare il loro corso e poi, giustamente, la politica si deve riappropriare dei territori. Questa città – ha aggiunto – deve ritornare nelle mani della politica sana, nelle mani del centrodestra”. Forza Italia "non è disposta a scendere a nessun tipo di compromesso - avverte la collega Ronzulli - soprattutto se c'è di mezzo la legalità". 

A prendersi la briga all’una e mezza, in piena notte, di replicare a mezzo social era stato l’avvocato penalista Tonio Ciarambino, candidato al Senato nel listino plurinominale: “Deve finire questa dittatura unica del pensiero”. Oggi parla di una “città molte volte mortificata da gente come l’onorevole Boccia, che si bea del diritto di primogenitura sulla questione morale. Io gli consiglierei di guardare la trave nel suo occhio e non la pagliuzza nel nostro”. A suo dire, “non hanno argomenti e denigrano l’avversario”.

Un'altra azzurra, la candidata alla Camera nel collegio plurinominale Rosa Caposiena, ha sentito pronunciare quelle parole nelle sua città: “Noi abbiamo deciso di improntare una campagna elettorale in maniera differente rispetto a quella che si sta sentendo negli ultimi giorni. Non ci possono certo scalfire le parole dette così per la paura di non arrivare ai risultati che non potranno mai raggiungere. Noi non faremo, invece, alcuna campagna elettorale basata sulla denigrazione e sull’offesa degli avversari e sulla strumentalizzazione delle parole e dei fatti”.

Una reprimenda era arrivata anche dal candidato al Senato di ItaliaSulSerio e coordinatore regionale di Italia Viva Lorenzo Frattarolo: “Quelle del senatore Boccia sono affermazioni gravi che fanno male alla politica. Anna Maria Fallucchi, Tonio Ciarambino, Giandonato La Salandra, Raffaele Di Mauro, tra i candidati della destra foggiana, sono persone perbene, anche nella distanza siderale di idee non riconoscerlo è scorretto. Affibbiare il rischio di infiltrazione mafioso-criminale esclusivamente ad una parte è un esercizio di disonestà intellettuale e il senatore Boccia continua in questa grottesca campagna elettorale di contrapposizione tra buoni e cattivi, il dubbio che non abbia davvero nulla di concreto da comunicare ai cittadini inizia ad essere una certezza”.

Nello stesso solco le dichiarazioni di Nunzio Angiola, parlamentare di Azione e candidato al Senato nel collegio plurinominale della Puglia per la lista Azione-Italia Viva: “L’impegno di tutti contro la mafia e il pieno sostegno all’azione della magistratura rischiano di essere indeboliti dall’uso strumentare e insincero del tema da parte di alcuni esponenti politici, e segnatamente di Francesco Boccia e Giuseppe Conte. La minaccia mafiosa, con gli scioglimenti di diversi Consigli comunali della Capitanata e dello stesso capoluogo - prosegue Angiola - richiede certamente una intransigente bonifica del ceto politico e delle sue rappresentanze. Ma è miope e pericoloso legare la minaccia a questa o quella appartenenza, a questo o quello schieramento. Tanto più quando sono caduti sotto la scure del Viminale amministrazioni guidate dalla destra, dalla sinistra o da esponenti civici vicini a Michele Emiliano. Ho dedicato parte della mia esperienza scientifica e accademica - sottolinea il parlamentare - a individuare i meccanismi che, garantendo la trasparenza della pubblica amministrazione, la tutelino da opacità e infiltrazioni. Proprio per questo so che nulla è più inutile e pericoloso della strumentalizzazione politica di questi temi. Allo stesso modo - conclude l’esponente di ItaliaSulSerio - è bene preziosissimo, da salvaguardare a ogni costo, la piena indipendenza della magistratura e la sua neutralità rispetto alle vicende politiche ed elettorali. Non do credito alcuno alle voci che vorrebbero magistrati foggiani intenti a dare indicazioni di voto per qualsivoglia candidato. Si tratta di illazioni chiaramente volte a intorbidare le acque e rendere irrespirabile il clima della competizione. Ho troppa stima per i nostri giudici per ritenerli capaci di tanto. Non scherziamo sulle cose serie”.

Il centrodestra si trova a fare sue le parole dell’avversario Lorenzo Frattarolo. Lo ha fatto la candidata al Senato di Fratelli d'Italia nel collegio uninominale di Foggia Anna Maria Fallucchi, che ricambia definendolo “persona onesta e corretta”: “L’on. Boccia si erge a novello censore e viene a Foggia a gettare fango in modo indistinto su un’intera comunità politica senza conoscere le persone e la realtà. Lo fa con un’affermazione falsa e volgare che denota una grande disonestà intellettuale. Solo per fini elettorali. Io non direi mai una frase simile sulla sinistra manfredoniana, che Boccia omette di citare (a riprova della strumentalità del suo intervento) sebbene il Comune di Manfredonia sia stato sciolto per infiltrazioni mafiose, dopo vent’anni di amministrazione di sinistra. Sparare nel mucchio e lanciare accuse in modo indiscriminato é proprio del peggior qualunquismo e non certo di chi si professa democratico”.

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