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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Stessa storia, stesse facce ed ambizioni. Verso il 2019 come cinque anni fa: Landella, Marasco e Di Gioia

Landella ha sciolto la riserva: vuole ricandidarsi, ok da Forza Italia. Marasco (PD) disponibile a rappresentare di nuovo il centrosinistra, candidatura in vista anche per Di Gioia. Porreca dice no, M5S cerca la figura giusta

Franco Landella ha sciolto la riserva: vuole ricandidarsi e il partito, tanto a livello provinciale quanto a livello regionale, gli ha detto di sì. Augusto Marasco si dice disponibile a tornare in campo col Pd. Leonardo Di Gioia pure, stando a quanto scrive il Corriere del Mezzogiorno. Signori, se così stanno le cose, benvenuti nel 2014. E non siamo su scherzi a parte, perché la volontà dei soggetti esiste realmente, che poi possa tradursi concretamente nel via libera alle candidature è tutto da vedere (al momento siamo nel recinto dell’autoreferenzalità, più o meno). Se a questo ci aggiungiamo le fibrillazioni ed il nervosismo di Luigi Miranda, che sta valutando il da farsi e che, nel caso Forza Italia non gli desse garanzie ma gli chiedesse ancora di “mettersi in fila”, potrebbe tornare a schierare in campo il suo associazionismo, il quadro è riprodotto fedelmente.

Le uniche differenze rispetto a cinque anni fa sarebbero date dalla presenza della Lega (almeno relativamente al simbolo, che i nomi, pure quelli, non è che cambino molto) e da un Movimento 5 Stelle di molto cresciuto ed in grado di giocarsi la partita e di insidiare la competizione (ma, a quanto trapela, ancora lontano dall’individuazione del candidato giusto). Per il resto, il quadro allo stato restituisce gli stessi nomi, gli stessi posizionamenti: Landella saldamente ancora a Forza Italia, Marasco al Pd, Di Gioia al suo civismo.

Marasco e il PD

Ovviamente, quanto al secondo, è bene chiarire che c’è la volontà di Marasco, ma il partito non si è mai espresso, anche perché bisogna che si cominci anzitutto a lavorare a coalizione ed alleanze (tema ancora al palo, né sta favorendo il dialogo il mancato coinvolgimento alla festa dell’Unità, in programma nel weekend, di voci non strettamente piddine ma di area centrosinistra). Rispetto al terzo, il Corriere del Mezzogiorno ne fa un articolo così dettagliato da non lasciare dubbi sul fatto che sia stato scritto col placet (e le info) dell’assessore regionale: progetto civico di centrosinistra, ma senza simboli (quindi senza Pd), esattamente come avvenne nel 2014). L’articolista scrive finanche che vi sarebbe già l’ok di Michele Emiliano, che, per parte sua, starebbe già pensando al suo sostituto in giunta.

Di Gioia, quale progetto

Avverrà? Per chi lo conosce Di Gioia resta imprevedibile e il progetto poco chiaro, soprattutto il progetto di centrosinistra mal si concilia con il volo a Monza per incontrare Matteo Salvini e con le voci che lo vogliono ritornare presto a casa, nel centrodestra: “potrebbe essere il tentativo di tornare a calamitare l’attenzione su di lui e a riaggregare “amici” in vista delle regionali 2020” sostiene qualcuno, o forse è semplicemente “un messaggio che si è voluto dare a destinatari precisi, a che non si agitino”. C’è anche chi sostiene la tesi del “sacrificio” per aiutare l’amico Rosario Cusmai (senza casa politica definita, al pari suo) a trovare nuovi approdi in consiglio comunale, visto che l’esperienza provinciale è giunta quasi al capolinea. Come che sia, tutto resta ancora fumoso e in parte contraddittorio.

La seduzione Porreca

Quanto ai “destinatari precisi”, il riferimento pare essere a Fabio Porreca, in procinto di tornare alla presidenza della Camera di Commercio. Insistono le voci su una sua possibilità volontà di candidarsi a sindaco; addirittura che il secondo mandato da presidente CCIAA possa essere nient’altro di un mandato a termine. C’è di più: pare che la Lega (da sempre contro Landella) gli abbia chiesto espressamente di scendere in campo come suo candidato sindaco. Raggiunto telefonicamente da Foggiatoday, però, Porreca non solo smentisce tutto ma aggiunge di essere “concentrato esclusivamente sul suo secondo mandato in Camera di Commercio”, assicura che sarà un “mandato pieno” e sgombera il campo da qualsivoglia dubbio: “Le elezioni amministrative non mi interessano, non scenderò in campo con nessuno”. Eppure c'è chi giura che il contatto ci sia stato e avrebbe provocato numerosi mal di pancia nel partito, dove si viaggia ancora in maniera più o meno confusa. Ma tant'è.

Landella scioglie la riserva

Archiviato il nome di Porreca, resta granitico il no a Landella. Non passa giorno che ora un dirigente, ora un altro esplicitino urbi et orbi il veto sul sindaco uscente. ‘Parole in libertà che non tengono conto del lavoro di coesione che si sta facendo al tavolo regionale’ pare dire Raffaele Di Mauro laddove ci conferma: Landella ha chiesto ufficialmente di essere ricandidato e sarà il nome che Forza Italia porterà al tavolo della coalizione. Da lì si parte, ovviamente, per un confronto politico ed argomentato che punti alla unità del centrodestra”.

Lunedì scorso i segretari regionali hanno avuto un primo incontro a Bari, la prossima settimana ve ne sarà un secondo. Il primo tema che sarà affrontato saranno le elezioni provinciali ("si va uniti"), visto che l’emendamento sul rinvio non è passato e si vota il 31 ottobre per il presidente. Solo dopo si comincerà a parlare di amministrative. E il nome di Landella ci sarà. Da quello si partirà. “I leghisti sembrano un disco rotto -- lamenta Di Mauro-, continuano a porre veti e pregiudiziali strumentali quando a Bari è insediato un tavolo di coalizione. Mi sembra quantomeno irrispettoso nei confronti di chi è seduto a quel tavolo, compreso il loro segretario regionale, Caroppo. Avessero la bontà e la pazienza di aspettare gli input che proverranno da quel tavolo. E, soprattutto, cominciassero ad argomentare politicamente il no”. Dopo il regionale, verranno convocati gli incontri provinciali. La partita è iniziata.

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