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Elezioni comunali 2021 Manfredonia

I Cinquestelle provano a conquistare Manfredonia con il "terzo polo" di Fatone: "Siamo l'unica alternativa"

L'ingegnere-attivista è sostenuto da quattro liste e sente di poter intercettare la voglia di cambiamento: "Abbiamo le mani libere". A dargli man forte c'è anche il presidente Giuseppe Conte

"A Manfredonia c'è una forte voglia di cambiamento e l'unica vera alternativa, oggi, siamo noi". Raffaele Fatone, ingegnere e docente di 47 anni, sente di incarnare speranze e aspettative della città reduce dallo scioglimento per infiltrazioni mafiose, l'ultima a recarsi alle urne in una sola giornata, il 7 novembre.

Attivista del Meetup 5 Stelle Manfredonia dal 2016, è l'unico candidato sindaco M5S in questa tornata elettorale in provincia di Foggia, considerando anche il turno ordinario del 3 e 4 ottobre. Guida la coalizione Manfredonia 2050, "un terzo polo" composto da quattro liste: Movimento 5 Stelle, La mia Città, E885 Manfredonia Ri-nasce e Città Protagonista.

I Cinquestelle ci credono, anche alla luce delle performance elettorali collezionate negli anni, miglior dato insieme a Foggia: alle ultime Regionali il Movimento ha superato il 14% e nel 2015 ha eletto due consiglieri comunali, poi fuoriusciti. Il presidente Giuseppe Conte non poteva proprio mancare e meno di 72 ore prima del silenzio ha fatto in modo di incastrare l'appuntamento in piazza Stella (oggi, mercoledì 3 novembre, alle 20.30). Il ministro Luigi Di Maio, invece, non riuscirà a tornare in Capitanata causa G20 e altri impegni e si limiterà a inviare un videomessaggio per il gran finale.

Raffaele Fatone è sempre stato immerso nell'associazionismo: in questi anni è stato presidente dell'A.m.a., associazione dei commercianti di Manfredonia e dei Rotary. Il Meetup 5 Stelle ha lavorato soprattutto sulle campagne di sensibilizzazione: da ultimo, l'anno scorso, ha adottato la villa comunale, e ha coinvolto i cittadini nella pulizia una volta al mese.

"Trasparenza e democrazia partecipata" sono in cima al suo programma. "Non sono un vero e proprio politico - afferma l'ingegnere - mi reputo un cittadino e, da sindaco, immagino di poter essere davvero il primo cittadino. Mi piacerebbe tantissimo riportare la politica a stretto contatto con i cittadini e le famiglie perché credo che in questi ultimi anni, non solo a Manfredonia ma un po' ovunque, la politica abbia perso il contatto con la vita reale: le distanze sono aumentate e spesso non si comprendono le micro problematiche che ci sono in una città come Manfredonia".

Ha un buon presentimento e avverte "una chiara volontà di discontinuità": dopo 25 anni dello stesso colore politico e un plebiscito per il centrosinistra sei anni fa, Fatone vede i cittadini "più liberi e desiderosi di riscatto: c'è una voglia importante di cambiamento che siamo convinti possa davvero essere la grande sorpresa. Abbiamo creato una coalizione trasversale, un terzo polo che si contrappone al centrosinistra e al centro-destra che io definisco facce della stessa medaglia, perché il candidato sindaco Rotice è espressione dei poteri economici-finanziari che in questi anni sono stati presenti in maniera molto importante, spesso in stretta collaborazione con il mondo del centrosinistra".

Pensate ci voglia forse la proverbiale onestà dei Cinquestelle?

Molti mi definiscono un volto nuovo: io non credo che sia sufficiente avere un volto nuovo, perché ce ne sono tantissimi altri che si stanno proponendo, ma sappiamo benissimo che hanno le spalle parte della vecchia politica. Abbiamo messo su una squadra molto competitiva anche dal punto di vista delle competenze tecniche, parzialmente composta da candidati con esperienza politica, perché abbiamo tanti ex consiglieri d'opposizione. Ma, soprattutto, ritengo che abbiamo una fortuna: abbiamo le mani libere. In questo momento siamo in parte svantaggiati, perché non abbiamo i voti clientelari della vecchia politica, non abbiamo la forza economica dell'altro candidato sindaco, ma non avendo questi vincoli siamo convinti che quando sarò sindaco e quando la mia coalizione sarà in Giunta avremo la totale libertà di poter decidere unicamente per il bene della città, a differenza di altri che, ne siamo convinti, dovranno comunque dare conto ai soliti interessi economici, finanziari e politici della vecchia guardia.

Oltre a partecipazione e trasparenza, quali sono le sue priorità?

Sono i temi che hanno fatto sì che la nostra coalizione si cementasse. Innanzitutto, la legalità: sarà un passaggio fondamentale. Vogliamo creare un vero e proprio solco tra l'ente comune e chi, invece, fa parte di un mondo al quale non si dovrà minimamente cedere. Altro aspetto importante è l'ambiente. Ancora oggi subiamo le conseguenze dello scoppio, avvenuto 45 anni fa, di una colonna dell'Enichem: abbiamo un altissimo tasso di tumori ai polmoni. Appena sarò sindaco, mi impegnerò a nominare un commissario per vigilare sul completamento della bonifica di quell'area. Siamo favorevoli, naturalmente, anche alla generazione di lavoro ma ad una industrializzazione identitaria e lo possiamo fare unicamente risolvendo delle criticità. Nelle nostre aree industriali più importanti, ancora oggi, manca il completamento delle opere di urbanizzazione: in alcune zone non arriva l'acqua. Come possiamo immaginare che una azienda importante, magari ittica o agricola di fuori, possa venire ad investire? Dico sempre che andrebbe creata immediatamente una task force nell'ufficio tecnico per risolvere queste criticità, mettendo le aree industriali nelle condizioni migliori per futuri investitori. Dobbiamo anche tutelare piccoli e medi imprenditori e commercianti che sono le colonne portanti della nostra economia insieme ad agricoltori e pescatori. Abbiamo un'idea molto precisa su piccole iniziative, anche a costo zero, perché l'altro problema serio è che siamo in pre-dissesto. Faccio un esempio pratico: sgravi per i commercianti che decidono di abbellire le vie con luci o semplicemente di pulire il verde pubblico prospiciente la loro attività. Questo tipo di rapporto tra politica e privati cittadini deve essere l'arma vincente nei prossimi 10 anni.

Manfredonia è una città dall'enorme potenziale, spesso schiacciato. Pensiamo al turismo, quali sono le vostre ricette per rilanciarlo?

Probabilmente, in questi anni abbiamo sfruttato poco la potenzialità del nostro mare. Un altro errore gravissimo è stanno quello di pensare che per sviluppare una città turistica fossero importanti grandissimi progetti. Manfredonia è una città bellissima, a mio parere, con grandissime potenzialità, però, negli ultimi anni, abbiamo avuto un gravissimo degrado, anche urbanistico. Partendo dal decoro urbano, abbiamo il verde pubblico non curato e le strade sporche. Una città più vivibile per noi cittadini, cominciando dagli interventi basilari che in questi anni sono mancati, diventa automaticamente anche più ospitale per chi viene da fuori. La nostra attuale stazione entra quasi in città, mentre noi vorremmo riportarla nella stazione Ovest e liberare viale Di Vittorio e il fronte mare, aprendo praticamente tutta l'area che dà verso Siponto per creare, innanzitutto, una migliore mobilità ma, allo stesso tempo, rigenerare tutta quell'area. Ce la immaginiamo con attività commerciali che possano incrementare il turismo. Poi abbiamo tantissimi eventi tradizionali come il nostro Carnevale: in questi anni, parzialmente, è stato valorizzato ma sono quegli eventi tradizionali che, sviluppati nella maniera giusta, possono dare una svolta al nostro turismo.

Sentite l'esigenza di rammagliare Manfedonia al resto della provincia anche rispetto alle grandi vertenze del territorio? Pensiamo al Gino Lisa, per esempio.

Sulla questione Gino Lisa dobbiamo spingere, perché è assurdo che la nostra provincia non abbia un aeroporto. In generale, credo che sia fondamentale, al di là dei colori politici, cercare davvero una collaborazione, perché è importante la crescita di Manfredonia ma lo è altrettanto la crescita dei comuni limitrofi. Se riuscissimo a fare squadra e, per un momento, mettessimo da parte gli interessi personali o i colori politici, potremmo solo fare il bene della nostra terra e si potrebbero aprire nuovi orizzonti turistici, per esempio, creando una vera e propria rete tra le città limitrofe.

C'è stato un problemino con una delle sue liste: una candidata risultava anche tra i nominativi di Fratelli d'Italia. Cosa è successo?

Appena ho saputo la notizia volevo immediatamente uscire con un comunicato di pancia, per fortuna non l'ho fatto. La candidata era nella lista La mia Città, dieci giorni dopo, a pochi giorni dalla presentazione delle liste pare che abbia erroneamente sottoscritto anche la candidatura per Fratelli d'Italia. Già nel 2015 era candidata nella stessa lista del coordinatore Giovanni Caratù, per cui la seconda sottoscrizione è stata chiaramente un errore, che ha generato effettivamente un piccolo fraintendimento.

Perché i cittadini dovrebbero votare Raffaele Fatone?

Perché abbiamo una coalizione, idee e progetti in totale discontinuità con tutto ciò che c'è stato a Manfredonia negli ultimi 20-25 anni. La città ha bisogno assolutamente di un'alternativa come la nostra perché solo noi in questo momento rappresentiamo a Manfredonia un'alternativa totalmente libera, senza vincoli con poteri economici, finanziari e con la vecchia classe politica.

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