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Elezioni comunali 2021 Cerignola

Metta si autoproclama "sindaco ombra": obiettivo vincere le prossime elezioni con un nuovo soggetto politico. Al vescovo: "Cosa ti ho fatto?"

A giudicare dal suo discorso, potrebbe lasciare il posto in Consiglio comunale per dedicarsi esclusivamente al nascente soggetto politico che guiderà in qualità di presidente

"Sarò il sindaco ombra, con me ci sarà il vicesindaco ombra, l'assessore ombra: noi avremo una squadra amministrativa parallela a quella ufficiale che si occuperà di tutte le questioni della città". Sbollita la rabbia - perché nel giorno della sconfitta il telefono del candidato sindaco di Cerignola squillava a vuoto e al citofono del suo studio non rispondeva nessuno - Franco Metta archivia l'avventura Metta Sindaco che ritiene di aver chiuso in bellezza e annuncia la nascita di un nuovo movimento civico che "non si riconosce in nessuno dei partiti ma che non chiude a nessun tipo di contatto e di confronto con coloro che hanno votato per quei partiti".  

Decideranno insieme come chiamarlo e quale sarà il simbolo, sicuramente ci sarà Cerignola nel nome e lui sarà il presidente. Avrà sede in via Don Minzoni. L'obiettivo dichiarato è "conservare i 10mila voti, ampliare questo consenso a tutto il resto della città, consolidarlo e cominciare a espandersi col fine di vincere le prossime elezioni".

Sul suo ruolo scioglierà le riserve solo dopo la costituzione del nuovo soggetto politico che presterà il nome anche al gruppo consiliare, l'inaugurazione della nuova sede e dopo "aver preso fiato dalla campagna elettorale", ma l'impressione, a giudicare dalle sue parole, è che l'ex sindaco all'epoca dello scioglimento per mafia, battuto da Francesco Bonito al ballottaggio, potrebbe cedere il suo posto in Consiglio comunale: "Non posso fare tutto, devo decidere come concentrare le mie forze, anche perché, diversamente, sei invadente".

A 70 anni "le persone serie cominciano a calibrare le loro forze". Carica i suoi, anche nel caso dovesse ritagliarsi soltanto il ruolo di guida: "Siamo forti". E non è detto che il prossimo candidato sindaco debba essere necessariamente lui. Vuole dedicarsi a far crescere la "futura classe dirigente della città", e per questo vorrebbe che venissero coinvolti i più giovani accanto ai cicognini della prima ora.

"Non abbiamo niente da rimproverarci", ha detto ai suoi nel comitato di via Fratelli Rosselli, quando avvia l'analisi del risultato elettorale, e non si misura con la piazza questa volta. Ha pianto pure lui e lo ammette candidamente, come conferma di essere alquanto agitato. Ma non ha nessun rammarico.

"Abbiamo perso ed è oggettivamente vero. Molti non  la pensano così: 'siamo 10mila, uno contro tutti, sono venuti i presidenti del Consiglio, sono venuti i ministri, i sottosegretari, ci hanno messo in croce, ci hanno infamato fino al venerdì sera, ti hanno detto che eri impresentabile ma 10mila persone volevano te come sindaco'. Signori, abbiamo perso lo stesso e altre questioni sono onanismi, seghe mentali". Non ha cambiato idea, però: "È vero che avevamo tutti contro", e se la prende anche con il Vescovo, a più riprese: "Mi vorrei andare a confessare e poi fargli una domanda: ma io che ti ho fatto?".

Ne ha per tutti: Tommaso Sgarro che "non ha più motivo di dissenso con il Pd" per la presidenza del Consiglio comunale e che ha fatto "la rivoluzione a casa sua", Antonio Giannatempo che "voleva fare l'accordo con noi". Al ballottaggio "hanno scelto con il criterio dell'odio: sinteticamente, da una parte l'odio, dall'altra l'opportunismo". Hanno perso ma "senza nessun tipo di compromesso" e i 10mila voti "non ce li siamo comprati, non li abbiamo illusi".

È proprio da quel dato che riparte con un movimento nuovo di zecca e comincia già a fare i calcoli per la prossima occasione: "Ne abbiamo convinti 10mila, ne dobbiamo convincere altri 5mila. Dobbiamo convincere tutti gli altri e tenerci cari quelli che ci hanno già dato fiducia, non deludere le loro attese. La battaglia non è venire in Comune e trovare Franco Metta: è riscattare il popolo dai ricatti della partitocrazia".

Diffida i suoi dall'offendere gli avversari sui social. "Abbiamo ora la responsabilità di essere l'unica opposizione presente in Consiglio comunale, la responsabilità della metà dell'elettorato che ha fiducia in noi, senza promesse, senza intermediari di partiti". È pronto a cominciare questo "nuovo cammino": "Cerignola avrà bisogno di noi e noi dobbiamo essere pronti non a fare la guerra all'amministrazione ma ad accompagnare e sostenere la nostra città".

Spera di vedere quel momento in cui la città riconoscerà "la bontà di questo messaggio": "Nel caso il tempo fosse più lungo di quello che mi è concesso, sappiate che in qualunque momento - e arriverà - la città di Cerignola si riconoscerà in voi tutti uniti, in quel momento, definitivamente, anche se non presente, avrà vinto Franco Metta".

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