"L'avversario da battere è l'astensionismo". Rotice vuole farcela al primo turno. "Riusciremo in questa impresa"
L'ex presidente di Confindustria Foggia, candidato sindaco di Manfredonia, rinuncerà allo stipendio in caso di elezione per destinarlo alle famiglie bisognose e ai disabili
Navigatore impostato su Manfredonia, la città che scorre sui finestrini fino ai nastri trasportatori, lo sguardo di chi sta per intraprendere un viaggio e uno slogan tormentone, 'È ora di', che ha declinato abbinandoci cambiare, partire, investire e tutte le altre urgenze.
È stata una campagna elettorale ad effetto quella di Gianni Rotice, ingegnere di 54 anni, presidente di Confindustria Foggia dal 2014 al 2020, a capo di un'impresa che si occupa di opere pubbliche e private di ingegneria civile e presidente del Manfedonia Calcio.
È partito con largo anticipo rispetto agli avversari e si è presentato a luglio, quando ancora non aveva delineato il perimetro della sua coalizione, come un'idea buttata lì. Poi ha coagulato intorno alla sua proposta le forze del centrodestra, fino a comporre una coalizione formata da Forza Italia, Fratelli d'Italia, Udc e due civiche, Io voto Gianni e Strada Facendo. La campagna elettorale "va sempre meglio", sorride sul finire di quello che potrebbe essere solo il primo round.
Che aria si respira, ce la farà a espugnare quella che era considerata una roccaforte del centrosinistra?
Ci sono tantissimi consensi che ci dimostrano che c'è tantissimo entusiasmo, e la gente ha voglia di riscatto, per il tramite di questo cambiamento. Io sono certo che riusciremo a fare questa grandissima impresa per la città, ma soprattutto per i cittadini: meritano un futuro fatto di progresso economico, sociale e culturale. Sono convinto che ce la faremo domenica, sono molto convinto di questo.
L'avversario da battere è solo il centrosinistra a giudicare da come stanno andando le cose?
L'avversario da battere non è il centrosinistra. Facciamo un altro tipo di considerazione: la gente è stanca, è stanca del passato, pertanto dobbiamo dire a quella gente che l'unico modo per andare avanti e lasciarsi tutto alle spalle è andare a votare. L'avversario non è il centrosinistra, bisogna dire alla gente di andare a votare, l'astensionismo può essere un elemento negativo. Però, anche rispetto a questo, sono convinto che la gente questa volta farà il contrario, e proprio perché vuole cambiare le cose andrà a votare.
Sin dalla sua prima uscita pubblica, ha presentato alcune priorità, dopo aver incontrato la gente quali altre istanze ha raccolto?
Le priorità sono un po' tutte accomunate da un obiettivo. Le persone mi dicono che voglio continuare a fare il loro lavoro, e questo è importante, vuol dire che quel tessuto di piccole, micro e medie aziende è vivo, ma vogliono essere messe nelle condizioni di fare la loro attività: luoghi più sicuri, meno burocrazia, più vicinanza alle aziende che vogliono lavorare, più vicinanza ai cittadini. L'altro tema importante è quello del bilancio: dovremo rimettere in ordine le casse del Comune, facendo emergere anche la parte dell'evasione, cioè chi non ha mai pagato le tasse comunali, e recuperare quegli introiti che non sono stati incassati nel passato. È importantissimo, poi, lavorare per intercettare i finanziamenti, soprattutto quelli legati al Pnrr.
Qual è la prima cosa che farà se dovesse essere eletto sindaco?
Ho detto quale sarà la prima delibera che farò: rinuncerò allo stipendio da sindaco per destinare queste somme alla parte del bilancio per le fragilità, e con fragilità intendo famiglie bisognose e diversamente abili. Vogliamo portare al Comune un'amministrazione che sia trasparente e che vada nella direzione della sburocratizzazione. I rifiuti, le strade: sono tantissimi i temi, c'è tanto da lavorare e ci sono tante priorità.
I suoi avversari dicono che è comunque rappresentante di quei poteri forti che bene o male hanno governato dietro al centrosinistra, che risponde?
È la gente comune che sta accompagnando questo percorso. Se nella totalità dei consensi, c'è tantissima gente comune, micro, piccole e medie aziende sono convinto che adesso bisogna rispondere a queste esigenze. Poi, qualcuno, se vuole essere più esplicito dicesse quali sono i poteri forti, perché io vorrei pure capire quali sono. Ma per me oggi il potere forte è il consenso della gente. Ai malinformati devo rispondere che bisogna ricercarli da qualche altra parte. Sono convinto che è rimasta soltanto quella sinistra legata sempre a determinate dinamiche. Devono capire e devono comprendere che le cose sono cambiate, che il mondo è cambiato e così la città. Quindi non si può sempre giocare con certi discorsi della vecchia politica. Invito loro ad essere anche più innovativi.
Dati i ruoli che ha ricoperto, ricostituirà una sorta di cabina di regia anche per risolvere i grandi nodi infrastrutturali e della mobilità a Manfredonia?
In realtà, più che una cabina di regia bisogna costituire una task force su questi temi, che deve lavorare tutti i giorni. Se la cabina di regia deve essere soltanto il risultato di incontri, a noi non interessa. Siccome le idee e i programmi ce li abbiamo chiari, è logico che in questo momento serve chi deve operare. Ecco perché più che una cabina di regia, che ha un senso politico, serve una task force di persone che lavorano su questi temi.
Perché votare Gianni Rotice?
Perché abbiamo dimostrato che stiamo lavorando da tempo sui programmi, partendo dalle esigenze. Non stiamo improvvisando niente. Abbiamo fatto un programma in base a quelle che sono le necessità della città, stiamo incontrando tutti, confermando quello che noi abbiamo scritto e detto nel programma, in linea con le necessità. Ai cittadini spetta votare per qualcuno che possa affrontare queste esigenze. Se questo vuol dire cambiare totalmente, allora devono votare Gianni Rotice.