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Elezioni comunali 2021 Cerignola

"Mi chiamano il nuovo Giuseppe Di Vittorio". Disanto "solo contro tutto e tutti": "Posso essere la svolta per Cerignola"

È l'unico candidato sindaco sostenuto da una sola lista, la stessa di sei anni fa, ma non si sente un outsider: "Andrò al ballottaggio"

"Non mi sento assolutamente un outsider, mi sento un vincente". Francesco Disanto, avvocato di 51 anni, è l'unico candidato sindaco di Cerignola sostenuto da una sola lista, ma la partita è aperta e lui se la gioca fino in fondo, convinto di avere tutte le carte in regola per arrivare al ballottaggio. "Sono un outsider solo perché gareggio con una lista, ma per le mie qualità, per la mia storia, per le mie peculiarità caratteriali di passionario, caparbio, sento sicuramente di avere la possibilità di fare il sindaco di Cerignola. Altrimenti non avrei fatto la stessa scelta dopo sei anni".

Proprio come nel 2015, quando ha sfiorato il 2% con 552 voti, si presenta con il simbolo del suo movimento politico 'Cerignola Adesso!'. Pratica ormai da dieci anni il 'civismo puro', per quanto provenga dall'area di centrosinistra. "Tutti mi hanno contattato per avermi con loro - rivela oggi - ma il mio lavoro lo cedo solamente ai miei elettori, ai miei concittadini e alle mie concittadine". E ha scelto di correre in solitaria anche questa volta.

"Ieri ho fatto il mio ultimo comizio, ho perso la voce proprio per questo, sono stato appassionato - racconta l'avvocato Disanto - Lo hanno definito il comizio, senza presunzione, migliore della storia politica di Cerignola dopo Di Vittorio. Mi chiamano il nuovo Giuseppe Di Vittorio. Lui è nato nel 1892, io ho scritto oltre 26 anni fa un libro proprio sul sindacalismo e la contrattazione del grande sindacalista nostro concittadino. Nel 1970, a quasi un secolo di distanza, è nato il nuovo Giuseppe Di Vittorio della terra di Capitanata. Dico queste cose perché sono amato dal popolo, da quando avevo 15 anni faccio volontariato, politica sociale e associazionismo. Non ho mai smesso un giorno di farlo, comprese le domeniche".

Lei è uomo di legge, cosa  serve a Cerignola dopo uno scioglimento per mafia?

Cerignola ha questo marchio indelebile, ormai, che non meritava, perché è una città dalle nobili origini e che ha dato i natali a grandissimi personaggi della storia, non solo Di Vittorio, ma anche Nicola Zingarelli, Pasquale Bona, Giuseppe Pavoncelli, e poi è stato il palcoscenico per Pietro Mascagni per la Cavalleria Rusticana e non solo. E queste nobili origini hanno portato il tessuto sano di Cerignola a pensare che non meritasse assolutamente uno scioglimento per infiltrazioni mafiose. Speriamo che la città sia pronta a cambiare verso e a votare la legalità, quella fatta di contenuti, di esempi, concreta, che passa per la politica del fare e dell'agire per il bene comune, affinché la municipalità di Cerignola possa avere quello slancio e quella rinascita che merita. E durante questa campagna elettorale, devo dire la verità, non sono bellissimi i segnali che arrivano perché io, in particolar modo, ho presentato decine e decine di denunce per l'affissione abusiva dei manifesti e per tanti altri illeciti. E questo non depone sicuramente a garanzia della libertà di espressione del voto democratico. Sono preoccupato.

Chi considera il vero avversario da battere?

Considero avversari da battere tutti perché sono l'unico contro tutto e tutti, perché solo l'unico candidato a sindaco che ha una lista civica unica di sostegno. È stata una scelta di campo, non ho deciso come altri di mettere figli, nipoti, parenti stretti. E ho fatto una scelta incentrata sulla classe dirigente che per dieci anni ho formato, sia quella che ho candidato ma anche tutti coloro che non hanno voluto scendere in campo in prima persona ma che mi sono vicini.

Come mai si è fermato a 18 candidati consiglieri e ad una sola lista?

Devo dire la verità, perché diversi candidati che trovate nelle altre liste - parliamo di 10-15 persone - erano prima componenti della mia associazione politica. Evidentemente, c'è stata una offerta al rialzo. Questa campagna elettorale, però, è incentrata sulla leadership del candidato sindaco. Io ritengo di essere il migliore, il più credibile, colui il quale non ha mai amministrato, né in maggioranza e né in opposizione, e posso essere sicuramente la svolta per la città di Cerignola, perché il più giovane degli altri miei competitor ha 70 anni, escluso Sgarro, che comunque è figlio di un establishment della vecchissima politica. Hanno già dato, e sono stati protagonisti per 40 anni della storia politica. Per cui, a mio avviso, devono andare tutti a casa e speriamo che la cittadinanza premi una vera rivoluzione civile, culturale e femminile, rappresentata dall'avvocato Francesco Disanto che ha alle sue spalle un background e un curriculum rispettabilissimo. Sono l'unico specializzato in diritto del lavoro e sicurezza sociale e posso mettere in campo le mie competenze veramente superiori rispetto a quelle dei miei competitor.

Provando a immaginare già lo scenario del ballottaggio, con chi sarebbe pronto a intessere eventuali accordi?

Andrò io al ballottaggio e farò gli interessi della città. Se io dovessi arrivare al ballottaggio farò alleanze di natura squisitamente politica e programmatica con chi vorrà il bene della città concretamente, rappresentandomi uomini e donne credibili per la città.

Nel 2015, in seconda battuta, si parlò di un suo sostegno a Franco Metta. 

È una leggenda metropolitana. Non ho mai fatto parte di nessun organismo suo. All'epoca disse che aveva istituto l'agenzia per il Lavoro e aveva messo una eccellenza nazionale, che era l'avvocato Francesco Disanto. Peccato che questa agenzia non sia stata mai istituita e Francesco Disanto mai abbia mai incontrato Franco Metta. Millantato credito.

Qual è la prima cosa che promette a Cerignola?

Prometto di impegnarmi per tre cose essenziali: Cerignola ha bisogno di sviluppo, nel senso di produrre posti di lavoro. Anche la municipalità, in combinato disposto con il privato, può crearne. Poi, sicuramente, con le agenzie educative è indispensabile creare quell'humus per superare il decadimento sociale ed economico che c'è in città, questa microcriminalità che è la manovalanza della criminalità organizzata: dobbiamo togliere dalla strada i ragazzi, per cui la socialità e il sociale intesi come agenzie educative e quindi rapporto pedagogico, psicologico, sono concetti che abbiamo strutturato nel nostro programma, unici e innovativi. E poi il terzo aspetto: in una città come Cerignola, dove c'è stato lo scioglimento per infiltrazioni mafiose, credo che la sicurezza, l'ordine pubblico e la salubrità dell'aria e dell'ambiente contaminato dall'ecomafia siano priorità assolute.

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