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Giovedì, 25 Aprile 2024
Elezioni comunali 2021 Manfredonia

I calendiani corrono orgogliosamente da soli a Manfredonia: "Non abbiamo truppe cammellate al seguito"

Il candidato sindaco Tommaso Rinaldi vuole portare "un'aria nuova" a Palazzo San Domenico: "Siamo diversi e non abbiamo scheletri nell'armadio"

"Siamo un partito nuovo e il nostro è un percorso politico che, ovviamente, non si esaurirà il 7 novembre". Sulla scena politica di Manfredonia irrompe per la prima volta in una competizione elettorale il simbolo di Azione e corre in solitaria.

È la primissima volta anche per Tommaso Rinaldi, consulente finanziario di 55 anni, unico candidato sindaco del partito di Carlo Calenda in questa tornata elettorale in provincia di Foggia, considerando anche il turno ordinario del 3 e 4 ottobre. "Non ho mai avuto tessere di partito e non ho mai fatto politica attiva, anche se mi è sempre piaciuto seguire la politica e mi sono sempre interessato alla mia città".

È un progetto a lungo termine e non un'operazione elettorale fine a se stessa. "Stiamo seminando il nostro modo di fare, poi vedremo se la città ci apprezzerà e sembrerebbe di sì, perché la campagna elettorale che abbiamo condotto è stata apprezzata sia dai cittadini che dai nostri competitor, dai quali abbiamo ricevuto parecchi complimenti". Riscontra grande curiosità intorno a questo progetto, ma anche fiducia.

"Ci sono diverse categorie di manfredoniani o, come si dice sul web, ci sono vari cluster. Diciamo che rispetto alle altre campagne elettorali, forse, c'è un po' più di attenzione, o almeno lo spero, però ovviamente la paura più  grande è quella di un forte astensionismo, a svantaggio del ricambio politico - osserva Rinaldi - I grandi partiti hanno sempre uno zoccolo duro, a prescindere da quelle che possono essere anche le debacle amministrative, quindi in caso di grosso astensionismo potrebbero esserci riconferme di partiti che non dovrebbero essere premiati per quello che si è verificato a Manfredonia".

Manfredonia in Azione si è strutturata appena dieci mesi fa, con la regia del deputato Nunzio Angiola, che lavora alacremente per radicare il partito in maniera capillare in provincia di Foggia. Da allora, il gruppo ha simulato l'attività amministrativa, lavorando a tavoli tematici che ricalcavano i settori comunali.

Quali ritiene siano i punti qualificanti del suo programma?

I primi interventi sono quelli che ci hanno segnalato i cittadini in questi giorni. Hanno compilato dei questionari e ci hanno invitato ad intervenire su determinate problematiche. Per la maggior parte di loro la pulizia è la prima cosa, perché veniamo da un periodo non propriamente felice dal punto di vista del senso civico. La sistemazione delle strade è un altro tema molto sentito, perché in effetti più che strade molte sembrano delle mulattiere con voragini impressionanti, con annessi costi di meccanici anche abbastanza rilevanti. Il lavoro è fondamentale, è assolutamente essenziale creare opportunità occupazionali. Ma bisogna anche rimettere immediatamente al sicuro il nostro bilancio e capire, intanto, quali sono effettivamente i buchi in questo momento. Stando all'ultimo bilancio di Riccardi, oltre il 33% dei tributi non veniva riscosso, per tanti motivi. Il servizio non è stato ancora internalizzato perché il Comune di Manfredonia soffre di una carenza di organico con un 40-50% di dipendenti in meno, a causa del pensionamento e di quota 100. C'è anche questo aspetto da colmare, dirigenti che non ci sono e posti vacanti, per rendere efficiente la macchina amministrativa. Quello che dovrebbe essere ordinaria amministrazione, dopo due anni e mezzo di commissariamento diventa straordinaria. Il lavoro che attende chiunque andrà a Palazzo San Domenico sarà notevole. Il nostro programma spazia dalla pesca al turismo, alle attività produttive: dovremo intercettare fondi per rendere finalmente appetibile l'area industriale, perché oggi gli imprenditori lavorano senza acqua, fogna, telefono, internet. Insomma, sono dei veri e propri eroi a mantenere quella quarantina di aziende che ancora fortunatamente resistono, continuano a preservare i livelli occupazionali e, addirittura, in alcuni casi li stanno anche aumentando. Ci sono 880 cittadini che in questo momento lavorano all'interno dell'area industriale, questo produce 5 milioni di euro. Immagini se invece di 40 ce ne fossero 80 che potremmo attirare. È ovvio che se non fornisci servizi nessun pazzo potrebbe mai venire qui a produrre senza le opere infrastrutturali di cui parlavo.

È l'unico candidato a presentarsi con una sola lista e 23 candidati. Si sente un po' un outsider in questa competizione?

Ovviamente sono un outsider, perché non ho truppe cammellate al seguito, è normale. Anche il fatto stesso di aver inserito solo 23 candidati e non 24, quindi di aver lasciato un 'buco', è un segnale che abbiamo voluto dare alla città. Non abbiamo voluto mettere riempilista come fanno tanti, non abbiamo voluto fare liste a strascico come hanno fatto tutti gli schieramenti con cui ci stiamo confrontando, e questo malcostume di costruire liste quantitative per dare fastidio, per spaccare le famiglie, deriva anche da una legge balorda che, secondo me, andrebbe cambiata. Ritengo che tutti i comuni dovrebbero andare a votare come succede per i centri sotto 15.000 abitanti e non capisco la distinzione, perché questo tipo di sistema elettorale porta automaticamente a creare instabilità: nel momento in cui non viene eletto un sindaco al primo turno e devo obbligatoriamente apparentarmi con partiti, liste o coalizioni che fino al giorno prima, in qualche caso, si sono anche scannate, introduco automaticamente una variabilità nella conduzione del Comune. Andrebbe eliminata, per quello che è il mio punto di vista, e quindi verrebbero eliminate tutte queste liste a strascico, perché a quel punto ne fai una e buona come nel nostro caso.

Siete autentici, insomma.

Siamo diversi, non voglio dire che siamo migliori o peggiori. Abbiamo costruito la lista proprio perché ci dovevano essere persone competenti, credibili, che non avevano mai avuto a che fare con la pubblica amministrazione. Se dovessimo andare a Palazzo San Domenico, ognuno di loro saprà dove mettere le mani, perché nei 10 mesi passati abbiamo diviso il Comune in sei assessorati e ciascuno di noi è stato inserito all'interno di quelle che erano le proprie competenze e da lì abbiamo costruito il programma. Se la legge elettorale fosse la stessa applicata nei Comuni sotto i 15mila abitanti, probabilmente, tutte queste liste inutili, perché le ritengo tali, non esisterebbero e servono solamente a fare confusione in città, con personaggi a dir poco irrilevanti sotto l'aspetto delle competenze e, a volte, addirittura con problemi legati al casellario giudiziario. Certe cose non avverrebbero se ci fosse un sistema elettorale diverso.

Perché votare Tommaso Rinaldi?

Semplicemente perché, almeno per quanto hanno detto anche i competitor, pare che io sia una persona competente, credibile, non ho avuto alcun tipo di incarico, non ho nessuno scheletro nell'armadio, ho creato una lista di persone competenti e credibili. E, soprattutto, votare me significherebbe rompere quei gangli che hanno unito 25 anni di politica a 25 anni di dirigenti e dipendenti comunali che sono sempre gli stessi. Portare un'aria nuova, con persone nuove con le quali non si è mai avuto nessun tipo di rapporto, potrebbe favorire gli uni e gli altri per condurre finalmente la macchina amministrativa fuori dal pantano in cui ci siamo trovati. È un po' come in una squadra di calcio: se c'è un allenatore che da dieci anni sta lì probabilmente non crea più stimoli nei calciatori e, quindi, anche i dipendenti comunali, i dirigenti e i vigili urbani, per quanto mi riguarda, andrebbero rimotivati in maniera seria, e lo può fare solo chi non ha mai avuto rapporti con loro.

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