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Foggia cerca il nuovo presidente del Consiglio, oltre la logica delle spartizioni: si va verso un altro riassetto di Giunta

Procedono a ritmo serrato incontri bilaterali e riunioni dei partiti per trovare la sintesi. Ancora in pole Lucio Ventura e Concetta Soragnese. Dopo potrebbe arrivare un altro riassetto di giunta

L'idea di allargare il perimetro del centrodestra e traslare a livello locale le nuove alchimie nazionali sarebbe balenata anche a Foggia, incontrando veti e resistenze. E, secondo indiscrezioni, sulla scorta dei governi tecnici sarebbe stata lanciata anche la proposta di un'operazione di marketing in piena regola: una rivisitazione della giunta con l'innesto nell'esecutivo di professori universitari, esperti o comunque figure autorevoli. Note a margine - ma non troppo - delle riunioni in corso tra il sindaco e i partiti.

Il presidente del Consiglio comunale di Foggia è allo stato di identikit, figura da individuare all'interno della maggioranza. C'è ancora chi nutre la speranza di un coinvolgimento di tutti i gruppi ma, come noto, il Pd si è già sfilato e per quanto il M5S sia possibilista l'opposizione al completo non sarebbe mai della partita.

Lucio Ventura e Concetta Soragnese sembrano saldamente in pole position. Gli incontri vanno avanti a ritmo serrato, anche perché, volente o nolente, entro 20 giorni dalla revoca del presidente bisogna eleggerne un altro. La riunione in presenza di mercoledì sarebbe stata piuttosto interlocutoria. È durata un paio d'ore. Hanno partecipato i segretari dei partiti e i capigruppo.

All'ordine del giorno c'era anche la costituzione del nuovo gruppo consiliare dei 'Popolari Pugliesi' che ha creato un po' di scompiglio nel centrodestra: più o meno sommessamente, un po' tutti i colleghi avevano esposto qualche perplessità rispetto alla collocazione e, dal punto di vista pratico, sull'opportunità o meno della sua partecipazione ai tavoli della coalizione. Nulla quaestio sul laboratorio politico, ma il solo pensiero che i quattro consiglieri possano rispondere alla giunta Emiliano, pur sostenendo lealmente Franco Landella, genera diffidenze. I leghisti di Raimondo Ursitti, tra le righe, avrebbero lasciato intendere che sarebbe anacronistico arroccarsi su certe posizioni quando a livello nazionale si lavora a un governo di salute pubblica.

Il sindaco pare preferisca tenersi il più possibile ai margini delle dinamiche per la scelta del candidato, per preservare il suo ruolo di rappresentante dei cittadini. Avrebbe responsabilizzato i partiti, chiedendo che dialoghino tra loro alla ricerca di una persona che sia apprezzata da tutto il Consiglio, superando la logica delle spartizioni.

Seguendo questo criterio, il consigliere individuato, a meno di problemi insormontabili, non potrebbe che accettare l'incarico, gravoso anche in considerazione delle aspettative dell'opinione pubblica dopo gli ultimi accadimenti.

Il riassetto della giunta sembra inevitabile. I primi a considerare la loro presenza nella governance amministrativa sottodimensionata rispetto alla rappresentanza in Consiglio comunale sono i Fratelli d'Italia che lo avrebbero fatto presente.

Giovedì sono partiti gli incontri bilateri. Franco Landella ha incontrato proprio loro.

Probabilmente già nelle prossime ore, dopo un'altra riunione dei partiti, la maggioranza avrà un quadro completo e una indicazione di massima per votare il presidente del Consiglio comunale il 15 febbraio, con qualche giorno d'anticipo rispetto all'ultima data utile.

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