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Ecotassa a Manfredonia, i cinquestelle risolvono il "giallo": "Ecco cosa c'è dietro"

A cosa è dovuto l’aumento dell'Ecotassa da 15€/t a 25,82€/t? Per i pentastellati si tratterebbe dalla “mancata” trasmissione dei dati riguardanti i quantitativi di Rifiuti Solidi Urbani raccolti e smaltiti dal comune, fermi a luglio 2015

"Dietro l’ecotassa, a Manfredonia, si nasconde un “pasticcio” dell’Amministrazione Riccardi". L’accusa è precisa e netta, e parte dalle fila del Movimento 5 Stelle sipontino. Sono gli stessi attivisti pentastellati a provare a fare chiarezza sull’argomento specificando che l’Ecotassa è un tributo speciale, introdotto dalla Regione Puglia nel 2011, che i comuni pagano per conferire in discarica i rifiuti solidi urbani. La tariffa di tale tributo è variabile da 25,82 €/per tonnellata a 5,17€/t.

Più il comune è virtuoso, cioè più pratica la “differenziazione” dei rifiuti in una scala che va dal 30% al 65%, meno paga e meno grava sui cittadini. In provincia di Foggia, per l’anno 2016, ci sono 23 comuni “virtuosi” che, grazie a buone politiche ambientali, fanno risparmiare ai propri cittadini fino a 20 euro per tonnellata di rifiuti conferiti in discarica. "Tra questi comuni, indovinate un po’, non c’è Manfredonia. Tra i criteri stabiliti per alleggerire il “costo dei rifiuti” a carico del comune, e quindi dei cittadini, la nostra amministrazione riuscì, per l’anno 2015, a rispettarne uno (“minimo”, ma non sottilizziamo) che riduceva il tributo da 25,82€/t a 15€/t, dimostrando di aver registrato il +5% di raccolta differenziata rispetto alla media del periodo precedente (Settembre 2013-Agosto 2014)”.

E qui secondo il M5S si nasconderebbe l’inganno mediatico: “Le dichiarazioni di giubilo da parte del sindaco Riccardi e dell’allora Amministratore Unico dell’ASE, Giuseppe Dicembrino, contenevano, altresì, il messaggio che, per mantenere tale beneficio anche per il 2016, si sarebbe dovuta incrementare la raccolta differenziata di almeno 8 punti percentuali. Naturalmente nulla di tutto questo è stato conseguito, nonostante gli elogi che questa amministrazione, immediatamente dopo le elezioni, ha continuamente tributato alla società ASE per la gestione dei rifiuti, affidandole anche quella del Mercato Ittico e quella del Verde Pubblico. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. La gestione del Mercato Ittico continua ad essere fallimentare ed il Verde Pubblico è in continuo stato di degrado ed abbandono”.

A questo punto sorge una domanda: “L’aumento dell’Ecotassa da 15€/t a 25,82€/t, in netto contrasto con tali manifestazioni di autocompiacimento, da cosa è scaturito, quindi?”. Per i pentastellati, si tratterebbe “semplicemente dalla “mancata” trasmissione dei dati riguardanti i quantitativi di Rifiuti Solidi Urbani raccolti e smaltiti dal comune, che sono fermi a luglio 2015 e non evidenziano alcun incremento delle percentuali di raccolta differenziata. Vien facile pensare che l’approvazione frettolosa del “Piano Economico Finanziario” (PEF), presentato dall’ASE, e delle tariffe Tari per l’anno 2016 non servivano a scongiurare “Future Anticipazioni di Cassa” – come dichiarato candidamente dall’ assessore al Bilancio, Rinaldi – ma a nascondere un aumento dell’Ecotassa, di cui l’amministrazione era consapevole, in quanto inadempiente per i motivi suindicati (mancata trasmissione in Regione dei dati sui rifiuti, comunque poco confortanti)”.

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In quest’ottica andrebbe dunque ad inquadrarsi anche il maldestro tentativo di aumentare in consiglio comunale le tariffe Tari (domestiche e non). “Come si ricorderà, infatti, una tempestiva segnalazione da parte del Movimento 5 Stelle sventò quel tentativo, rettificato con un emendamento. E si spiega anche perché il PEF 2016 presentato dall’ASE fosse identico, in tutte le sue voci, a quello del 2015, nonostante le lodevoli iniziative come i Punti Ecologici e la raccolta “Porta a porta” - ancora attesa - che avrebbero dovuto condizionare positivamente il costo della gestione dei rifiuti. Allo stato, dunque, la situazione tracciata dai seguaci di Beppe non è delle più rosee.

“Il Comune, e di conseguenza il cittadino, pagherà la tariffa massima (25,82€/t) tra quelle previste dall’Ecotassa - spiegano tirando le somme - ma per rientrare nella previsione di spesa di € 2.454.000,00 (trattamento e smaltimento) e di € 1.612.500,00 (raccolta e trasporto) – riportato nel PEF 2016, come detto, identico a quello dell’anno precedente, quando però, ricordiamolo ancora una volta, la tariffa era di 15,00€/t. -  è necessario ridurre drasticamente i quantitativi di rifiuti indifferenziati conferiti in discarica ed incrementare notevolmente la quantità e la qualità di quelli differenziati. Se questo non dovesse avvenire per i cittadini ci sarà un ulteriore aumento della Tari per l’anno in corso (in pratica ciò che questa amministrazione aveva tentato di fare)".

Pertanto, la raccolta “porta a porta” è l’ultima spiaggia. "L’unica soluzione possibile per tamponare l’attuale situazione (e quindi scongiurare un disastroso aumento Tari 2016) ed ottenere per l’anno 2017, una riduzione della tariffa, fino agli auspicabili 5,17€/t, ed un incremento dei ricavi provenienti dalla vendita dei Rifiuti ben Differenziati, ad oggi di soli 174.000,00€. Alla luce di tutto questo, i cittadini sono soddisfatti della capacità di gestione di questa amministrazione, che non solo non produce risparmio, ma rischia, concretamente, di aggravare i tributi?”.

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