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Domenico Rizzi: “Zapponeta non darà a questi furbetti una seconda occasione”

L'ormai ex sindaco di Zapponeta replica alle motivazioni contenute nella nota di sfiducia da parte di Michele Valentino, Giovanni Riontino, Lucia Riontino e Giuseppe La Macchia

DOMENICO RIZZI, EX SINDACO DI ZAPPONETA - "In merito ai consiglieri ed assessori della maggioranza del Comune di Zapponeta che il 17 luglio scorso hanno rassegnato le proprie dimissioni innescando la crisi (ed il conseguente commissariamento) dell’amministrazione da me guidata, riterrei necessario - oltre che corretto - che costoro potessero assumersi le proprie evidenti e precise responsabilità ma, conoscendo i soggetti e dubitando fortemente che ciò possa mai accadere, preferisco intervenire direttamente rispondendo anche a ciò che, al riguardo, è apparso sulla stampa.

Michele Valentino (Presidente del Consiglio), Giovanni Riontino (Vice Sindaco, Assessore alla qualità del territorio, SUE, SUAP, politiche Ambientali), Lucia Riontino (Assessore al Welfare, Servizi Sociali alla Persona, Politica per la Famiglia, Politiche dell’Immigrazione,Politiche per la Casa) e Giuseppe La Macchia (consigliere con delega alle politiche per lo  Sport, alle Associazioni ed il Volontariato) hanno, con un gesto che è apparso incomprensibile in primo luogo ai cittadini zapponetani, voluto deliberatamente fermare ed interrompere il cammino di sviluppo e di progresso che questa amministrazione aveva avviato e stava portando avanti in soli 14 mesi di governo.  Lo hanno fatto - a rimarcare la propria assoluta irresponsabilità - proprio in estate: in un periodo in cui le evidenti esigenze di una città balneare che ha nel Turismo uno dei volani della propria economia necessitavano di risposte immediate e specifiche da parte di una Amministrazione in carica.

Se  tanti zapponetani hanno assistito con stupore allo squallido teatrino delle quattro dimissioni certificate da un notaio (con tanto di videoriprese), non si può dire abbiano colto di sorpresa chi conosce bene la situazione politica locale e, soprattutto, chi - come me - è sempre stato consapevole dell’esistenza di un groviglio di interessi oscuri alla base da decenni di certi comportamenti e di certe carriere.

Io ritengo, e  non temo di dichiarare, i Poteri forti (che, evidentemente, non sono prerogativa dei grandi centri urbani ma hanno una loro ragione di essere anche nella nostra piccola città) quali diretti responsabili della crisi. Poteri sommersi che hanno fatto sentire la propria voce tuonante ed arrogante fermando un treno in corsa (la nostra Giunta) che aveva appena preso il via e mettendo prematura fine al cammino verso il risanamento e lo sviluppo che avevamo deciso di perseguire - fin dalla nascita della coalizione di Centro Sinistra - sotto la comune egida della correttezza, della democrazia, della Legalità anche a Zapponeta.

Le motivazioni ufficiali addotte per giustificare queste dimissioni sono da me valutate quali patetiche dichiarazioni di comodo, rilasciate esclusivamente pro forma. In esse si legge una esplicita accusa di autoritarismo ed assolutismo, da parte mia, nel fronteggiare le problematiche del Comune.

A ciò rispondo facendo parlare i fatti (insieme a più di un milione di euri risparmiati per le casse municipali in appena 14 mesi). La verità dei fatti è che questa amministrazione ha prodotto oltre sessanta consigli di Giunta e 12 consigli comunali e poiché è in Giunta che si decide se, come e quando operare, dire che ce ne siamo stati con le mani in mano equivale evidentemente a dichiarare il falso.

Ma a parte quello che ho potuto fare io ed alcuni assessori, i dimissionari cosa hanno realmente fatto per Zapponeta?

Cosa può dire di aver fatto Michele Valentino che in qualità di Presidente del Consiglio doveva semplicemente applicare il regolamento consiliare svolgendo, quindi, un incarico di nessuna rilevanza programmatica?

Cosa ha fatto il vice Riontino, con poteri enormi, che abbiamo avuto modo di vedere in Comune una decina di volte al massimo? di Riontino si ricorda un unico intervento sul Piano urbanistico generale P.U.G. (il quale in realtà è discusso ed approvato dall’intera giunta).

L’assessore Lucia Riontino, cosa ha fatto per i servizi sociali dato che tutti gli interventi attuati nel corso dell’Amministrazione erano stati già programmati (e finanziati) dalla Regione o dall’Ambito? Quante volte Lucia ha incontrato funzionari della regione per parlare del welfare a Zapponeta? Quali proposte ha mai realmente promosso?

Lo stesso si può dire per Giuseppe La Macchia. Il nulla!  Quante volte qualcuno di questi personaggi è andato a Bari ad informarsi sulle iniziative della regione ed a chiedere finanziamenti per la nostra città?

E perché, data la evidente e facilmente documentabile inattività sostanziale dei quattro dimissionari, qualcuno parla dell’autoritarismo e dell’assolutismo del Sindaco come causa scatenante di queste dimissioni?

Come il popolo di Zapponeta ben sa, la verità è un’altra. Chi pensa di poter umiliare,  degradare, annullare con un colpo di mano quella esplosione di forze costruttive, capaci e dinamiche della nostra società e della nostra economia che avevano visto nel programma e nell’attività della nostra giunta una sponda ideale su cui poggiare le basi della nostra rinascita, rimarrà deluso. Zapponeta non dimentica e non darà a questi furbetti una seconda occasione".

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