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L'accordo sull'acqua c'era, l'Usb smentisce Emiliano: "Ecco la prova"

Nel documento, che porta la firma dell'assessore al Lavoro, Sebastiano Leo si legge: “Le parti hanno raggiunto la condivisione sui seguenti punti: il ripristino immediato della distribuzione dell’acqua potabile nelle campagne di San Severo al di fuori dell’area posta sotto sequestro”

“Non esiste per questa ragione alcun accordo tra la Regione Puglia e gli occupanti abusivi del Gran Ghetto finalizzato alla distribuzione dell’acqua”, ha detto Michele Emiliano alla fine della giornata di martedì, segnata dal successo dei braccianti Usb che, occupando la cattedrale di Foggia, hanno rivendicato il diritto a condizioni di vita dignitose per il Gran Ghetto.

Ma l'Unione Sindacale di Base non ci sta e tira le fuori le carte (nella fattispecie il verbale dell'incontro avuto in Regione il 31 luglio). "Martedì la sua decisione di tagliare l’acqua ai lavoratori e alle lavoratrici di Rignano è stata sconfessata sia dal vescovo che dal prefetto di Foggia, schieratisi dalla parte dei braccianti. E già oggi, per ordine del prefetto, l’acqua sta arrivando", scrivono i braccianti Usb. "Non capiamo però come mai il presidente della Regione Puglia non sappia quel che firma il suo assessore al Lavoro, Sebastiano Leo. Vogliamo rinfrescare le memorie corte allegando il documento registrato come SP3/PROT 07/08/2017-0000229 intitolato Verbale incontro congiunto ‘condizione braccianti agricoli’ 31 luglio 2017, h.10.00”.

Il verbale dell'incontro tra Regione Puglia e USB del 31 luglio 2017

L'attenzione dell'Usb è tutta concentrata sul finale del documento: “Le parti hanno raggiunto la condivisione sui seguenti punti: il ripristino immediato della distribuzione dell’acqua potabile nelle campagne di San Severo al di fuori dell’area posta sotto sequestro”, c'è scritto nero su bianco. "Speriamo con questo di aver contribuito al sollievo di un presidente regionale in chiara arrampicata sugli specchi. Quanto alle sue vergognose dichiarazioni che ritraggono i braccianti Usb come un gruppo di sconosciuti al servizio della mafia, dediti allo spaccio, alla prostituzione e al caporalato, per tacere dell’accusa di aver provocato la morte di una persona, saranno oggetto di attenta analisi da parte dell’ufficio legale USB", assicurano.  

"Intanto, dopo l'intensa giornata di ieri, oggi è stata ripristinata la fornitura come da impegni presi al termini della trattativa tra USB Lavoro agricolo e il Prefetto. La lotta di centinaia di braccianti organizzati con USB, ha visto l'occupazione della cattedrale di Foggia, e grazie anche alla mediazione del Vescovo mons. Vincenzo Pelvi e del Prefetto di Foggia Massimo Mariani, si è ripristinato uno dei diritti fondamentali delle persone". 

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