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Disoccupazione agricola, Fai-Flai-Uila all’Inps: “Accordi parzialmente disattesi”

“Le scriventi Segreterie territoriali ritengono urgente ed improrogabile un incontro al fine di ricercare situazioni atte a calmierare il disagio dei Lavoratori agricoli, già provati da quanto sin qui accaduto, in mancanza, proclamano lo stato di agitazione”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FoggiaToday

Disoccupazione agricola: le organizzazioni sindacali Fai-Flai-Uila scrivono al direttore dell'Inps

"Le scriventi Segreterie provinciali di FAI-FLAI-UILA, premesso che il 22 luglio u.s. si è tenuto un incontro con la S.V. da cui sono scaturite una serie di accordi parzialmente disattesi, premesso che il 9 agosto u.s. hanno inoltrato una ulteriore richiesta di incontro in merito alle domande di Disoccupazione agricola presentate dai propri iscritti nel 2011, attualmente bloccate per “partita IVA”, a cui non è seguito riscontro, fanno presente quanto segue:                                

- l’INPS ha definito i termini di conclusione dei procedimenti amministrativi relativi alle disoccupazioni agricole in 120 giorni dalla presentazione della domanda;
- ove il procedimento consegua obbligatoriamente ad una istanza, ovvero debba essere iniziato d’ufficio, i funzionari dell’Istituto hanno il dovere di concluderlo mediante l’adozione di un procedimento espresso;
- se la domanda è incompleta ma, sanabile o soggetta a consolidazione, ne deve essere data comunicazione all’istante entro un termine pari alla metà di quello fissato per il procedimento, o nel termine eventualmente diverso previsto da specifiche disposizioni, con specificazione delle cause di irregolarità o incompletezza;
- in tutti i procedimenti in cui è d’obbligo comunicare tempestivamente all’istante i motivi ostativi all’accoglimento della domanda presentata, il computo del termine si interrompe a decorrere dalla data di inoltro di detta comunicazione, e riprende a decorrere nuovamente e integralmente dalla presentazione delle osservazioni dell’istante o con il decorso del termine di dieci giorni dal ricevimento della comunicazione, in difetto di osservazioni;
- i termini possono essere sospesi, per una sola volta e per un periodo non superiore a trenta giorni, per l’acquisizione di informazioni o di certificazioni relative a fatti, stati o qualità non attestati in documenti già in possesso dello stesso Istituto o non direttamente acquisibili presso altre pubbliche amministrazioni; 
- nella fattispecie delle domande di disoccupazione agricola 2011 bloccate per “partita IVA”  l’Istituto ha provveduto, in data 1 luglio 2011 mediante pubblicazione sul sito internet dell’INPS previsto per i Patronati, con la dicitura “INFORMAZIONI DI BLOCCO  DATA DI BLOCCO 01/07/2011”,  senza specificare le cause di irregolarità o di incompletezza.

Per quanto sin qui evidenziato risulta evidente che nella fattispecie delle domande di disoccupazione agricola bloccate per “partita IVA” i termini di conclusione del procedimento sono stati abbondantemente superati, non essendo stati interrotti, in quanto non sono state specificate le cause di irregolarità o di incompletezza delle domande.

Tale termine risulta superato anche considerando la citata possibilità di sospensione dei termini per 30 giorni. 
Alla luce di quanto sin qui esposto e al fine di evitare effetti distorsivi del sistema chiedono di pronunciarsi celermente nei confronti delle Lavoratrici e dei Lavoratori in merito alle domande di disoccupazione agricola attualmente bloccate.

Colgono l’occasione per far presente che, in merito alle rimanenti pratiche di disoccupazione agricola presentate nel 2011, si assiste ad una situazione virtuosa nelle Agenzie di Produzione, mentre è evidente una situazione di forte criticità nella struttura INPS di Foggia. Difatti per i comprensori di Foggia, Cerignola e dei tre Comuni transitati nella BAT, di competenza dei citati uffici, risultano centinaia di pratiche per le quali a tutt’oggi, ben oltre i previsti 120 giorni, non sono stati comunicati i motivi ostativi all’accoglimento delle domande presentate, risultano centinaia di domande di disoccupazione agricola già accolte, senza procedere alla connessa erogazione degli assegni al nucleo familiare e senza indicare i motivi ostativi all’accoglimento delle prestazioni richieste.
Si può ipotizzare che tale situazione potrebbe ingenerare un incremento del contenzioso legale, visto che in materia di previdenza e assistenza obbligatoria la richiesta all’Istituto assicuratore si intende respinta, a tutti gli effetti di legge, quando siano trascorsi 120 giorni dalla data della presentazione, senza che l’Istituto si sia pronunciato?
Si può ipotizzare che i Lavoratori, impossibilitati ad avere conoscenza dei motivi del mancato pagamento della prestazione richiesta, possano attivare le nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi, procurando, di fatto, un ulteriore aggravio per l’INPS di Foggia?

Sempre per la struttura di Foggia si è venuti a conoscenza che, da qualche giorno, è stata data possibilità ai Patronati di effettuare accessi supplementari all’Ufficio Disoccupazione agricola per la trattazione di tali pratiche. Tale iniziativa è da salutare con favore, ma il metodo di attivazione di tale iniziativa sembra atto ad aumentare la confusione esistente; ci risulta che le strutture provinciali degli Enti di Patronato non siano state informate di tale possibilità, né tantomeno le scriventi Organizzazioni di categoria, nonostante le intese intercorse il 22 luglio scorso. Quali sono i criteri di accesso supplementari dei Patronati? Chi rappresenta migliaia di Lavoratori gode degli stessi tempi di chi ne rappresenta centinaia; esiste un criterio di assegnazione dei tempi o chi ha saputo in anticipo di tale possibilità ha già prenotato tutto il mese di settembre?

Alla luce di quanto sin qui esposto le scriventi Segreterie territoriali ritengono urgente ed improrogabile un incontro con la S.V. al fine di ricercare situazioni atte a calmierare il disagio dei Lavoratori agricoli, già provati da quanto sin qui accaduto, in mancanza, proclamano lo stato di agitazione".
 
 

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