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Discarica di Lucera, Biogestioni replica alla Barone: “Nessun rifiuto ospedaliero”

L’azienda che ha acquistato la cava di argilla in Località Galvanese precisa punto su punto alle dichiarazioni della consigliera regionale

“Ha ragione la Presidente Rosa Barone, portavoce delle istanze dei cittadini di Capitanata che l’hanno eletta in Consiglio Regionale, a sostenere che la nostra non deve diventare la terra delle discariche. Sicuramente non di quelle che in Capitanata suscitano molte perplessità e spesso poca attenzione”. Esordisce così Biogestioni srl, nella replica alle dichiarazioni della consigliera regionale del Movimento 5Stelle, sul progetto di un impianto di discarica per lo smaltimento di rifiuti speciali.

“Nessun rifiuto ospedaliero”

“La Barone, persona preparata, avrà sicuramente approfondito il nostro progetto, e ci permettiamo solo di evidenziare alcuni elementi sostanziali che le saranno sfuggiti ma che suscitano non poche suggestioni per come sono stati rappresentati. Intanto non abbiamo alcuna intenzione di realizzare una nuova discarica di “rifiuti ospedalieri” come afferma la Consigliera Regionale pentastellata. Come si può facilmente evincere dall’elenco dei codici CER (codificati dalla Comunità Europea) presentati (elaborato R.12.6 del progetto presentato) dai rifiuti speciali non pericolosi (smaltiti esclusivamente in discarica  con le regole prefissate dal Piano dei rifiuti speciali della Regione Puglia) che prevediamo di smaltire sono esclusi quelli della famiglia 18, cioè i rifiuti prodotti dal settore sanitario e veterinario o da attività di ricerca collegate (il progetto è liberamente visionabile da tutti collegandosi allo sportello telematico dell’amministrazione provinciale). Al nostro progetto l’ARPA Puglia e la ASL hanno dato parere favorevole dal punto di vista ambientale ed igienico-sanitario, non esiste quindi nessun preavviso di diniego da parte sia di questi enti che della Regione Puglia.”.

“La cava di Località Galvanese non utilizzata dal Laterificio Meridionale”

I rappresentanti dell’azienda precisano anche sull’uso della cava in Località Galvanese: “Facciamo notare che la cava di argilla esaurita da noi acquistata oltre diciotto mesi fa in località Galvanese,  distante circa nove  chilometri dal centro abitato di Lucera,  seppure utilizzata in passato per ricavare il materiale necessario alla produzione di laterizi, non è la stessa attualmente utilizzata per la produzione dal Laterificio Meridionale che possiede la sua cava di argilla regolarmente autorizzata in località Coppa Rossa. Infine, ma non per ultima, la delicata questione occupazionale riguardante i 24 lavoratori penalizzati dalla profonda crisi del laterificio”.

Biogestioni e i lavoratori del Laterificio Meridionale

Sulla disponibilità palesata all’assunzione degli operai del Laterificio Meridionale, che la Barone aveva definito “Un ricatto sociale”, è secca la risposta: “È un’opportunità che confermiamo di voler offrire a dei lavoratori che hanno maturato competenze di cui abbiamo bisogno. Vogliamo chiarire inoltre che non è affatto vero che la nostra società non si è presentata in Prefettura al tavolo della vertenza Laterificio Meridionale, ricordando alla consigliera Barone che per correttezza istituzionale in Prefettura ci si presenta solo nel caso in cui si viene invitati o convocati. Se qualcuno volesse apprezzare la nostra preoccupazione per il futuro di questi lavoratori, avremo modo di dimostrare che, seppur perseguendo legittimamente e legalmente i nostri interessi imprenditoriali, noi sappiamo anche farci carico del bene dei nostri concittadini. La Biogestioni srl inoltre sarebbe ben lieta di poter illustrare nel dettaglio il progetto alla Consigliera Barone al fine di evitare che si rilascino dichiarazioni altamente allarmistiche, non corrispondenti al vero e senza alcun fondamento.

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