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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Dino Marino passa alle vie di fatto: "Il caso del cimitero di San Severo passa alla Finanza"

L'esponente di Area Pd: "Come preannunciato, non essendo riuscito a ottenere le informazioni necessarie nelle sedi competenti, mi sono visto costretto a informare la Guardia di Finanza"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FoggiaToday

"Dopo aver richiesto che mi mettessero in possesso degli atti di gestione del cimitero, senza avere una risposta. Dopo aver chiamato la redazione di "Luciano l'amaro quotidiano" che ha fatto un servizio e ha cercato per ben due volte di intervistare il sindaco che puntualmente si é negato. Così come avevo annunciato, visto che a norma di statuto i dirigenti della quarta e quinta area non mi hanno fornito i documenti che ho chiesto - le delibere municipali di autorizzazioni ai privati a costruire nel cimitero vecchio; le concessioni edilizie; il parere delle belle arti - ho presentato una segnalazione scritta alla Guardia di Finanza".

Così Dino Marino, esponente Pd, area "Azione Pd", illustra la sua decisione in merito. La controversia ha avuto inizio il 9 marzo scorso quando, dopo un sopralluogo, l'esponente Pd denunciò lo stato di degrado del cimitero e gli errori delle precedenti amministrazioni, le sproporzioni tra i costi di un loculo nella parte nuova (circa 1.700 euro) e in quella monumentale (4mila). "Ho chiesto a qualcuno cosa costasse un loculo, nel cosiddetto "cimitero monumentale". Risposta: circa 4000 euro. Invece, è circa 1700/1800 euro, il costo di un loculo nella parte nuova del cimitero".

"Se non sbaglio, ma ricordo bene, la giunta Giuliani, incaricò la ditta "GeoRoma", pare si chiamasse così, dell'allargamento del cimitero e della gestione della stessa zona. Cosa avvenuta solo per i primi due lotti: il terzo e il quarto non ancora sono stati assegnati alla ditta in questione, che dovrebbe consegnare tutto entro il 2017. Cosa improbabile se non si autorizza il progetto per i lotti rimanenti, con il rischio di pagare anche i danni. Naturalmente, Giuliano Giuliani poté contrattualizzare l'allargamento del cimitero, perché nel vecchio non c'erano più posti per la costruzione di nuovi loculi. Previsione che fu confermata da Santarelli nel 2006, quando l'attuale sindaco, Francesco Miglio, allora assessore ai lavori pubblici, propose - e fu votato - il Piano Regolatore del cimitero".

"Domando: perché hanno continuato a costruire nel vecchio cimitero? Per questo mi chiedo, come e chi ha autorizzato le confraternite a devastarlo; e se ogni concessione o allargamento dei manufatti a livello urbanistico, è stato concordato con la Soprintendenza delle belle arti, visto che per gli edifici superiori a 50 anni di età è prevista l'autorizzazione della stessa? Così come mi chiedo, perché nella parte nuova, i loculi costano circa 1800 euro e nella parte vecchia, gestita dalle confraternite costano intorno ai 4000 euro? Ancora, perché ci sono circa 500 defunti, a cui è stata data una sepoltura provvisoria e non partono le altre fasi dell'allargamento del cimitero, dove come ho costatato, i loculi costano di meno, mentre si sono realizzati circa 8000 loculi nella parte monumentale?" scriveva Marino il 9 marzo scorso.

A seguire la trasmissione di Telenorba "Luciano l'amaro quotidiano" e la richiesta di accesso agli atti. "Come preannunciato, non essendo riuscito a ottenere le informazioni necessarie nelle sedi competenti, mi sono visto costretto a informare la Guardia di Finanza. Nella speranza che sia fatta chiarezza a vantaggio dei cittadini", conclude Marino

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