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5 firme in 5 giorni per sfrattare Landella. L'opposizione torna dal notaio e alla maggioranza: "Non rimanete attaccati alla sedia"

Ieri sera 11 consiglieri hanno sottoscritto le dimissioni, Sergio Clemente non lo ha fatto contestualmente solo per un contrattempo. "Il sindaco resta incollato alla poltrona. Lo scioglimento anticipato del Consiglio comunale è l'unica via per ottenere che la consiliatura termini"

Mancano all'appello 5 consiglieri per chiudere anzitempo l'esperienza amministrativa targata Franco Landella. Dopo un mese esatto, i consiglieri comunali di minoranza che il 18 febbraio avevano attivato la procedura per lo scioglimento anticipato del Consiglio comunale di Foggia sono tornati dal notaio. Questa volta c'è una firma in più, perché nel frattempo è intervenuta la surroga del consigliere dimissionario Leonardo Di Gioia con l'ingresso di Antonio De Sabato, che al primo appuntamento al civico 37 di Piazza Giordano si era presentato solo simbolicamente.

Il notaio è lo stesso, Paolo Simonetti. Senza proclami, l'opposizione ha sottoscritto le dimissioni e ha fatto scattare un altro countdown. Sotto l'atto, le firme sono 11: Sergio Clemente, come accaduto il 18 febbraio, è stato trattenuto da altri impegni e non ha potuto adempiere alla formalità contestualmente ai colleghi ma ratifica la sua volontà in calce a tutte le comunicazioni della minoranza e ha fatto sapere che stamattina andrà ad apporre la sua firma, e i colleghi la danno per acquisita.  

"Il sindaco resta incollato alla poltrona e, pertanto, lo scioglimento anticipato del Consiglio comunale è l'unica via per ottenere che la consiliatura termini. E con essa si ponga fine all'agonia di una fase amministrativa indelebilmente segnata da arresti, inchieste, dimissioni, conflitti e dall'insediamento della commissione per la verifica dell'esistenza di infiltrazioni mafiose". Scrivono all'unisono i Dem Pasquale Dell’Aquila, Lia Azzarone, Francesco De Vito, Michele Norillo, Annarita Palmieri, l'ex candidato sindaco del centrosinistra Pippo Cavaliere, i Cinquestelle Giuseppe Fatigato e Giovanni Quarato, Rosario Cusmai (Italia in Comune), Sergio Clemente (Popolari per Emiliano), Antonio De Sabato (Senso Civico) e Giulio Scapato (La Città dei Diritti).

"Le nostre 12 firme, però, non sono sufficienti a determinare l'effetto che la gran parte della città attende e vuole. Per questa ragione ci rivolgiamo ai nostri colleghi della maggioranza: ci sono ancora 5 giorni per testimoniare la vostra estraneità alla pessima gestione e riscattare agli occhi dei foggiani il ruolo della politica e la funzione della rappresentanza. In tale contesto, rimanere attaccati alla sedia costituisce un pessimo messaggio ai cittadini, soprattutto ai più giovani, che legittimamente aspirano ad un radicale cambiamento e che sono pronti ad impegnarsi per conquistarlo".

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