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Lambresa annuncia le dimissioni alla vigilia del consiglio comunale

Domattina la pasionaria protocollerà la sua richiesta. Non siederà in aula. Organi del loro leader, Laccetti e Leone scioglieranno la riserva dietro la quale sino ad oggi si sono trincerati

Nessuna sorpresa, se non fosse che la messa a protocollo arriverà esattamente un’ora prima del consiglio comunale dedicato al bilancio (consuntivo 2010/preventivo 2011), domani 14 settembre. La crisi è ufficiale al Comune di Foggia. Già dimissionario, il vicesindaco Lucia Lambresa non intende più aspettare che il sindaco Mongelli le revochi le deleghe e, alla vigilia della delicatissima seduta, conferma: “Domattina saranno ufficialmente nelle sue mani. L’atto è stato formalizzato”. E rinforza: “Avrei protocollato oggi ma, al mio arrivo, gli uffici erano già chiusi”.

E’ finita, dunque. Quella liaison che due anni fa infiammò d’amore la piazza foggiana, portando l’ex presidente degli imprenditori edili a siglare con la pasionaria il famoso “Patto del Buon governo”, è fallita miseramente. Va detto , a onor del vero, che la prova di forza è stata dura se si considera che obiettivo principe della maggioranza era portare il capoluogo dauno fuori dalle secche del dissesto. Ma, vuoi un disagio politico crescente per dover lavorare fianco a fianco con uomini della “fallimentare esperienza Ciliberti” ed un percorso di “integrazione” centro-centrosinistra mai completamente avvenuto; vuoi provvedimenti recenti (vedi aumento Tarsu) decisamente impopolari; vuoi un’azienda di rifiuti sul lastrico che rischia di trascinare giù anche Palazzo di Città; vuoi,infine, una manovra, l’ultima, giudicata nel complesso poco funzionale al percorso di risanamento.

Lambresa molla. Toccherà ora al sindaco Mongelli accettarle e respingerle, le dimissioni. Ma la domanda rischia di essere retorica. E nonostante non si possa far finta di esser rimasti politicamente orfani di una componente autorevole dell’attuale amministrazione, i numeri Mongelli dovrebbe comunque averli, domani. Il lungo vertice tenutosi all’ombra del Santuario dell’Incoronata qualche giorno fa ha ottenuto come effetto quello di aver serrato le fila del centrosinistra. Perché se è vero che il bilancio approderà in aula in seconda convocazione (sufficienti 14 voti), è altrettanto vero che i numeri fotograferanno la nuova maggioranza sulla potrà contare il sindaco per la seconda parte del suo mandato.

Almeno 21” si vocifera nei corridoi di Palazzo di Città, “se si considera l’allontanamento ormai acquisito dei Moderati e Popolari di Sottile e De Vito e le più che probabili astensioni dei centristi Mennuno e Perdonò”. Molto critica sul provvedimento anche la SEL che dovrebbe comunque votare a favore in cambio della garanzia di un azzeramento della giunta una volta chiusa la parentesi bilancio. Mentre si conosceranno finalmente le posizioni dei due consiglieri della Lista Lambresa, Laccetti e Leone. Da domani orfani della loro leader, scioglieranno la riserva dietro la quale sino ad oggi si sono trincerati. Tutto lascia prevedere voto favorevole. “Che a questo punto sarà squisitamente a titolo personale” commenta Lambresa che domani – fa sapere - sarà comunque a Palazzo di Città, anche se, va da sé, non siederà in aula. Nessuna suspense dunque. Tutto sembra ormai compiuto. Come nelle previsioni.

 

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