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Apricena: consiglieri pronti a far cadere il sindaco, ma “talpa” notturna lo salva

Qualcuno si è intrufolato di notte al Comune per registrare le dimissioni del consigliere Grimaldi, facendo saltare l’accordo per lo scioglimento anticipato del Consiglio comunale

Una “talpa” notturna, intrufolatasi all’alba nel Comune di Apricena, manomette il protocollo elettronico e registra la dimissione individuale di un consigliere, Leonardo Grimaldi (lista “Uniti per cambiare – Potenza Sindaco), facendo saltare l’accordo per lo scioglimento anticipato del consiglio comunale sottoscritto la sera prima presso un notaio da 9 consiglieri di maggioranza e minoranza (che necessitava, per esser valido, della contestualità delle dimissioni). E’ questo l’inquietante rapporto portato oggi al cospetto del Prefetto, Luisa Latella, dai restanti 8 consiglieri, prevalentemente di opposizione, che hanno dato mandato ai legali di depositare una denuncia penale in Procura.

Il racconto è tra il giallo ed il noir. “Un consigliere comunale di maggioranza si è dimesso alle 3.59 di questa mattina e così abbiamo scoperto che di notte, ad Apricena, lavorano i fornai, i netturbini, i poliziotti, i ladri e qualche dipendente del Comune” commenta ironico Tommaso Pasqua, capogruppo della lista Valori in Comune, uscendo dal Palazzo del Governo.

L’amara sorpresa è avvenuta in mattinata quando “la segretaria generale dell’Ente ci ha documentato le dimissioni individuali di uno dei firmatari, depositate nottetempo, e l’avvenuta convocazione, d’urgenza, del Consiglio comunale per la sua surroga. Convocazione resa possibile dall’ingresso in ufficio alle 7.38, 22 minuti prima dell’orario canonico, di una dipendente accompagnata dal presidente del Consiglio comunale, Vincenzo Ferullo”.

Le domande nascono spontanee: 1) chi si è introdotto nella casa comunale alle 4.00 del mattino? E in che modo? 2) Aveva il presidente del consiglio comunale il potere di convocare il consiglio prima che lo stesso Palazzo di Città aprisse?  Per Pasqua si tratta di un  vero e proprio “abuso di potere”, di “un atto gravissimo” che “impone le dimissioni del presidente del consiglio comunale stesso, che non ha più alcuna credibilità né può fungere da figura di garanzia”.

Una vicenda che certamente intorbidisce un clima politico già rovente nel comune foggiano, dove il sindaco, Antonio Potenza, solo due giorni fa, rassegnava le sue dimissioni denunciando una non meglio definita “impossibilità di lavorare per la città”.  

Domani si torna in aula e l’opposizione si prepara a presentare una mozione di sfiducia. “Chiederemo a tutti i consiglieri comunali di prendere atto dell’inesistenza di una maggioranza politica legittimata dal voto – rincara Pasqua - e di sfiduciare formalmente un sindaco che ha servito solo alcuni e ben individuati interessi,  violando la legge e sfregiando le istituzioni democratiche pur di non riconoscere il loro fallimento politico e amministrativo”. 

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