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Dopo il rimpasto in Giunta, la corazzata del PD vuole la testa di Landella: "Dimettiti!"

Dopo il commento a caldo di Augusto Marasco, fanno seguito quelli di Patrizia Lusi, Mariano Rauseo e Lia Azzarone: la corazzata PD invita il sindaco alle dimissioni

Il terremoto nella Giunta Landella, con il suo quarto rimpasto ad un anno dal suo insediamento, ha spiazzato tutti. E sulle decisioni prese in merito alla rinnovata squadra di Governo si registrano prese di posizione contrarie. Dopo il commento a caldo di Augusto Marasco, ex candidato sindaco del centrosinistra, fanno seguito quelli di Patrizia Lusi, Mariano Rauseo e Lia Azzarone: la corazzata del PD vuole la 'testa' di Landella e invita il sindaco alle dimissioni.

“Landella faccia un passo indietro e si dimetta”, tuona la componente della direzione provinciale del Pd, Patrizia Lusi. “Non è chiaro se Landella abbia in mente di entrare nel guinness dei primati per il maggior numero di rimpasti di giunta in poco più di un anno dal suo insediamento. Quel che è certo è che ci troviamo di fronte all’ennesimo atto farsesco di una coalizione che annaspa alla ricerca di una maggioranza che non c’è più. I continui rimpasti non favoriscono la stabilità di governo e privano i cittadini di punti di riferimento indispensabili. Si continuano a sostituire assessori e a indicare amici o parenti in totale assenza di progettualità e di una visione di sviluppo per il capoluogo”.

Dello stesso avviso anche la componente del Coordinamento di reggenza del PD Capitanata, Lia Azzarone: “Foggia è vittima del regolamento di conti interno al centrodestra. Il sindaco di Foggia ha poche idee e molto confuse su come si amministra la città. Per questo motivo continua a cambiare gli assessori, alcuni dei quali in carica per una manciata di settimane. Anche in questo caso, la decisione non ha nulla a che fare con l'azione di governo. Non c'è una critica di merito: il solo motivo evidente è l'ennesimo regolamento di conti politici all'interno del centrodestra e, in particolare, tra i gruppi nati dopo la spaccatura di Forza Italia. La città è ostaggio di un sindaco che 'tentenna', incapace di agire con coerenza amministrativa e politica. Le dimissioni sono l'unico gesto dignitoso che il sindaco Landella potrebbe compiere”.

Cerca le parole adatte a commentare questa puntata politica foggiana, invece, il segretario del Partito Democratico di Foggia, Mariano Rauseo. “Il vocabolario politico dovrebbe inventare nuovi termini per spiegare le operazioni che si stanno consumando al Comune di Foggia perché allo stato non esistono. Avevamo messo in preventivo una robusta e continua fibrillazione della maggioranza di centrodestra, ma in questo caso la realtà supera l'immaginazione: il prestigiatore Landella è riuscito per ben due volte a far scomparire assessori al governo da pochi mesi (uno addirittura da poche settimane) ed a farne riapparire di altri, usciti dalla finestra con un sms e rientrati dal portone dopo essere stati plasmati a sua immagine e somiglianza, senza uno straccio di spiegazione politica né di valutazione amministrativa".

Continua Rauseo: "È evidente che il sindaco ha perso ogni remora e decoro politico-istituzionale ed ha deciso sin da subito di presentarsi con la sua faccia: quella dell'uomo solo al comando, che fa e disfa senza rispetto per i suoi consiglieri/assessori né per chi li ha votati (si tratta, infatti, di eletti), intenzionato a circondarsi essenzialmente di cortigiani e "yes man" ed infischiandosene tanto dell'opinione pubblica quanto della magrissima figura che vanno rimediando espulsi, ripescati ed eletti di questo improbabile teatrino di bassa lega. Peccato che Foggia non sia un teatro comico ma una città da amministrare. È su questo che il primo commediante dovrebbe rendere conto ma preferisce distrarre i paganti con numeri che, in verità, non fanno ridere nessuno. Attendiamo fiduciosi, confidando nei consiglieri a che abbiano un sussulto di dignità e lo accompagnino alla porta. A partire da quelli di opposizione".

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