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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

La crisi dei partiti foggiani investe anche i Fratelli d’Italia: si dimette Farina

“Non si può votare e condividere un percorso e poi fare tutt'altra cosa". Con queste parole Mimmo Farina, portavoce provinciale del partito fondato da Giorgia Meloni, si dimette dall'incarico

Ho appreso con stupore e con rammarico che alcuni amministratori locali di Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale si sono recati a votare per le elezioni provinciali tenutesi domenica scorsa; ciò in spregio ad un preciso deliberato adottato all'unanimità dal coordinamento provinciale del partito, nell'occasione allargato ai portavoce cittadini ed agli stessi amministratori di FDI-AN. La cosa mi stupisce per un verso, mi rammarica per altro verso, non solo per la deliberata violazione di una decisione assunta all'unanimità dal partito, ma per la miopia con la quale i nostri consiglieri hanno nella sostanza avallato il comportamento tenuto da Forza Italia in occasione della presentazione delle liste per le provinciali.

Ricordo ai numerosi commentatori ed al sindaco di Foggia che con FDI-AN era stato raggiunto un accordo politico che prevedeva l'adesione del partito alla coalizione e la candidatura di Filippo Minelli, in quota FDI, nella lista di Forza Italia. Tale patto è stato platealmente disatteso da Forza Italia che con un colpo di 'bianchetto' ha depennato il nome di Minelli per inserire un suo anonimo consigliere; questa cosa, si ricorderà, non venne comunicata neppure per telefono. Appresi della notizia direttamente dalla stampa e fu compito mio avvisare gli interessati e subire un sopruso odioso ed un attacco alla dignità del partito.

Non mi risulta che Landella abbia preso una posizione pubblica sull'argomento; una semplice telefonata al sottoscritto per dichiararsi estraneo all'accaduto e per cianciare di 'stanze di compensazione'. Ma Landella sa bene che io sono allergico alle 'stanze di compensazione', che non appartengono alla mia cultura ed al mio vivere quotidiano. Rebus sic stantibus ed in presenza di problemi tutti interni a FI (Mongiello e Potenza non sono iscritti a FDI!), cosa avremmo dovuto fare noi? Sostenere ugualmente un progetto che ci vede deliberatamente esclusi? Stare al fianco di chi a mala pena ti sopporta? Di chi vuole a tutti i costi umiliarti? Di chi fa dell'arroganza e dell'ingordigia la propria unica ragione di vita? No grazie! Le castagne dal fuoco se le togliessero loro, non noi!

Queste considerazioni, unitamente a quelle riguardanti le criticità dell’impianto della riforma varata dal Governo Renzi e prima ancora concepita dall’esecutivo Monti, avevano indotto il coordinamento provinciale, e non la mia persona, a decidere l'astensione dal voto. Una decisione condivisa ed approvata dal coordinamento provinciale di FDI-AN nell'occasione allargato ai circoli cittadini ed ai consiglieri comunali del partito. Anche in Abruzzo FDI-AN ha deciso di astenersi dal voto per le provinciali per analoghe motivazioni e lo ha fatto sul serio e non come è accaduto qui a Foggia.

Respingo quindi ogni tentativo strumentale di addossare a noi la responsabilità della mancata elezione di Landella, che avrebbe comunque perso anche se i due consiglieri di FDI fossero andati a votare, e prendo doverosamente atto che la decisione unanime del partito è stata incomprensibilmente e deliberatamente disattesa. Prendo atto, altresì, che al momento non esiste una linea politica e, quindi, non esiste un partito e ne traggo le debite conclusioni.

Si dovrebbero espellere i consiglieri riottosi, ma anche questo non appartiene al mio stile di vita. Qualcuno, comunque, deve farsi carico del corto circuito verificatosi e questo qualcuno non può che essere, come nel calcio, l'allenatore. Ecco perché io, non avendo alcuna intenzione di espellere chi viola la disciplina di partito, ne traggo le conclusioni e rassegno le dimissioni non potendo continuare a rappresentare un gruppo di dirigenti che  vuole utilizzar il partito senza rispettarne le regole.

Ho rimesso, pertanto, nelle mani del coordinatore regionale l'incarico di portavoce provinciale di FDI-AN nella speranza che questa mia decisione possa servire a salvare almeno la dignità del partito, messa in discussione dai suoi stessi dirigenti ed amministratori. La mia dignità mi obbliga a prendere atto dell'accaduto e non mi consente di continuare a guidare un gruppo privo, almeno al momento attuale, di una ben definita linea politica.

Auguro al mio successore di poter esercitare al meglio le sue funzioni nella consapevolezza che, soprattutto in questo momento, in Capitanata c'è bisogno di un vero partito di destra, che contrasti l'arroganza intollerabile del centro destra e le trasversalità provenienti da un centro sinistra, composto attualmente da uomini eletti nel centro destra e da pseudo liste civiche provenienti da destra e collocate per mera utilità nell'ambito del centro sinistra. Mi dimetto, dunque, non perché Landella ha perso (ci mancherebbe), ma perché i miei hanno disatteso una decisione collegiale.

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