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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Iaccarino 'raduna' i 17 per mandare a casa Landella. E sgancia la bomba: "Verranno fuori fatti gravi e il Comune sarà sciolto"

Appello dell'ex presidente del Consiglio comunale Leonardo Iaccarino, oggi consigliere indipendente, a tutti i colleghi di maggioranza e opposizione che "hanno a cuore le sorti della città". Vuole mandare a casa Franco Landella. "Dai contatti che ho io, in molti sarebbero disposti a firmare le dimissioni"

"Oggi faccio appello a tutti i consiglieri comunali che hanno a cuore le sorti di Foggia: se veramente vogliono bene alla nostra città, è arrivato il momento di staccare la spina". La chiamata alle armi arriva dall'ex presidente del Consiglio comunale Leonardo Iaccarino, oggi consigliere comunale indipendente ("non indipendente di maggioranza", ha detto nel Consiglio comunale dell'11 marzo), nemico giurato del sindaco Franco Landella.

Proprio oggi ha ricevuto da parte del Comune di Foggia il sollecito di pagamento delle spese di giudizio di 2300 euro che il Tar lo ha condannato a pagare quando ha respinto il ricorso contro la revoca della carica. "La nota è arrivata con estrema velocità. Domattina vado in banca, faccio il bonifico e chiudiamo anche questa parentesi".

Non ancora riabilitato dopo i fatti di Capodanno, episodio stigmatizzato in tutte le sedi, oggi è lui a pronunciare sentenze: non si accontenta delle dimissioni da presidente della commissione Affari Generali di Liliana Iadarola, "dopo le intercettazioni venute fuori deve dimettersi da consigliera comunale, perché a suo carico tra un po' ci sarà una mozione di sfiducia".

Svela retroscena e opacità, adombra sospetti, ormai a briglie sciolte. C'era da aspettarselo.

Conta dodici consiglieri pronti a dimettersi, riavvolgendo il nastro al 18 febbraio, quando i più volenterosi si recarono dal notaio: Pasquale Dell'Aquila, Lia Azzarone, Francesco De Vito, Michele Norillo, Annarita Palmieri, Pippo Cavaliere, Giovanni Quarato, Giuseppe Fatigato, Giulio Scapato, Rosario Cusmai, Sergio Clemente e Antonio De Sabato. Lui sarebbe il tredicesimo. Ora serve solo uno scatto di reni se davvero si vuole archiviare questa esperienza amministrativa. A conti fatti 17 nomi ci sarebbero, secondo le volontà espresse. 

E perché nessuno rimpianga nemmeno l'indennità, proprio Leonardo Iaccarino ha proposto in Commissione Bilancio di dimezzarla e destinare il ricavato all'acquisto degli impianti di videosorveglianza ("Sono 700mila euro l'anno").

Dopo un'audizione con la partecipazione dell'assessore al ramo e del comandante della polizia municipale già richiesta, e i dovuti approfondimenti, bisognerà verificare innanzitutto se sia possibile destinare le somme a un fondo specifico (i consiglieri Scapato e Azzarone lo proposero per la crisi economica delle famiglie acuita dalla pandemia ma la tecnostruttura espresse parere negativo), ma la strada più facilmente praticabile sarebbe quella delle donazioni.

Sembra disposto a inventarsele tutte per creare le condizioni per mandare a casa il suo ex principale. Le sue intemperanze, a dirla tutta, non sono del tutto acqua passata: nell'ultimo Consiglio, ha definito "tediante" l'intervento del consigliere Ciccio D'Emilio. "Sta diventando una noia", ha detto testualmente. Ma le ostilità maggiori si registrano nei confronti del sindaco. Non ha ancora capito perché Landella si ostini ad andare avanti in una situazione così delicata. 

"Questo sindaco se ne deve andare. È riuscito a decapitare Iaccarino perché è più forte. Ma io me la gioco fino in fondo, fino alla fine. Perché in 17 anni non ho mai gestito niente. E ho la coscienza pulita".

Lei ha dichiarato pubblicamente la sua disponibilità a dimettersi. Oggi ci sono i numeri per lo scioglimento anticipato del Consiglio comunale?

Potrebbero esserci. Dai contatti che ho io, in molti sarebbero disponibili a staccare la spina. Non faccio i nomi per una questione di riservatezza, però, contattando alcuni consiglieri comunali della maggioranza ho riscontrato la piena disponibilità a firmare le dimissioni. Con la speranza che i dodici siano ancora compatti. Non penso sia cambiato qualcosa. Sono quasi certo del fatto che riconfermerebbero quello che hanno sottoscritto qualche settimana fa. Poi se il sindaco sta lavorando anche nella minoranza questo non lo so. Da Landella possiamo aspettarci di tutto.

Adesso lei è più vicino alle ragioni dei Popolari Pugliesi?

Se i Popolari sono vicini alle mie ragioni sì, non sono io vicino alle loro. Io ho fatto un discorso netto con i Popolari: chi è contro Landella può stare con me. Quindi se i Popolari sono sulla mia stessa linea d'onda, non ho alcun problema, ma se qualcuno pensa di fare il doppio gioco e stare al fianco di Landella io non ci sto. Sono ben rappresentati da persone che considero abbastanza serie, tra le quali Danilo Maffei, molto serio. E poi ho grande stima anche nei confronti del coordinatore provinciale Rino De Martino.

Non è un mistero che sia stato spesso associato a loro.

Sì, non nascondo che il giorno del Consiglio comunale ero insieme ai Popolari Pugliesi. Non ero certo il regista della strategia, però stavo con loro, fin quando ho sentito i 4 consiglieri comunali belli tosti e affiatati contro Landella ho partecipato ai loro tavoli.

Perché non passare all'opposizione?

Ma io sono all'opposizione, assolutamente sì. Per me Landella deve andare a casa.

Osservando la situazione alla luce della sua esperienza politica, mettendo per un attimo da parte le vicende che lo hanno coinvolto, come pensa andrà a finire?

Secondo me verranno fuori fatti gravissimi e inevitabilmente il Comune sarà sciolto. Il ministero dell'Interno avrà sicuramente avuto degli elementi validi per i quali inviare i tre ispettori. E mi dà molta fiducia il fatto che all'interno di questa commissione ci sia un ufficiale dei carabinieri, un ufficiale della polizia di Stato e un vice prefetto. Ho piena fiducia nei confronti dei tre componenti. Non mi dà fiducia il fatto che il sindaco abbia dichiarato che sarà collaborativo. Non deve collaborare affatto. I tre ispettori non devono chiedere informazioni al sindaco. Chiedessero a qualcun altro, ai consiglieri dell'opposizione, possono chiedere a Iaccarino. Glieli forniamo noi gli elementi per i quali questo Comune deve essere sciolto.

Secondo lei ci sono gli elementi?

Ma assolutamente sì. Suggerisco di fare anche accertamenti patrimoniali.

In modo o nell'altro quindi secondo lei il Consiglio comunale si scioglierà?

Se la politica ha ancora un briciolo di dignità dovrebbe mandare a casa questo sindaco. Se ne deve andare per tanti motivi: non ha più la maggioranza; in secondo luogo, ha un posto vacante nella presidenza del Consiglio dal primo di febbraio ed è vergognoso che dopo 45 giorni ancora non siano riusciti ad indicare il successore di Iaccarino.

Terzo, abbiamo purtroppo un consigliere comunale sospeso per una presunta tangente; quarto, abbiamo una consigliera comunale su cui ieri sono uscite fuori delle intercettazioni.

Poi abbiamo, presidente dimissionario di AmService, consigliera dimissionaria di AmService. Mi dicono che a breve si dimetterà anche l'assessore nonché vicesindaco Paolo La Torre. Ci sono voci che dicono che si stia dimettendo anche Sonia Ruscillo.

In questo fuggi fuggi, chi rimane ancora al timone in un mare in tempesta con una nave che è quasi affondata? Franco Landella.

Lui, a seguito dell'episodio del 31 dicembre, non ha aspettato nemmeno un secondo per chiedermi le dimissioni che poi non sono arrivate perché avevo tutte le buone motivazioni per le quali impugnare un'eventuale proposta di revoca. Ho perso al Tar, e va benissimo. Ma ora Landella deve andare a casa.

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