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Sindaco di Carlantino “tradito” da tre “servi sciocchi della minoranza”: va a casa ma si ricandiderà

Vito Guerrera non è più il sindaco di Carlantino: sfiduciato da cinque consiglieri comunali e da un assessore: “E’ mia intenzione ricandidarmi a sindaco”

All’indomani della decisione di cinque consiglieri comunali e di un assessore di presentare le dimissioni e di decretare la fine anticipata del mandato di Vito Guerrera, questo pomeriggio il sindaco ha affidato a Facebook le osservazioni circa la scelta dell’assessore De Marco e dei consiglieri di maggioranza Pozzuto e Savastano di unirsi ai colleghi della minoranza Salcito, Coscia e Polselli e di sancire la fine dell’esperienza amministrativa. Domenica terrà un comizio in Largo Taverna

Il commento del sindaco Vito Guerrera

Grazie Carlantino. Per questi 23 in cui ho avuto il grande onore di guidare questa piccola comunità. Grazie a tutti i carlantinesi con cui più volte mi sono confrontato offrendo quanto più mi è stato possibile, soluzioni ai problemi prospettati. Grazie ai dipendenti comunali che hanno dato sempre la più ampia collaborazione lavorando al massimo della loro professionalità. Grazie agli amici che mi hanno supportato, rimettendoci anche personalmente, perché vessati e invisi alle parti politiche avverse senza vendersi e tradire i propri valori e al credo dei nostri ideali per i quali rappresentavamo questa comunità.

Grazie ai miei fedelissimi consiglieri comunali rimasti con me sino alla fine, forti del nostro credo politico (Marino Sabrina, Negrino Loretta, Pepe Michele, Pisani Elisabetta). La nostra cattiva amministrazione, come qualche lestofante afferma, sottolinea l'ultima azione vittoriosa del comune contro l'AQP (acquedotto pugliese). Notizia ricevuta mercoledì 04-04-2018.

Tre consiglieri di maggioranza trasformati nei tre servi sciocchi della minoranza hanno deciso della caduta amministrativa senza alcuna cognizione di causa. Da oggi in poi, i cittadini di Carlantino dovranno ringraziarli per tutto quello che verrà nei prossimi mesi.

Se qualcuno ha immaginato che questa è la fine si è sbagliato di grosso. Lavorerò incessantemente fino all’anno prossimo quando torneremo alle urne perché la mia intenzione è quella di ricandidarmi come sindaco e guida di questa comunità. Come qualcuno credeva sbagliando i suoi conti, non si vota il 10 giugno. Questo poteva affermarlo solo chi, amministrativamente parlando, fa emergere tutta la sua ignoranza, non documentandosi e evidenziando la scarsa conoscenza delle leggi. Si voterà nella tornata amministrativa del 2019 (oltre un anno da oggi).

Se cattiva amministrazione significa amministrare legalmente, senza fini personali, ben venga la cattiva amministrazione.

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