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Bufera politica a Cerignola: si dimettono assessori, ma salgono in cattedra i “grilli”

I “grilli” puntano su efficaci strumenti di democrazia diretta nello Statuto del comune di Cerignola, mentre il Pd prepara una mozione di sfiducia al sindaco Giannatempo

Bufera politica a Cerignola, dove sette assessori della giunta Giannatempo hanno rassegnato le  dimissioni. Si tratta degli azzurri Gallo, Palladino Decosmo, Reddavide, di Merlicco, Mennunni e Spione. A breve firmerà anche il consigliere regionale Roberto Ruocco. Alla base della decisione la richiesta dei gruppi consiliari al sindaco di azzerare l’esecutivo e portare a termine i punti programmatici non ancora affrontati.

Nonostante Cerignola non abbia in questo momento una squadra di governo sulla quale puntare, il primo cittadino non si scompone e attende fiducioso l’esito di una serie di incontri che lo vedranno impegnato da qui fino all’inizio della prossima settimana. Tutto questo mentre il Partito Democratico annuncia una mozione di sfiducia nei confronti di Giannatempo

Tutto ciò mentre i ‘I Grilli di Cerignola’ hanno avviato una raccolta firme per la proposta di deliberazione comunale che intende introdurre nuovi e più efficaci strumenti di democrazia diretta nello Statuto del comune di Cerignola

Per tre mesi saremo nei luoghi di maggiore frequentazione pubblica per raccogliere le firme necessarie e per spiegare la nostra proposta di cambiamento della politica cittadina: non più spettatori passivi dei provvedimenti degli eletti, ma cittadini attivi che esercitano la loro sovranità per governare al meglio la nostra città. L’articolo 38 dello Statuto comunale, prevede che i cittadini e le associazioni di vario genere, nell’ambito di competenza locale, possano presentare una proposta di deliberazione da inserire nell’ordine del giorno del Consiglio comunale previa raccolta di almeno 300 firme legalmente identificate in tre mesi di tempo. Lo stessa assemblea, entro sei mesi dal deposito dell’iniziativa, è tenuta a deliberare sulla proposta approvandola o respingendola”.

In particolare, la proposta di cambiamento dello Statuto comunale prevede la possibilità di rivolgere interrogazioni scritte al sindaco e di ricevere la risposta scritta ovvero di essere sentito entro 30 giorni, referendum su atti amministrativi di carattere generale, senza quorum e vincolanti, di tipo sostitutivo, mediante i quali i cittadini si sostituiscono agli organi politici  locali e deliberano l'inserimento nell'ordinamento comunale di nuove norme statutarie o regolamentari ovvero l'adozione di atti amministrativi generali; di tipo abrogativo, finalizzati all’abrogazione totale o parziale di disposizioni regolamentari o a revocare atti amministrativi a contenuto generale; di tipo approvativo, finalizzati all’approvazione di disposizioni regolamentari comunali o di atti deliberativi a contenuto generale del Consiglio o della Giunta comunale.

Prevede inoltre l’istituzione di assemblee pubbliche di carattere generale o di settore, in occasione dell'esame della proposta di formazione del bilancio preventivo e consuntivo ed in riferimento ad atti di carattere programmatico e generale riguardanti una specifica materia; durante le riunioni i cittadini hanno diritto di parola.

Tre i motivi che hanno spinto i “grilli” a intraprendere questo percorso: “Dovendo raccogliere le firme, possiamo meglio spiegare alla popolazione la esigenza di un radicale cambiamento culturale, prendendo maggiore consapevolezza dello status di cittadino; per meglio curare gli interessi generali, visto che i destinatari dei provvedimenti sono gli stessi cittadini; per impegnare formalmente il Consiglio comunale alla discussione e alla deliberazione sulla nostra proposta. Siamo certi che la cittadinanza accoglierà con favore questa iniziativa, sottoscrivendola anche oltre le 300 firme necessarie”.


 

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