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Politica

Crisi a Palazzo di Città, si dimettono 3 assessori UdCap e vicesindaco Psi

Abbandonano la giunta il vicesindaco socialista Federico Iuppa e i tre assessori centristi Pasquale Pellegrino, Nando Frattulino e Matteo Agnusdei. Gianni Mongelli minimizza e convoca la maggioranza

E' rottura nella maggioranza Mongelli. Questa mattina i 4 assessori appartenenti all’Unione di Capitanata e al Psi hanno protocollato le proprie dimissioni aprendo, di fatto, una vera e propria crisi al buio al Comune di Foggia, delicatissima per le sorti dell'amministrazione.

Fuori dal governo cittadino il vicesindaco in quota socialista, Federico Iuppa, e i tre assessori centristi Pasquale Pellegrino, Nando Frattulino e Matteo Agnusdei, quest'ultimo nominato solo 5 mesi fa, in sede di rimpasto.

L'ordine (per la verità già nell'aria) sarebbe giunto ufficialmente ieri sera direttamente da Franco Di Giuseppe e Lello Di Gioia, i massimi esponenti politici dei due partiti, al termine di un'infuocata riunione svoltasi presso la sede dell'Udcap, in corso Matteotti, allargata anche ai consiglieri Massimo Laccetti e Cosimo Leone che portano così a 9 il numero dei consiglieri "dissidenti", da oggi fuori dalla maggioranza.

In un documento consegnato questa mattina al sindaco le forze politiche elencano le ragioni della rottura. Emerge una profonda insoddisfazione per come la famosa "fase due" di governo starebbe affrontando le emergenze della città, in particolare quella ambientale e socio-occupazionale, e accusano l'amministrazione di "scarsa democraticità e gestione oligarchica e tecnocratica della cosa pubblica" culminate qualche giorno nell'approvazione in giunta "dell'ennesimo atto in materia urbanistica, il Dpp preliminare al Pug, senza i rappresentati Udcap e Psi e dimenticando le l'emergenza abitativa e la cooperazione sociale".

LE REAZIONI SULLA CRISI POLITICA

Queste le motivazioni ufficiali. Perché sullo sfondo si agitano ancora una volta le famigerate "poltrone" e la guerra, tutta politica, per occupare postazioni di sottogoverno in particolare col Pd, il partito di maggioranza relativa accusato di aver monopolizzato  la gestione di Palazzo e di aver ridotto gli accordi politici "a carta straccia".

Non è un caso, infatti, che la deflagrazione sia avvenuta proprio all'indomani della riconferma di Franco Mastroluca a presidente dell’Asi, il consorzio foggiano sui cui insistevano le mire Udcap, e della blindatura del sindaco degli amministratori unici nelle aziende ex municipalizzate

Non si scompone il primo cittadino che respinge pubblicamente le dimissioni e tenta di portare i partiti allo scoperto. "Ufficialmente quel documento rappresenta uno stimolo a lavorare di più e meglio su temi sui quali l'amministrazione, assieme agli assessori dimissionari, da tempo è impegnata" dichiara Mongelli, "è su questo, e non su altri temi, che sono pronto a riprendere il dialogo.

Diverso è - aggiunge provocatoriamente a Foggiatoday - se diventa la foglia di fico per coprire altre differenti richieste sulle quali l'amministrazione terrà la barra dritta, certa del sostegno delle altre forze politiche e della cittadinanza, che ha problemi più urgenti e di certo non si appassiona a questi temi". 

Nelle prossime ore il sindaco convocherà la maggioranza. In aula, a breve, arriverà il bilancio e la maggioranza, stando così le cose, scende a 15 (16 col sindaco).

Tecnicamente esisterebbero anche le "formule" per approvarlo in seconda convocazione. Ma sarebbe certamente una nota di debolezza politica per l’amministrazione in carica. La valutazione, a quel punto, sull’opportunità di proseguire, sarà di esclusiva competenza del primo cittadino.

 

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