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Diffida Aipa, Mainiero a ‘Landella & Cangelli’: “E’ peggio la toppa del buco”

Giuseppe Mainiero commenta la decisione del Comune di Foggia di chiedere ad Aipa 1,5 milioni di euro “trattenuti indebitamente” e rivendica di aver acceso un faro “su questa strana ed oscura vicenda”

Non si placano le polemiche sulla vicenda Aipa e sul passaggio del servizio di riscossione tributi alla Mazal Global Solution. Ancora una volta è Giuseppe Mainiero - capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza – a mettere i puntini sulle “i” dopo la diffida con la quale il Comune di Foggia ha chiesto ad Aipa la restituzione di un milione e mezzo di euro “trattenuti indebitamente”. “E’ peggio la toppa del buco” ha dichiarato il consigliere comunale.

Osserva Giuseppe Mainiero: “La vicenda sta assumendo contorni paradossali, anche la diffida non è una novità, infatti già nel novembre 2014 il servizio Avvocatura aveva provveduto a notificarla ad AIPA spa per un importo ben più elevato, circa 8 milioni di euro. Peccato che sul punto ho potuto registrare un dietrofront di Landella & Cangelli. E ancora: “E’ strano, che tutto ad un tratto, si sia manifestato “l’evidente pericolo” di un giudizio che avrebbe potuto vedere soccombere le ragioni del Comune di Foggia a favore di Aipa spa, mostrando altresì le possibili negative ricadute finanziare per il “probabile risarcimento danni” a cui il Comune sarebbe stato condannato”.

L’esponente dei Fratelli d’Italia prosegue: “Già in quell’occasione evidenziai la strana convergenza di Landella e Cangelli tesa a salvaguardare un affidamento, quello di Aipa Spa, attraverso un tavolo conciliativo che doveva superare le evidenti, ed a mio avviso insanabili, condotte contrattuali a danno del Comune di Foggia, oltre che i profili di illegittimità dell’affidamento, come suggerito nella missiva del legale di AIPA SPA. Lo stesso “parere pro-veritate”, richiesto e rilasciato dall’avv. Pellegrino, concludeva in tal senso”.

Aggiunge il consigliere: “Infatti, lo stesso tentativo, tardivo, posto in essere dal Comune di Foggia teso alla verifica dei requisiti di Mazal Global Solution srl, sono evidenziati dalla stessa nota del servizio Avvocatura, a firma dell’avv. Dragonetti, in risposta al Collegio dei Revisori, laddove si porta all’attenzione che la presa d’atto esaurisce quella fase. E’ evidente che questo ennesimo cambio di condotta amministrativa risponde al tentativo di “recuperare” una situazione che “qualcuno” immaginava, o forse sperava passasse in sordina, cosa che con ogni evidenza non è avvenuta, grazie alle pubbliche denunce, tutt’altro che strumentali di chi ha acceso un faro su questa strana ed oscura vicenda contrattuale”.

Per Giuseppe Mainiero, “far rilevare, come fa Landella, che la tecnostruttura abbia semplicemente atteso i pareri del Ministero dell’Economia e delle Finanze è assolutamente forviante; infatti il sindaco dovrebbe spiegare come mai esistono più pareri, posto che il parere richiesto dai “suoi” uffici è uno, e nella “cosiddetta” risposta definitiva, il segretario generale del Ministero, dopo averne evidenziato la irritualità, semplicemente rimanda alle clausole pattizie contenute nel contratto, laddove, deve esaurirsi la definizione dell’intera vicenda”.

Continua il consigliere comunale: “Diversamente Landella e Cangelli dovrebbero chiarire la coesistenza di più pareri, soprattutto in merito all’accesso agli atti effettuato da funzionari Aipa Spa, “guarda caso”, proprio all’indomani del quesito predisposto dal dirigente Dicesare, ed inviato al Ministero dell’Economia e delle Finanze. Accesso agli atti teso ad acquisire tale documento con una tempestività sbalorditiva, il 29 luglio 2015, palesando sorprendenti doti  premonitrici”


E conclude: “Ciò che svela e chiarisce l’intera vicenda, alla quale si sta cercando, in maniera anche abbastanza “rocambolesca”, di porre rimedio, sono le stesse parole pronunciate da Landella in sede di approvazione del bilancio di previsione 2015, laddove si rivela addirittura di aver accantonato somme, circa 400 mila euro, da riconoscersi ad Aipa stante la fase conciliativa in atto”.

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