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Di Gioia pronto a governare Foggia ma peserà il voto del 4 marzo: ultimatum al fronte anti-Landella

Leonardo Di Gioia a Pit Stop è stato chiaro, l’appello alla classe dirigente è di quelli forti: “Se si vota in una coalizione diversa da quella della amministrazione comunale, si pongono le basi per il prossimo futuro”

L’ultimo appello al voto dei civici è di quelli politicamente più pesanti, denso di messaggi agli alleati e alla classe dirigente insoddisfatta della amministrazione Landella, ma che, in questa tornata elettorale, sta giocando sui tavoli potenzialmente vincenti, nelle more poi di aprire un nuovo capitolo per le amministrative: o ci impegniamo ora e ci siamo tutti o non venite a chiedere sacrifici dopo, il senso, detto in maniera spicciola, delle parole pronunciate da Leonardo Di Gioia oggi a Pit Stop, su Telefoggia.

L'assessore regionale da tempo sta facendo trapelare la sua disponibilità a tornare in campo nel Comune capoluogo, l'intervista della settimana scorsa su Foggiatoday ne è una ulteriore chiara conferma, con un “ci sono” che lascia poco margine al politichese. Ma oggi Di Gioia aggiunge un nuovo elemento, che mette alle strette chi pensa di fare “il salto della quaglia dopo”.

E il riferimento non paiono tanto le forze politiche, ciascuna impegnata nella propria corsa oggi, ma quelle lobbies, quei settori di classe dirigente della città, economici, amministrativi, professionali, che stanno giocando su più fronti, immaginando due competizioni separate: così non sarebbe ed il risultato di oggi determinerà – dice - la partita prossima ed il perimetro entro il quale la si giocherà. “Chi pensa che le elezioni politiche riguardino Massimo Russo, Lia Azzarone e Rosario Cusmai, fa un errore - ha dichiarato Di Gioia -. Sono un punto di partenza politico a livello locale.

Del Comune di Foggia non si può discutere solo dal 5 marzo e non lo si può fare a prescindere dal risultato che arriverà. Ho detto che io sono parte di questo ragionamento e metto a disposizione anche la mia eventuale candidatura, a condizione però che sia una cosa che parte oggi, che valorizziamo il nostro voto oggi, anche amministrativo. Diversamente significa ragionare a compartimenti stagni, significa essere opportunisti”

Ha incalzato l’assessore regionale: “Chi oggi c’è deve mettersi a lavorare con l’idea di vincere anche le politiche, deve essere sin da subito operativo sulla città di Foggia per convogliare il maggior numero di voti possibili ai nostri candidati. E lo deve convogliare ora. Perché se dovessimo avere un risultato deludente sarebbe anacronistico, improprio, inadeguato, venirmi a chiedere di essere il candidato di una città che si è disimpegnata su una partita altrettanto importante. La classe dirigente, quella che vuole fare politica al Comune, non può pensare che le politiche siano una occasione per divertirsi o per passare da un comitato all’altro. Tanto più che su Foggia città il candidato del Comune è di fatto un candidato della Camera, c’è una identità perfetta, non si può ignorare questo elemento: un grande risultato di Landella a Foggia, per quanto mi riguarda, significherebbe la conferma di quella amministrazione e ovviamente porrebbe un tema di gradimento del sindaco. Probabilmente a quel punto non avrebbe neanche senso sfidarlo. A Foggia, se si vota in una coalizione diversa da quella della amministrazione comunale, si pongono le basi per il prossimo futuro. Diversamente ognuno si attrezzi come può” ha concluso.

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