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Depuratore di Foggia, una 'bomba' pronta a scoppiare? "Fuori i documenti"

A chiedere spiegazioni e rassicurazioni circa il corretto funzionamento dell'impianto sono i Consiglieri comunali Vincenzo Rizzi e Marcello Sciagura, con Giorgio Cislaghi per Alternativa Libera

Si riaccendono i riflettori sul depuratore di Foggia e sul suo presunto cattivo funzionamento. A chiedere spiegazioni e rassicurazioni al riguardo sono i Consiglieri comunali Vincenzo Rizzi e Marcello Sciagura, con Giorgio Cislaghi per Alternativa Libera. “Torniamo a chiedere i documenti relativi al funzionamento del depuratore di Foggia e questi dimostrano che ci sono ancora criticità nel funzionamento”, spiegano.

“Con verbali trasmessi al sindaco del Comune di Foggia e al Servizio Ambiente dell’amministrazione provinciale in data 7 agosto, 13 agosto, 23 settembre e 8 ottobre - scrivono in una nota stampa - Arpa Puglia comunica, in tutte quattro le lettere, che ‘il campione di acqua di scarico prelevato presso il Depuratore in oggetto è risultato non conforme rispetto ai valori limiti di accettabilità dei parametri previsti’”.

Tutta la documentazione è stata poi trasmessa alla competente Autorità Provinciale per provvedere all’adozione delle misure sanzionatorie necessarie e opportune. “Ancora una volta Arpa attesta che il depuratore non funziona a dovere - spiegano i tre -, che non rispetta i limiti minimi di legge per la depurazione delle acque e sollecita misure sanzionatorie, perché Arpa non può fare altro, dandone comunicazione al sindaco di Foggia, massima autorità sanitaria del Comune”.

Se il mal funzionamento del depuratore è attestato da Arpa, oltre che da altre autorità pubbliche (come la Capitaneria di Porto che ha elevato verbali), “ci chiediamo cosa si aspetti a cercare soluzioni per porvi rimedio”, evidenziano. “Non è in gioco solamente la salubrità di un corso d’acqua secondario, il canale Faraniello, è in gioco la possibilità di recupero dell’intero ecosistema comunale, se corrisponde al vero quanto scritto nel Piano Regionale delle acque che, con l’acqua dei depuratori depurata e affinata, si può permettere la ricostituzione della falda d’acqua garantendo le risorse idriche necessarie all’agricoltura senza saccheggiare ulteriormente il territorio con un’altra inutili diga a Piano dei Limiti”.

“Ricordiamo ad AqP che i cittadini pagano profumatamente la depurazione delle acque, che i soldi incassati per la depurazione non possono essere spesi per altri fini, che la depurazione deve essere fatta nel rispetto della legge. Ricordiamo al sindaco che è un suo preciso dovere intervenire se ci sono pericoli per la sicurezza sanitaria imponendo il rispetto delle norme di legge. Ricordiamo alla magistratura che a fronte accertamento di violazioni di leggi è un suo dovere intervenire per ristabilirne il rispetto. Non siamo più disposti a tollerare l’inerzia delle amministrazioni”, concludono. “Non esiteremo ad inviare la documentazione in nostro possesso alle autorità di controllo europee”.

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