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Energas, Campo contrario: “In città c’è chi ha cambiato idea e punta l’indice per nascondersi”

Il consigliere regionale del Partito Democratico ha ribadito la propria contrarietà alla costruzione del deposito Energas a Manfredonia, ma precisa: “Non parteciperò al linciaggio mediatico della società”

A scanso di equivoci, dopo averlo espresso in tutte le sedi politiche ed istituzionali, Paolo Campo ribadisce il “no” alla costruzione del deposito Energas a Manfredonia. “Magari sono altri che, in città, hanno cambiato idea e si nascondono dietro la richiesta di continue professioni di fede”.  Il consigliere regionale del Partito Democratico e componente della commissione consiliare Assistenza Sanitaria e Servizi sociali, rinnova l'invito all'impresa a “prendere atto che ampie porzioni della comunità manfredoniana hanno espresso contrarietà all'investimento e, dunque, a programmare il proprio investimento altrove”.

Il consigliere regionale sipontino aggiunge: “La città ha pagato molto, in termini sociale ed ambientali, l'ospitalità offerta ad impianti industriali potenzialmente pericolosi. Sulla base di quell'esperienza ha compiuto alcune chiare scelte di carattere urbanistico, ha negato l'accesso ad investimenti di natura simile a quello proposto da Energas, ha deciso di puntare su modelli di sviluppo più sostenibili e coerenti con le vocazioni territoriali. Questi argomenti li ho esplicitati e sostenuti durante le riunioni del circolo del Partito Democratico, che ha espresso unanime contrarietà alla costruzione del deposito; li ho ribaditi al sindaco Angelo Riccardi e al presidente della Regione Michele Emiliano, che hanno chiesto formalmente al Governo di riconsiderare le autorizzazioni concesse; li ho sostenuti pubblicamente nei dibattiti televisivi e nei comizi elettorali. Ho concordato con l'on. Michele Bordo sull'opportunità di sottoporre a referendum popolare la scelta della comunità manfredoniana e sostengo politicamente il lavoro che le commissioni consiliari stanno svolgendo per attuare questa proposta.

Paolo Campo sottolinea: “Sono stanco dei quotidiani appelli alla dichiarazione pro o contro, perché nulla è cambiato davvero rispetto a quando ho espresso la mia contrarietà. E non parteciperò al linciaggio mediatico di una società che, legittimamente, sostiene le ragioni del proprio investimento. Non appartiene alla mia cultura personale e politica puntare l'indice contro qualcuno, magari per sviare l'attenzione dai miei comportamenti. Ho il dubbio che in città qualcuno voglia utilizzare questa tattica magari per indebolire il fronte degli oppositori o per mascherare il proprio repentino, forse interessato, cambio d'opinione”.

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