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Smistate le deleghe a Palazzo Dogana: il duo Dell’Erba-Potenza incassa la vice presidenza

A Giuseppe Mangiacotti la nomina più ambita. Firmati oggi i decreti. Ci sono anche i consiglieri dei partiti di centrodestra. Si rafforza la leadership di Nicola Gatta

Il presidente della Provincia di Foggia, Nicola Gatta, ha firmato oggi due distinti decreti per la nomina del vice presidente e il conferimento delle deleghe ai consiglieri provinciali, dopo l’elezione di secondo grado del 30 gennaio scorso. Il numero uno di Palazzo Dogana riesce a tirarsi dentro la maggioranza Capitanata al Centro, il soggetto politico del consigliere regionale Paolo Dell’Erba e del sindaco di Apricena Antonio Potenza, e guadagna alla sua causa un altro amministratore.

A sancire il ‘patto’ è la vice presidenza affidata al consigliere provinciale Giuseppe Mangiacotti. Il movimento era arrivato terzo, dopo la civica di centrosinistra ‘Insieme per la Capitanata’ e la lista del presidente ‘Per la Capitanata’, e si era lasciato alle spalle i partiti, Fratelli d’Italia e Capitanata Azzurra (simbolo che racchiude Forza Italia e i civici di Gianni Rotice). Aveva ottenuto un solo seggio, con l’ingresso del consigliere comunale di San Giovanni Rotondo.

Il duo Dell’Erba-Potenza aveva dimostrato di poter dare filo da torcere agli avversari accaparrandosi 10.214 voti ponderati, quanto bastava per esultare (“siamo andati ben oltre le più rosee aspettative”). Hanno avviato un percorso “più strutturato, a livello provinciale”, parole di Antonio Potenza dopo lo spoglio delle schede. “Siamo sicuramente la novità di questa tornata elettorale strana”, disse all’indomani del voto. Non si sono risparmiati in campagna elettorale, ed eccoli qua, ad incassare la vice presidenza e a dimostrare che “la politica è l’arte della mediazione”, specie dopo qualche frizione con il ‘plenipotenziario’.

“Saremo vigili su ogni attività che si andrà a determinare a Palazzo Dogana, ponendo l'accento sulle urgenze di competenza della Provincia, a cominciare dalle strade", dichiara a caldo il vice, fresco di nomina, Giuseppe Mangiacotti. Soddisfatto il consigliere regionale anima del movimento: “Abbiamo scommesso su un nuovo modo di fare politica e di operare nella pubblica amministrazione”. E con lui il sindaco di Apricena, che riferisce come in questi ultimi mesi tanti amministratori si siano avvicinati al progetto. “E siamo solo all’inizio del percorso politico”, fa sapere, “per dare una mano alla nostra Provincia”. Al vice presidente sono state conferite anche le deleghe alla Tutela e valorizzazione dell’ambiente, Mobilità lenta, Fonti energetiche, Bonifiche siti inquinati e Tutela delle acque.

I consiglieri provinciali di ‘Insieme per la Capitanata’, all’opposizione, tengono fede alla parola data e non accettano deleghe, sulla scorta di quanto convenuto da Pd, M5S, Articolo Uno e civici di Emiliano, le forze coalizzate per la futura elezione del presidente. I partiti del centrodestra che si erano detti disposti a discuterne hanno trovato l’accordo e agguantato gli incarichi.

Si davano per scontate le deleghe ai tre consiglieri della lista del presidente ‘Per la Capitanata’: a Rino Pezzano sono stati assegnati Bilancio e Programmazione, Tributi, Società Partecipate, Rapporti con gli enti locali, Personale, Politiche culturali e sociali; a Miriam Maggi vanno Edilizia scolastica e Impiantistica sportiva; le materie di Antonio Zuccaro (Udc) saranno Viabilità, Protezione civile, Politiche per la valorizzazione dell’agricoltura e Risorse idriche. Promettono tutti impegno, passione, dedizione e determinazione.

Roberto Augello (Fratelli d’Italia) è consigliere delegato a Trasporti, Patrimonio e Demanio, Parchi e Assetto del territorio. Anche lui assicura impegno e dedizione. Liliana Rinaldi è consigliera delegata alla Programmazione scolastica, Servizio civile, Promozione del territorio, Turismo, Aree Protette e Politiche Giovanili (“Sono deleghe importanti e significative che accolgo con grande senso di responsabilità e con la voglia di impegnarmi per il nostro bellissimo territorio”). Il nuovo Consiglio provinciale, per quanto in astratto sia un dualismo superato dalla riforma Delrio, si divide, così, equamente, tra maggioranza e opposizione.

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