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Debiti fuori bilancio, Vigiano accusa la minoranza: “Grave e scorretta la fuga dall’aula”

Il consigliere di Civica per la CapitAmata commenta il mancato riconoscimento dei debiti fuori bilancio risalenti al 2008, censurando l’atteggiamento della minoranza “che rappresenta politicamente quelle Amministrazioni nel cui mandato i debiti in oggetto sono stati prodotti”

“Il principio della continuità amministrativa non è solo una regola comportamentale non scritta. È una dimostrazione di serietà istituzionale e della capacità di anteporre sempre il bene della comunità alle esigenze di contingenza politica. L’ultima seduta del Consiglio comunale, purtroppo, ci ha dimostrato che per la minoranza consiliare si tratta di un principio a geometria variabile: lo si rivendica quando ci sono azioni positive di cui ci si assume la paternità e lo si dimentica, invece, quando occorre farsi carico della responsabilità di eredità pesanti e tutt’altro che positive”, è quanto dichiara il consigliere comunale e portavoce provinciale del Movimento Civica per la CapitAmata Antonio Vigiano.

Nella seduta di sabato scorso il Consiglio comunale ha affrontato il delicatissimo tema di debiti fuori bilancio risalenti al 2008. Debiti maturati per lavori pubblici che i dirigenti hanno certificato essere sprovvisti della documentazione necessaria ad attestarne la legittimità. Un fatto grave, soprattutto per la cifra della debitoria, complessivamente stimata intorno ai 4 milioni 500mila euro. Parliamo quindi di qualcosa come 9 miliardi delle vecchie lire”.

Continua Vigiano: “Al momento della discussione dell’accapo, che seguiva il voto sul rendiconto di gestione 2016, però, i consiglieri di minoranza hanno abbandonato l’Aula, lasciando alla sola maggioranza il compito di non riconoscere la legittimità della debitoria e, dunque, il suo pagamento. Un’assunzione di responsabilità importante, che abbiamo compiuto all’esito di una riflessione condotta con il contributo determinante dei dirigenti dei Servizi Finanziari, dell’Avvocatura e dei Lavori Pubblici”.

“Per indole sono sempre poco incline alla polemica politica – precisa Vigiano – di carattere strumentale. In questa circostanza, tuttavia, non posso esimermi dal censurare duramente l’atteggiamento della minoranza, che rappresenta – almeno dal punto di vista dell’appartenenza politica al centrosinistra –  quelle Amministrazioni nel cui mandato i debiti in oggetto sono stati prodotti. Un aspetto per nulla irrilevante, che avrebbe dovuto indurre i consiglieri comunali di minoranza a restare in Aula e a confrontarsi con noi circa l’eredità che la stagione di governo di centrosinistra ha scaricato sulla città prima ancora che sull’attuale Amministrazione comunale o sulla maggioranza di centrodestra”.

“La scelta, invece, è stata quella della fuga”, accusa Vigiano. “Una fuga scorretta sul piano dell’onestà intellettuale, della coerenza politica, della correttezza dei rapporti istituzionali. Tutti valori che la minoranza, evidentemente, sbandiera esclusivamente per ragioni di propaganda. Una fuga che, tra l’altro, ha impedito ai consiglieri di minoranza di partecipare ad un atto che produrrà ricadute positive sulla situazione finanziaria del Comune, dal momento che i 4 milioni 500mila euro di debiti fuori bilancio non riconosciuti saranno stralciati dal Salva Enti, abbattendo così sensibilmente la quota della debitoria del Comune. Un risultato, questo, che sarà valutato positivamente dalla Corte dei Conti ed il cui merito potrà essere ascritto esclusivamente alla maggioranza di centrodestra. Perché gli assenti, soprattutto quando si tratta di fare il bene della propria comunità, hanno sempre torto”, conclude il consigliere comunale.

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