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Debiti con l'Ente comunale, le indagini dell'opposizione si rivelano un autogol: due saldano e uno rischia di decadere

A San Nicandro Garganico un consigliere comunale di minoranza rischia di decadere per un pagamento in solido. Altri due hanno provveduto a saldare il debito, di 145 euro e di 3700 euro. La richiesta di accertamento era stata fatta da due consiglieri dell'opposizione

Ci sono pochi dubbi sul fatto che il tentativo di Antonio Berardi e di Loris De Luca, consiglieri comunali di minoranza di San Nicandro Garganico, di sapere chi tra gli amministratori comunali avesse dei debiti con l’Ente di Corso Giuseppe Garibaldi, si sia trasformato in un autogol per l'opposizione.

Il 26 gennaio scorso, lo ricordiamo, Berardi e De Luca avevano scritto a tutti i capi settori del Comune di San Nicandro Garganico chiedendo se tra i componenti della Giunta e del Consiglio comunale vi fossero debiti riconosciuti nei confronti dell’amministrazione comunale. 

A onor del vero l’ex candidato sindaco, anch’egli, ha scongiurato l’autorete, ottemperando all’accertamento sui tributi effettuato a suo carico: una cifra irrisoria, che tuttavia, nel caso in cui non fosse stata onorata, avrebbe determinato l’incompatibilità con la carica da consigliere comunale.

L’accapo all’ordine del giorno è stato discusso, a "porte chiuse", nel Consiglio comunale di ieri 7 marzo. Prima che si spegnessero le telecamere, il segretario generale Domenico Perreca si era espresso in questi termini: “Dopo una serie di verifiche, sono state riscontrate due posizioni di debito a carico dei consiglieri comunali, cosa che può capitare, sono cartelle esattoriali che il concessionario della riscossione ha segnalato come non pagate”.

Alla ripresa dei lavori in diretta, il consigliere comunale Antonio Berardi ha chiesto e ha preso la parola: “Il sottoscritto ha fatto l’accesso agli atti per verificare se ci fossero situazioni debitorie nei confronti dell’Ente da parte di consiglieri e assessori. Non mi vergogno a dirlo, è uscita una bolletta da pagare, forse per dimenticanza, di 145 euro. Sono a posto con l’Ente”.

L’ex candidato sindaco ha però colto la palla al balzo per contestare una serie di determine di pagamento a ditte i cui titolari sono legati da un vincolo di parentela con alcuni amministratori comunali di maggioranza, che tuttavia sarebbero state preferite ad altre per economicità ed efficienza. Dai banchi della maggioranza è stato fatto notare che si tratta di cifre modeste, di qualche centinaia di euro. 

Resta in consiglio comunale Valentino Altieri: il consigliere di minoranza ha saldato la cifra di 3700 euro derivante da cartelle di recupero coattivo. Chi invece rischia seriamente di tornare a casa, per via di un pagamento in solido, è un altro dei consiglieri comunali eletti tra i banchi della minoranza. La vicenda che riguarda Roberto Augello è finita all'attenzione del ministero, al quale il sindaco Matteo Vocale ha chiesto un parere.

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