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Boom di turisti dal Gargano al Salento, ma non basta: l’analisi di Napoleone Cera

Per il consigliere regionale del gruppo ‘Popolari’, “la Puglia deve passare da ridotta stagionalità a diffusa capacità attrattiva”

Con la stagione turistica al giro di boa, da Bari Napoleone Cera analizza “l’indiscusso successo e l’incremento delle lunghe presenze registrate” in Puglia, dal Gargano al Salento, “mete privilegiate ormai organiche alle scelte degli italiani, e non solo” afferma il consigliere regionale. Per l’esponente del gruppo consiliare ‘Popolari’ – per cui il foggiano sconterebbe la mancata operatività dell’aeroporto civile di Foggia - “mancano i dati relativi alla soddisfazione dei clienti circa la qualità dell’offerta, il modello di turismo che è stato perseguito, l’analisi di come il territorio si è preparato e ha gestito questo nuovo intenso flusso di presenze”.

Afferma Cera: “Il Gargano assomma in se mete prestigiose di turismo residenziale, bellezze naturali di incomparabile bellezza, un turismo religioso di grande portata, ma dalle ricadute sempre più ridotte sulla stanzialità delle presenze, centri di attrazione turistico-religioso di primissimo piano (Monte Sant’Angelo e San Giovanni Rotondo), le isole Tremiti, la Foresta Umbra, possibili percorsi storico-culturali ineguagliabili (Lucera, Troia); ma a tutto ciò spesso non fa riscontro il livello delle strutture insediate, la sicurezza dei cittadini, le condizioni di vivibilità dei centri turistici sempre più affollati e meno serviti. Tali situazioni meritano attente considerazioni per evitare che una ridotta qualità nell’offerta sia percepita come incapacità strutturale del territorio a realizzare il meglio dell’accoglienza possibile”.

E aggiunge:: “Il fenomeno esplosivo registrato dal Salento (primo fra tutti il comune di Gallipoli), non può essere condannato a stagionalità limitata, potendo, se ben organizzato, programmato e ben monitorato, offrire servizi turistici di qualità per molti mesi l’anno, a partire da  aprile, fino ad ottobre”.

Prosegue il figlio dell’onorevole e sindaco di San Marco in Lamis: “Il turismo pugliese non può vivere soprattutto della qualità dei servizi che riesce ad offrire in condizioni di intense, quanto limitate presenze temporali, ma della capacità di comunicare e gestire la ricchezza della varietà e diffusa capacità attrattiva ambientale e socio-culturale che i turisti sono in condizione di registrare per larghe fasce di tempo, durante tutto l’anno”.

L’esponente dei ‘Popolari’ in Consiglio regionale conclude: “Dobbiamo passare da una ridotta stagionalità a un turismo pugliese fortemente attrattivo. In questa direzione la Regione Puglia può e deve sviluppare il suo programma di lavoro al quale non faremo mancare il contributo del nostro gruppo”.

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