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Masseria Giardino infuoca il consiglio comunale. Lambresa: segnali di resa

Consiglio comunale movimentato. Maggioranza spaccata. Amaro commento del vicesindaco: "Metto a disposizione il mio mandato per il rilancio dell'esecutivo". Aumentano le grane per il sindaco Mongelli

Toni forti, crepe nella maggioranza, l’opposizione annuncia il ricorso in Procura e il vicesindaco Lucia Lambresa minaccia di rimettere il mandato. Fino ad un centrosinistra impantanato sull’opportunità di proseguire o meno con gli accordi di programma (4 in tutto) e il sindaco Mongelli che toglie le castagne dal fuoco ai capigruppo aggiornando la seduta a martedì 28 giugno per “motivi personali”.

ZONA 167 - Sono gli highlights del consiglio comunale andato in scena oggi a Foggia. In aula le materie più indigeste, urbanistica ed attività produttive. Ma la maggioranza ad inizio seduta sembra aver ritrovato compattezza e con 21 voti favorevoli fa quadrato attorno all’’atto di ricognizione della zona 167, funzionale all’attuazione del documento programmatico preliminare (e quindi al PUG). Ne sarebbero bastati 14 trattandosi di argomenti in seconda convocazione. E’ evidente, dunque, il chiaro segnale politico al sindaco Mongelli, che si appresta a sondare la sua maggioranza subito dopo lo scoglio bilancio.

MASSERIA GIARDINO - Compattezza, però, che si infrange subito dopo, non appena si passa a discutere il piano delle valorizzazioni. Qui i voti favorevoli scendono a 19 (si astengono Peppino D’Urso della lista Mongelli e i due democratici Clemente e D’Agnone). Mennuno vota addirittura contro. La questione è intricata e riguarda Masseria Giardino: un “bando esplorativo” del Comune ha assegnato ad una ditta barese Trade Management Energia il diritto di superficie ventennale di circa 200 ettari di terreno per costruirci un parco fotovoltaico da 60 megawatt per un introito nelle casse comunali di 17mila e 500euro a megawatt (iva esclusa), circa un milione e 200mila euro all’anno. L’opposizione spara ad alzo zero. Il Pdl parla di “imbroglio”, chiedendo lumi sul perché non si sia proceduto all’individuazione dell’aggiudicatario con un regolare bando di evidenza pubblica, piuttosto che con un’indagine di mercato (bando esplorativo) “non prevista – aggiunge Bruno Longo - da nessuna legge”.

BRUNO LONGO - Ma l’esponente di Prima Foggia va oltre e parla di un progetto  (quello della Trade) che necessita di una variazione della destinazione d’uso del terreno (da agricola ad industriale) “vietata espressamente dal bando esplorativo”, di sospette proposte migliorative giunte dalla stessa Trade Management a bando già scaduto  e di comunicazioni intercorse tra Comune e ditta (come si evince dagli atti allegati alla delibera) sull’offerta stessa “in aperto contrasto con le disposizioni normative in materia di bandi, che parlano di segretezza dell’offerta, da far pervenire in busta chiusa e con cera lacca”. “Si può ben configurare il reato di turbativa d’asta” incalza Longo, che parla di delibera illegittima e annuncia di portare le carte in Procura. Non solo. La Trade sarebbe sul mercato dal 2009, pochino per valutarne capacità e caratteristiche professionali, in contrasto con la griglia di parametri fissati dalle legge 163/2006. Insomma ce n’è abbastanza.

LUCIA LAMBRESA - Ma la maggioranza va avanti, eccezion fatta per i tre “dissidenti” che chiedono, invece, di avviare una riflessione più complessiva sui temi energetici, “non possiamo – dice D’Urso - approvare solo per far cassa”. Ma il clima resta rovente anche quando si passa all’atto ricognitivo relativo a chioschi e ed edicole, portato in aula dal vicesindaco Lucia Lambresa “che va – spiega -  nella direzione di sanare una serie di anomalie riscontrare durante le operazioni di accertamento effettuate in questi mesi dai tecnici del settore e dai Vigili Urbani nell’azione di contrasto all’abusivismo”. Ma ai distinguo piovuti dalla sua stessa maggioranza, il vicesindaco risponde con la minaccia di lasciare. “Metto a disposizione il mio mandato – dice - per il rilancio della giunta”, a conferma della necessità sempre più impellente in capo al sindaco di rivedere il suo esecutivo.

STADIO ZACCHERIA - Saldato, infine, il conto anche con l’U.s. Foggia per la messa in sicurezza dello Zaccheria. Il resto slitta al 28 giugno. Una conferenza animata dei capigruppo sugli accordi di programma e l’intervento “pacificatore” del sindaco: “La seduta si chiude, parto per Milano”. Tolte le castagne dal fuoco alla sua maggioranza, avrà di che riflettere durante il viaggio.
 

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