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Crisi maggioranza, Tatarella: “Mongelli cali il sipario e si vada al voto”

Futuro e Libertà interviene sull’attuale situazione politica al Comune di Foggia con una dichiarazione congiunta del coordinatore provinciale Fabrizio Tatarella e cittadino Umberto Candela”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FoggiaToday

FUTURO E LIBERTA' PER L'ITALIA - "Non è per spirito di fazione che riteniamo si debba far calare il sipario sull’esperienza di Gianni Mongelli come sindaco di Foggia. Non abbiamo nulla contro la persona; pensiamo anzi che, al di fuori delle normali iperboli della polemica politica, gli si possa dare atto di essersi impegnato con grande convinzione e senza risparmio, riuscendo in più di una circostanza a tenere sulla linea di galleggiamento una barca che il suo predecessore aveva preparato per l’affondamento.

Ma la città ha pagato prezzi durissimi, in termini di aumento della pressione fiscale, di depauperamento di servizi, di impoverimento (Amica fallita, Amgas Blu in mani private, solo per citare i due esempi più clamorosi).

È intollerabile l’idea che questo durissimo travaglio sia stato fatto per consentire i giochetti, le camarille e le baruffe chiozzotte di partiti rissosi e inconcludenti.

Se la controversia che ha portato alle dimissioni degli assessori socialisti e dell’Udcap trova origine, come tutto lascia credere, in interessi edilizi e fondiari, la cosa è grave.

Ma lo è ancora di più l’ipotesi subordinata che si tratti del solito siparietto sulle nomine, che avrebbe dato fuoco alla santabarbara dei malumori anti-Pd delle altre forze della coalizione.

Il teatrino della politica, aggravato dall’inutile sgarberia di far protocollare le dimissioni degli assessori, è provocatorio ed indecente in una città che vive una stagione drammatica, oramai allo sbando, abbandonata a se stessa, disordinata e sporca.

Il fatto che il sindaco si sforzi platealmente di “addomesticare” la situazione, che scelga di ribadire ancora una volta la sua fedeltà ai partiti della defunta maggioranza, può essere apprezzabile come esercizio di coerenza, ma attesta il suo venir meno al principale dovere di un sindaco: garantire, contro tutti se necessario, gli interessi dei cittadini.

Si cali il sipario e si vada al voto"

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