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Appello per il Draghi bis, firma anche il sindaco di San Severo

Francesco Miglio sottoscrive la lettera aperta. "Non possiamo permetterci una crisi che significa immobilismo"

Il sindaco di San Severo, Francesco Miglio, si associa all’appello partito dai colleghi di undici grandi città per chiedere a Mario Draghi di andare avanti. Il primo cittadino dell’Alto Tavoliere ha firmato la lettera aperta dei sindaci sulla crisi di governo in atto.

“Ho condiviso l’appello dei sindaci perché reputo che questa esperienza di governo debba durare sino alla scadenza naturale del mandato, per mille motivazioni – spiega Francesco Miglio - Se si votasse in autunno, qualunque governo non sarebbe in grado di approvare la legge di bilancio entro il 31 dicembre 2022. L’esercizio provvisorio sarebbe foriero di una situazione catastrofica a cui nessun governo, di qualunque colore politico, sarebbe nella condizione di porre rimedio. Ci sarebbe una situazione simile a quella del 2012, quando con lo spread impazzito Berlusconi fu costretto alle dimissioni, lasciando il passo al governo tecnico di Monti che adottò provvedimenti molto pesanti per fronteggiare la crisi. Al contrario, mi sembra più ragionevole consentire al governo Draghi di portare a compimento i provvedimenti necessari, andare al voto in primavera e chi vincerà le elezioni potrà gestire una situazione non in emergenza”.

Centinaia di sindaci stanno sottoscrivendo l’appello che tra i promotori annovera il sindaco di Bari e presidente Anci Antonio Decaro. “Le nostre città, chiamate dopo la pandemia e con la guerra in corso ad uno sforzo inedito per il rilancio economico, la realizzazione delle opere pubbliche indispensabili e la gestione dell’emergenza sociale, non possono permettersi oggi una crisi che significa immobilismo e divisione laddove ora servono azione, credibilità, serietà – si legge nella missiva - Il presidente Mario Draghi ha rappresentato fino ad ora in modo autorevole il nostro Paese nel consesso internazionale e ancora una volta ha dimostrato dignità e statura, politica e istituzionale. Draghi ha scelto con coraggio e rigore di non accontentarsi della fiducia numerica ottenuta in aula ma di esigere la sincera e leale fiducia politica di tutti i partiti che lo hanno sostenuto dall’inizio. Noi Sindaci, chiamati ogni giorno alla difficile gestione e risoluzione dei problemi che affliggono i nostri cittadini, chiediamo a Mario Draghi di andare avanti e spiegare al Parlamento le buoni ragioni che impongono di proseguire l’azione di governo. Allo stesso modo chiediamo con forza a tutte le forze politiche presenti in Parlamento che hanno dato vita alla maggioranza di questo ultimo anno e mezzo di pensare al bene comune e di anteporre l’interesse del Paese ai propri problemi interni. Queste forze, nel reciproco rispetto, hanno il dovere di portare in fondo il lavoro iniziato in un momento cruciale per la vita delle famiglie e delle imprese italiane. Se non dovessero farlo si prenderebbero una responsabilità storica davanti all’Italia e all’Europa e davanti alle future generazioni. Ora più che mai - concludono i sindaci - abbiamo bisogno di stabilità, certezze e coerenza per continuare la trasformazione delle nostre città perché senza la rinascita di queste non rinascerà neanche l’Italia”.

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