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Acque agitate nel Golfo, Rotice resiste e non teme Forza Italia: "Solo comunicati post voto"

Il sindaco di Manfredonia risponde a D'Attis e Damiani: "Sarei traditore se tradissi il patto con Manfredonia"

“Non tradirò mai il mandato elettorale”. Il sindaco Gianni Rotice non intende gettare la spugna, ed è convinto che anche i consiglieri di maggioranza non tradiranno il patto con i cittadini, in nome del senso di responsabilità che riconosce a ciascuno di loro. “Abbiamo problemi seri da affrontare, il primo è Energas, che non ci fa stare tranquilli – afferma oggi il primo cittadino di Manfredonia - Se qualcun altro, invece, ha altri elementi per dire che questa amministrazione non deve andare avanti, ne prenderemo atto e valuteremo di conseguenza. Sono abituato ad affrontare le situazioni quando si presentano”.

La sua maggioranza scricchiola dopo le elezioni provinciali: il commissario di Forza Italia Mauro D’Attis e il vice Dario Damiani hanno imputato le responsabilità della sconfitta al sindaco Rotice che “ha tradito il mandato e la fiducia dei vertici regionali e nazionali”; Fratelli d’Italia ha revocato “qualsiasi forma di sostegno” alla sua amministrazione. Il mare è mosso nel Golfo. Il sindaco paga la sua scelta di sostenere il candidato presidente della Provincia di Foggia del ‘centrodestra identitario’, Primiano Di Mauro.

A scanso di equivoci, l’ingegnere ricorda sempre di non appartenere a Forza Italia e che il suo è un gruppo civico di area di destra. Comincia a pensare di essere il capro espiatorio della sconfitta delle Provinciali. “Le scelte sono maturate in una discussione di due mesi e mezzo. Sono stato lineare e trasparente dal primo giorno”. Diverso sarebbe stato, fa rilevare, se avesse appoggiato un candidato per poi votarne un altro. A tal proposito, smentisce categoricamente le voci che parlano di voti dirottati su Nobiletti per non rischiare: “Ho votato Primiano Di Mauro, abbiamo votato tutti assieme. I nostri voti sono otto”.

Derubrica a una fisiologica dialettica interna i contrasti, che evidentemente conferma, con il deputato di Forza Italia Giandiego Gatta, main sponsor della sua candidatura. 

Lei considera aperta o no una crisi nella sua maggioranza?

C’è una discussione in atto. Fratelli d’italia ha detto quello che ha detto, ho risposto dicendo che forse devono pensare a qualcosa di più serio come Energas. Da parte di Forza Italia  fino a oggi, oltre ai comunicati, non vedo una posizione, ma sono sicuro che essendo persone responsabili e un partito responsabile, sappiano che le discussioni si fanno in maniera diversa e che bisogna scindere il tavolo della provincia da quello amministrativo.

Reputa plausibile che i consiglieri di maggioranza stiano raccogliendo le firme per mettere fine anzitempo all’esperienza amministrativa?

I miei no. Di Forza Italia nessuno mi ha detto niente. Forse è qualcuno della minoranza che pensa di raccogliere firme. Le discussioni si fanno nelle sedi dell’amministrazione, poi quello che si fa per strada non posso saperlo.

Ha risposto a Fratelli d’Italia, ma non a Forza Italia. D’Attis e Damiani le hanno dato del traditore. Cosa risponde?

Quelle di Forza Italia sono state dichiarazioni post voto, e ognuno può fare le proprie dichiarazioni. Ma una dichiarazione non dice niente. A me interessa capire se c’è un provvedimento, come ha fatto Fratelli d’Italia. Fino ad ora, ci sono stati dei comunicati come ce ne sono stati tanti, ognuno dice la sua. Non devo rispondere ai comunicati, rispondo ai fatti e racconto la verità. Se le dichiarazioni fatte da Forza Italia e da D’Attis e Damiani hanno altre conseguenze, quando arriveranno quelle allora parleremo, ma oggi non ho motivo di dire niente se non c’è stata una discussione in tal senso.

Non avverte l’esigenza di rispondere a due parlamentari che le danno del traditore?

Traditore è chi ha tradito, loro forse intendono altro. D’Attis e Damiani devono conoscere la vicenda. Il candidato Nicola Gatta lasciava il nostro tavolo e si sedeva a un altro tavolo, cercava casa. Nel mese di agosto si è dimesso da presidente della Provincia per candidarsi in Azione alle Politiche. Per rispondere a D’Attis e Damiani: chi è quello che non è di area o che è andato a cercare un posto quando non poteva andare da nessuna parte? Il Nicola Gatta di turno o io che ho mantenuto una posizione lineare e coerente? Sono traditore se tradisco il patto fatto con Manfredonia. Ma sulle Provinciali c’è stata una visione diversa, forse a qualcuno sfugge questo particolare.

In una recente intervista, ha dichiarato che i suoi rapporti istituzionali con il deputato di FI Giandiego Gatta non erano in discussione. Ma dal punto di vista politico, possiamo dire concluso l’idillio?

Con Giandiego Gatta adesso stiamo discutendo, stiamo parlando. Quando ci sarà il risultato finale di questa discussione vediamo se l’idillio c’è ancora o no. Quando si è insediato il governo, c’è stato un forte scontro tra Meloni e Berlusconi. Allora, in quel caso, era caduto il Governo? Queste cose fanno parte della normale discussione interna. Questa amministrazione è nata per fare cose buone e sta discutendo di un tema che non appartiene al Comune di Manfredonia, le Provinciali. Non so per quale motivo si stia portando a livello nazionale questa discussione. La domanda che mi faccio è cosa ci sia dietro. È una normale competizione elettorale? Io non sono di partito ma vengo dal mondo civico e, a questo punto, le questioni interne ai partiti le devono discutere loro. Poi vogliono accusare me della sconfitta? A me fa piacere che diventiamo elemento di discussione, però vorrei lo si facesse in maniera costruttiva. Dirò di più: appena eletti ci sono state le elezioni del Consiglio provinciale. Io che ero civico potevo decidere di costruire una lista con chiunque, e invece no, ho messo su la lista Capitanata Azzurra con Forza Italia. Ho dimostrato di essere di area. Da questa lista è stata eletta Liliana Rinaldi. Quindi io cosa devo dimostrare più? Sui temi comuni andiamo avanti. Qualche giorno fa, c’è stata l’elezione del Cda del Teatro Pubblico Pugliese. Anche se non interessava questo territorio, perché era un nominativo della Bat, io ho appoggiato la posizione del Comune di Barletta, della mia stessa area, e avveniva negli stessi giorni delle Provinciali. Perché questo non emerge?

Col senno di poi, se avessero candidato lei ce l’avrebbe fatta?

Lo chieda ai partiti. Io ho detto che avrei offerto la mia disponibilità soltanto a fronte di una unanimità. Non ho fatto rompere il tavolo per candidarmi.

Dopo la revoca dell’assessore Angelo Salvemini, potrebbe dover fare a meno anche dell’assessore Grazia Pennella, in quota Fratelli d’Italia, considerate le dichiarazioni del partito. Farà un rimpasto?

Più che rimpasto, adesso valuteremo la situazione e vedremo come distribuire le deleghe degli assessori che mancano o mancheranno. Grazia Pennella è un valore per questa amministrazione, ha lavorato benissimo. C’è il Piano Sociale di Zona da affrontare, ci sono situazioni particolari legate all’emergenza abitativa, e per me deve rimanere in Giunta

Il Pd di Manfredonia la definisce ‘neo leghista’. Lo diventerà?

Come ho detto prima delle Provinciali, io sono anche quello delle grandi provocazioni politiche: se proprio dobbiamo scegliere, io e tutto il mio gruppo andremo in quel partito che mi porterà il provvedimento di Energas bocciato.

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