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Crac ‘Don Uva’: i Radicali ricordano l’interrogazione parlamentare del 2007

Si tratta di Matteo Ariano, membro del comitato di Radicali italiani, e Norberto Guerriero, segretario associazione radicale di Foggia ‘Mariateresa di Lascia’

Sul crac milionario della Divina Provvidenza, trasformato, secondo la Procura di Trani, in un vorace buco nero capace di ingurgitare centinaia di milioni di euro, i Radicali Matteo Ariano, membro del comitato di Radicali italiani, e Norberto Guerriero, segretario associazione radicale di Foggia ‘Mariateresa di Lascia’, ricordano come anni fa, nel 2007, il gruppo dei deputati radicali nella Rosa nel Pugno, Maurizio Turco, Marco Beltrandi, Sergio D'Elia e Donatella Poretti, su sollecitazione di un collega di partito foggiano, presentarono un’interrogazione parlamentare ai ministri del Lavoro e dello Sviluppo Economico, per sapere come fosse possibile che, in deroga a qualsiasi procedura, la “Congregazione religiosa Suore Ancelle della Divina Provvidenza - Opera don Uva onlus” avesse ottenuto il beneficio dell’indennità di mobilità mediante una semplice autocertificazione circa il possesso dei requisiti previsti per legge.

“In pratica – precisano - nessun decreto ministeriale ha mai autorizzato l’erogazione di tale ammortizzatore sociale a favore della Congregazione che gestiva le case di cura in Puglia e in Basilicata”. “La domanda – aggiungono - nasce spontanea: come sono stati elargiti quei fondi se nessuno ha verificato l’esistenza dei presupposti necessari per ottenerli? Per Grazia Ricevuta? Quale mano, evidentemente santa, lo ha permesso?

Ariano e Guerriero concludono: “Nonostante la risposta all’interrogazione sia stata sollecitata per ben dieci volte, i deputati radicali non ricevettero mai alcun riscontro dal governo e, alla luce di quanto sta emergendo ora, possiamo immaginare perché”

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