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Misure anticrisi per Foggia rinviate a data da destinarsi: non c'è ancora la sintesi e l'emergenza Covid non torna in Consiglio

L'ordine del giorno salta due turni. Manca la condivisione sulle proposte per gli interventi attesi dalla città. Maggioranza e opposizione sono alle prese con il puzzle dei documenti da unificare

Le misure del Comune di Foggia per arginare la crisi economica effetto del lockdown e della pandemia da Covid non saranno trattate nemmeno nella prossima seduta del Consiglio comunale, convocata per martedì prossimo, il 19 maggio, alle 16, in videoconferenza. L'argomento trattato nel Consiglio comunale monotematico del 12 maggio scorso "Emergenza epidemiologica Covid19" non è stato iscritto all'ordine del giorno. Il presidente del Consiglio comunale Leonardo Iaccarino ha provveduto ad inviare una comunicazione ai consiglieri in cui li sollecitava a trovare una sintesi tra i due ogd presentati da maggioranza e opposizione. Quando il documento congiunto sarà pronto, convocherà la Conferenza dei capigruppo. Sui tempi della successiva indizione del Consiglio comunale è proprio Iaccarino a garantire, perché ci saranno una serie di sedute una dopo l'altra. L'ultima era dedicata ai debiti fuori bilancio, approvati. Le misure anticrisi per il momento sono in un limbo, rimandate a data da destinarsi e saltate per due sedute.

I DUE DOCUMENTI - Il cortocircuito deriva dall'impostazione dei due documenti che, nelle rispettive premesse, esprimono valutazioni e considerazioni di carattere politico sulla gestione dell'emergenza. Se maggioranza e opposizione non dovessero trovare un accordo e non dovessero riuscire a mettere insieme i pezzi del puzzle per unificare i documenti, potrebbero anche decidere di sottoporre al voto entrambi gli ordini del giorno, ipotesi che si tenta di scongiurare.

I PUNTI DI CONTATTO - Maggioranza e opposizione, indipendentemente dalla posizione della proposta nella lista delle priorità (agli antipodi), concordano sulla necessità di chiedere al Governo di liberare il Comune dai vincoli determinati dall'adesione al Salva Enti e sbloccare il turn over del personale (i dipendenti comunali attualmente impiegati sono meno della metà rispetto alla pianta organica e le assunzioni rappresenterebbero anche un'opportunità occupazionale per i giovani). Rimodulare i criteri per la concessione dei buoni spesa, allargando la platea dei beneficiari, è una volontà condivisa da entrambi gli schieramenti. Il centrosinistra cita per esempio i percettori del Reddito di Cittadinanza al di sotto dei 100 euro mensili o di sostegni in ritardo come la cassa integrazione e il bonus autonomi. Sull'abolizione della Cosap è intervenuto il Governo che esonera le attività commerciali dal 1° maggio fino al 31 ottobre 2020 e ha sburocratizzato le procedure per le concessioni. L'opposizione a Palazzo di Città propone però di eliminare la tassa per tutto l'anno e di liberalizzare l'occupazione di suolo pubblico estendendola a tutti gli esercizi commerciali e a tutte le attività artigiane. 

IDEE PER LA RIPRESA - Nel documento firmato dai consiglieri Pasquale Dell'Aquila, Lia Azzarone, Francesco De Vito, Michele Norillo, Annarita Palmieri, Pippo Cavaliere, Sergio Clemente, Rosario Cusmai e Giulio Scapato si propone di "regolamentare in via sperimentale e concertata con le categorie direttamente interessate, fino al 30 settembre 2020, gli orari di apertura degli esercizi commerciali"; imporre la chiusura domenicale delle attività; utilizzare spazi pubblici come la Fiera per attività come il mercato settimanale, eventi gastronomici, cinema all'aperto, attività sportive. Tra gli input c'è la pedonalizzazione a fasce orarie di piazze, larghi e strade; il ripristino delle piste ciclabili con la creazione di percorsi temporanei; l'istituzione delle domeniche ecologiche a traffico zero fino al 30 settembre nella zona delimitata dalla sosta a pagamento; abbassare i limiti di velocità a 30 chilometri orari in città, individuando le strade a scorrimento veloce, di collegamento o con marciapiedi molto ampi in cui mantenere il limite attuale dei 50 km.

L'ODG DI LANDELLA - Il centrodestra, nell'ordine del giorno presentato dal sindaco Franco Landella e condiviso da tutta la coalizione, oltre a invocare precisi impegni del Governo, si ripromette di potenziare il fondo povertà; guarda al sistema educativo 0-6 anni esprimendo la volontà di esonerare le famiglie dal pagamento delle rette e di stanziare un contributo straordinario per le strutture convenzionate paritarie; vorrebbe esentare anche dal pagamento della Tari le attività commerciali, artigianali e sportive per il periodo di chiusura forzata e prevede sgravi fiscali per famiglie e imprese. Il Comune di Foggia pensa anche ad un altro piano anti-assembramento (sulla scorta di quello già redatto per i mercati rionali) per gli spazi all'aperto e i parchi, in vista della stagione estiva. Per quanto attiene il commercio, vuole consentire alle attività l'utilizzo di spazi a uso deposito e di disporre di una maggiore superficie. Sempre nelle intenzioni, l'Amministrazione si impegnerebbe anche a impiegare per le iniziative culturali esclusivamente artisti e compagnie del territorio, oltre alle imprese dell'indotto, così da sostenere i lavoratori appartenenti a questa categoria.

I PUNTI CONTROVERSI - Il centrosinistra chiede di rimodulare il Piano Sociale di Zona e di pescare risorse per contrastare la crisi tra le spese non sostenute e non sostenibili a causa del lockdown rimaneggiando il bilancio, intervenendo su delle poste che il Comune potrebbe non essere intenzionato a toccare. Il centrodestra vorrebbe convincere la Regione ad acquistare il macchinario utilizzato dal Veneto "del costo di poco meno di 500mila euro, che permette di effettuare 9.600 tamponi al giorno, in considerazione della scarsa quantità di test effettuati sino ad oggi", e sollecitarla anche a mettere a disposizione di cittadini, medici e operatori sanitari i presidi di sicurezza personale, apparecchiature e materiale diagnostico che giudica tuttora insufficienti, sempre operando una valutazione che la minoranza non condivide. E proprio sulle richieste all'indirizzo di Governo e Regione il centrodestra potrebbe essere obbligato a operare una scrematura per venire incontro alle rimostranze dell'opposizione.

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