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Tre anni per riscuotere un credito. Giorgi: “A Foggia per dire sì al cambiamento”

La presidente dell'AIGA: "Una causa civile ogni 20 abitanti, costi insostenibili per cittadini e imprese. La riforma? Aperti al cambiamento, attendiamo lo stesso dalle altre forze in campo"

«Cause civili che durano più del doppio rispetto alla media europea, tre anni per recuperare un credito, un procedimento civile o commerciale pendente ogni 20 cittadini. Un costo per le imprese stimato in circa un miliardo di euro l'anno, con buona pace di chi spera di attrarre investimenti esteri di qualità nel Paese. A chi conviene una Giustizia così lenta?». In questa domanda di Nicoletta Giorgi, presidente nazionale dell'Associazione Italiana Giovani Avvocati, stanno le ragioni ed il cuore del Congresso straordinario dal titolo “Direzione Europa: riformare fuori dagli schemi”, a Foggia venerdì 26 e sabato 27 settembre.

E sarà il Guardasigilli Andrea Orlando (presente nella sessione di venerdì pomeriggio) il principale interlocutore con il quale confrontarsi su una riforma della giustizia, e con essa dell’Avvocatura, che metta in soffitta titoli e slogan. «Le riforme richiedono il coraggio di abbandonare vecchi schemi, di guardare all’efficienza, abbandonando inutili corporativismi e miopi visioni conservatrici. In questo progetto la collaborazione del governo, il sostegno del parlamento, e il confronto con avvocatura e magistratura sono ingredienti indispensabili. Da Foggia, davanti al ministro Orlando, diremo il nostro sì al cambiamento, attendendoci altrettanto da tutte le altre forze in campo».

La giustizia in Italia: causa che pende non rende. «Vogliamo sfatare il mito – spiega la presidente Giorgi – secondo il quale, almeno per qualcuno, “Causa che pende rende”. Se in passato può essere stato vero per qualcuno, oggi non lo è. Non lo è per le imprese, che ogni anno, secondo un recente studio di Confartigianato, spendono oltre un miliardo di euro per avere giustizia. Non lo è per i cittadini, che vedono calpestato il proprio di ritto a una giustizia snella e veloce. Non lo è per gli avvocati, il cui interesse è garantire ai propri clienti risultati concreti e rapidi». I dati parlano chiaro: una causa civile dura in media in Italia 1.185 giorni, contro una media Ue di appena 544.

Situazione analoga per il recupero di un credito: se in Italia servono 1.210 giorni per recuperarlo per via giudiziale, in Spagna ne bastano 515, in Germania 394 e negli Stati Uniti d'America addirittura 300. Ancora, secondo lo European Justice Scoreboard 2014 l'Italia conta 5 cause civili e commerciali pendenti ogni 100 cittadini: in Francia sono 2, in Germania 1, in Finlandia sono prossime allo zero.

«La giustizia lenta – prosegue la presidente dei giovani avvocati – è un danno enorme e sempre sottovalutato. Un danno per le imprese, per il cittadino e anche per gli avvocati. A nessun legale, infatti, conviene tenere per anni clienti in sospeso, gestire interminabili procedure, non produrre risultati concreti in tempi ragionevoli». Da AIGA arriva un messaggio chiaro al ministro Orlando e a tutto il governo: «Tante volte, nella storia del nostro Paese – conclude la presidente Giorgi – si è parlato di riforma del Paese, di svolte epocali, di cambi di rotta. Oggi è tempo di agire: al ministro Orlando e a tutto il governo chiediamo di mettere subito in campo una serie di azioni concrete e condivise, anche guardando ai tanti modelli di giustizia efficiente che l'Europa ci offre».

Giorgi: a Foggia per dire il nostro sì al cambiamento. «Tante volte, nella storia del nostro Paese – spiega la presidente di AIGA Nicoletta Giorgi – si è parlato di riforma del Paese, di svolte epocali, di cambi di rotta. Oggi è tempo di agire, di mettere in campo una serie di azioni concrete e condivise, anche guardando ai tanti modelli di giustizia efficiente che l'Europa ci offre». L'obiettivo: prendere in esame l’attuazione della legge di riforma dell’avvocatura da un lato e la riforma del processo dall’altro per comprendere se davvero il sistema giustizia italiano si sta preparando per competere ad armi pari in Europa.

«Le riforme richiedono il coraggio di abbandonare vecchi schemi, di guardare all’efficienza, abbandonando inutili corporativismi e miopi visioni conservatrici. In questo progetto la collaborazione del governo, il sostegno del parlamento, e il confronto con avvocatura e magistratura sono ingredienti indispensabili. Da Foggia diremo il nostro sì al cambiamento, attendendoci altrettanto da tutte le altre forze in campo».

Il programma di “Direzione Europa: riformare fuori dagli schemi”. Sono quattro le sessioni in cui saranno suddivisi i lavori congressuali. La prima, la mattina di venerdì 26 settembre, sarà dedicata alle trasformazioni dei regolamenti della Legge professionale, con un confronto con le altre avvocature europee.

Il pomeriggio del venerdì sarà invece interamente dedicato – con la seconda sessione – al Pacchetto Giustizia: oltre al Ministro della Giustizia Andrea Orlando, sono stati invitati alcuni rappresentanti delle principali forze politiche: il sottosegretario alle Riforme Ivan Scalfarotto (PD), il presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera Francesco Paolo Sisto (FI), l'europarlamentare Nicola Caputo (PD) e i componenti della Commissione Giustizia della Camera Andrea Colletti (M5S) e Alessia Morani (PD) e del Senato Nico D'Ascola (NCD) ed Erika Stefani (Lega).

La terza sessione, in programma per la mattinata del sabato, sarà dedicata a un confronto sulla nuova governance dell'avvocatura, con la partecipazione del presidente dell'OUA Nicola Marino, del presidente di Cassa Forense Nunzio Luciano, del componente del CNF Andrea Pasqualin, della presidente dell'ANF Ester Perifano, del presidente dell'UNCC Renzo Menoni e della presidente di AIGA Nicoletta Giorgi. La quarta sessione sarà invece dedicata al dibattito congressuale.

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